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L'INFLAZIONE FRENA ANCORA, IL MERCATO DEL LAVORO PRENDE UN PO' DI FIATO

I dati dell'Istat. Per Confcommercio la "stabilizzazione del mercato del lavoro e il calo dell'inflazione sono possibili driver per l'inizio della ripresa"

venerdì 01 agosto 2014
Fonte: Confcommercio Nazionale

A luglio l'inflazione cala allo 0,1% rispetto allo 0,3% di giugno scendendo al livello più basso da agosto 2009. Lo segnala l'Istat nei dati provvisori, osservando che il rallentamento è dovuto principalmente ai prezzi dei beni energetici regolamentati. Su base mensile i prezzi al consumo sono in calo dello 0,1%, trainati da alimentari e beni energetici. L'inflazione acquisita per il 2014 è stabile allo 0,3%.Rispetto a luglio 2013, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,6% (era -0,3% a giugno) mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi resta stabile allo 0,8%. Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di tre decimi di punto percentuale rispetto a giugno 2014.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,7% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da -0,5% del mese precedente). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,3% rispetto al mese precedente e crescono dello 0,2% nei confronti di luglio 2013 (dal +0,3% registrato a giugno). Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce del 2,1% su base mensile e fa registrare un tasso tendenziale nullo (era +0,2% a giugno). La flessione congiunturale è in larga parte dovuta ai saldi estivi dell'abbigliamento e calzature, di cui l'indice NIC non tiene conto.

 A giugno il mercato del lavoro riprende un po' di fiato

Il tasso di disoccupazione a giugno è del 12,3%, in calo di 0,3 punti rispetto a maggio. Sono i dati  provvisori dell'Istat, che segnala però anche un aumento di 0,1 punti percentuali in confronto allo stesso mese del 2013. '' Ormai da qualche mese si è fermata l'emorragia di occupazione'', osservano i tecnici dell'Istituto. I disoccupati sono 3 milioni 153mila, in calo del 2,4% sul mese precedente, con 78mila persone in meno in cerca di lavoro, ma in aumento dello 0,8% su base annua. Gli occupati sono invece 22,398 milioni (+0,2% rispetto al mese precedente), sostanzialmente invariati su base annua. Il tasso di occupazione, pari al 55,7%, cresce di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima. Male il tasso di disoccupazione giovanile, al 43,7%, il livello più alto dall'inizio delle serie storiche (mensili, ovvero dal 2004, e trimestrali, dal 1977): la crescita è di 0,6 punti su base mensile e di 4,3 punti su base annua.

Confcommercio: "stabilizzazione del mercato del lavoro e calo dell'inflazione possibili driver per l'inizio della ripresa"

"Dopo sette trimestri di riduzione del numero di lavoratori occupati e dodici trimestri consecutivi di crescita delle persone in cerca di lavoro, la riduzione del numero di disoccupati (-18mila persone) nel trimestre aprile-giugno e la crescita a giugno degli occupati pari a 50mila unità rispetto al mese precedente, che aveva già fatto segnare 33mila occupati in più, indicano, dall'inizio dell'anno in corso, una stabilizzazione del mercato del lavoro. E, pur restando fortemente critica la condizione complessiva, soprattutto per la componente giovanile, gli ultimi due mesi fanno segnare un'inversione di tendenza che dà qualche speranza di poter cominciare a costruire la ripresa nella parte finale dell'anno in corso": questo il commento dall'Ufficio Studi Confcommercio ai dati diffusi dall'Istat. Sul versante dei prezzi al consumo, "il dato odierno, inferiore di un decimo rispetto a quanto previsto da Confcommercio (zero in termini congiunturali e 0,2 tendenziale), indica che l'inflazione sta per diventare un ricordo a cui già si associa, però, il timore della deflazione. Tra gennaio 2013 e giugno 2014, infatti, la frazione beni e servizi che hanno presentato variazioni negative dei prezzi al consumo è quasi raddoppiata (dal 14,8 al 27,8%). In sintesi – conclude Confcommercio - i presupposti favorevoli osservati sul mercato del lavoro potrebbero trovare nell'attuale dinamica dei prezzi una solida sponda per la ripartenza dell'economia, se soltanto si riducesse l'eccessivo carico fiscale gravante su famiglie e imprese. Questo servirebbe anche a scongiurare il pericolo di una deflazione cattiva e duratura, che influenzerebbe negativamente aspettative e comportamenti di famiglie e imprese".


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