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FORUM GIOVANI: SERVE UN ECOSISTEMA IMPRENDITORIALE NUOVO

Gli interventi del presidente nazionale dei giovani imprenditori Alessandro Micheli e di Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio

martedì 04 novembre 2014
I presidenti Sangalli e Micheli al Forum dei Giovani Imprenditori Confcommercio I presidenti Sangalli e Micheli al Forum dei Giovani Imprenditori Confcommercio
Fonte: Confcommercio Nazionale

"Per contrastare la bassa produttività che affligge il nostro Paese occorre fare molto di più e meglio per accrescere redditi, consumi, prodotto medio per occupato e per realizzare una maggiore competitività. Vanno dunque trovati strumenti che aiutino l'impresa italiana a crescere e a essere più produttiva". Così il presidente dei Giovani imprenditori di Confcommercio, Alessandro Micheli, ha commentato il Rapporto sul terziario di mercato presentato dal responsabile dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, nel corso della conferenza stampa che ha inaugurato la due giorni del Forum  al Maxxi di Roma. Bisogna sostenere le imprese, insomma, perché "chi fa impresa crea lavoro e produce ricchezza e benessere per sé e per la collettività, ma ha bisogno di condizioni favorevoli di contesto".  Invece, per Micheli, "ogni giorno gli imprenditori si trovano a combattere contro una crisi che sembra non finire mai, un fisco opprimente e una burocrazia asfissiante che complicano ancora di più una missione già di per sé difficile".

Quanto al ruolo dei giovani,  Micheli ha sottolineato che "sono ancora disposti a scommettere e ad investire sul Paese, adeguano le loro imprese ad un mercato mutato, innovano, fanno nuova occupazione per tornare ad essere vincenti", ma anch'essi hanno bisogno di "una burocrazia snella e razionale con un sistema del credito evoluto e modulato sulle reali, mutate esigenze di chi fa impresa, e con un carico fiscale ad un livello compatibile con l'esigenza di crescita che calibri finalmente la tassazione diretta ed indiretta rendendola equa nel rapporto tra esigenza di cassa dello Stato e servizi da questo erogati e resi a cittadini e imprese".

Serve, insomma, "un ecosistema imprenditoriale nuovo e vitale che esalti il ruolo dell'impresa e stimoli competitività ed innovazione". Il presidente dei Giovani imprenditori di Confcommercio ha quindi lanciato un messaggio al governo Renzi, a cui viene riconosciuto il merito di "voler rompere con gli schemi tradizionali e di voler innovare, aprendo una nuova stagione di riforme del Paese", proponendo due diversi sistemi di incentivi: uno per la ricerca, oggi tarato sostanzialmente solo per l'industria e per le grandi imprese, l'altro per l'innovazione a favore di tutto il sistema delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti, e che tenga conto in particolare delle start-up. 

Infine Micheli ha accennato alla legge di stabilità, "condivisibile nell'impostazione generale, ma troppo timida sia nei tagli di spesa che nella riduzione delle tasse". Gli incrementi dell'Iva e delle accise, infatti, "determinerebbero un ulteriore aggravio fiscale con inevitabili effetti depressivi su Pil e sui consumi e ciò vorrebbe dire la definitiva chiusura del sipario sulle possibilità di ripresa del Paese", mentre per l'ennesima volta "è rimasto sulla carta il fondo taglia tasse". "Siamo di fronte ad una manovra che porta troppo lentamente fuori dalle secche della bassa crescita il nostro Paese e soprattutto non crea le condizioni per una crescita robusta e duratura nel medio periodo", ha concluso il presidente dei Giovani imprenditori di Confcommercio.

Sangalli su Iva e aumento delle tasse locali: "disinnescare al più presto due 'bombe' fiscali"

"Bisogna disinnescare al più presto due bombe  fiscali per evitare che la legge di stabilità, invece di avere effetti espansivi, aggravi la crisi". É l'allarme lanciato dal presidente di  Confcommercio Carlo Sangalli, a margine del settimo Forum dei Giovani di  Confcommercio. Sangalli allude alla "alta probabilità che Comuni e Regioni aumentino le tasse e a un ulteriore pesante aumento dell'Iva  per il 2016-2018 che brucerebbe 65 miliardi di euro di consumi. Imprese e famiglie non possono sostenere un ulteriore aumento delle  tasse. Bisogna abbassare la pressione fiscale - ha concluso Sangalli-  se si vuole tornare a crescere ed evitare pericolose ricadute". Nel suo intervento al Forum Sangalli ha poi sottolineato che "tra i giovani imprenditori di Confcommercio si percepisce voglia di evolversi, di sperimentare, di imparare. E' da questo atteggiamento che nasce come conseguenza quasi naturale l'innovazione". Il presidente confederale ha quindi evidenziato che "la risposta al cambiamento dobbiamo darla a noi stessi, alle nostre famiglie, alle nostre imprese, al nostro Paese che sta assistendo all'impoverimento del ceto medio e alla crisi dei corpi intermedi. Il collateralismo non esiste più: la responsabilità delle nostre scelte è soltanto nostra, sta a noi scegliere quale organizzazione vogliamo essere per il nostro Paese".  In questo, per Sangalli, "il ruolo dei nostri giovani è determinante. La nostra base associativa invecchia: un gruppo giovani forte serve ad invertire questa tendenza, a spiegare agli imprenditori che Confcommercio può essere utile alle loro aziende, a portare il messaggio che impegnarsi e partecipare ha ancora un senso al giorno d'oggi". "Non abbiate paura di innovare – è stato poi il consiglio ai giovani di Sangalli - perché non ci sono mai umiliazioni e fallimento nel tentativo, non c'è impresa se non c'è rischio". E questo tanto più oggi, dove "chi apre un'impresa lo fa nel periodo peggiore della storia repubblicana, con una crisi profondissima, una pressione fiscale da record mondiale, banche sempre meno coraggiose nel dare credito, una burocrazia barocca, un reddito ai livelli di trenta anni fa, spese incomprimibili al 41%".  Sangalli ha quindi ripetuto l'appello a "meno tasse e meno spesa pubblica. La legge di stabilità va nella giusta direzione, ma la riduzione del fisco deve essere scritta a caratteri cubitali se si vuol tornare a crescere e se non si vuole correre il rischio di ricadute pericolose". Quanto poi al rischio di aumento dell'Iva, "bene le rassicurazioni di Casero, ma visti i precedenti ci vuole prudenza". "La crisi non è mai una buona scusa, né per il Governo per non tagliare le tasse né per le imprese per non capitalizzarsi e non fare innovazione", ha concluso il presidente di Confcommercio.



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