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IL TAR DEL VENETO "BOCCIA" I NUOVI CENTRI COMMERCIALI

Secondo il Tribunale e' legittimo il controllo preventivo e autorizzatorio sulle strutture sopra i 1500 metri quadri di superficie. Il direttore Boschiero: "Indicazione ben precisa per i Comuni".

giovedì 09 luglio 2015

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha deciso di privilegiare la tutela del territorio sulla libertà di insediamento per le strutture commerciali sopra i 1500 metri quadri di superficie.
Come recita la sentenza 766/2015 del primo luglio scorso, infatti, la realizzazione di una grande struttura di vendita va ad impattare pesantemente sul territorio, sulla sua destinazione e sui suoi sviluppi futuri, imponendo la necessità di una valutazione legata anche all'attenzione dell'interesse generale, che determina quindi la legittimità del controllo preventivo e autorizzatorio. Il TAR  del Veneto ha riconosciuto anche il pieno diritto della Regione di attribuire ai centri storici e, in subordine, ai centri urbani, specifiche priorità in relazione agli insediamenti commerciali di medio grandi dimensioni.
"Si tratta di una sentenza alquanto importante -  spiega Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza – un'indicazione ben precisa per tutti quei comuni del Veneto che vogliono favorire l'apertura di strutture  senza considerare le ripercussioni sul  territorio, mettendo ulteriormente a rischio i posti di lavoro dei commercianti e dei loro collaboratori. In tutti i luoghi in cui abbiamo fatto sentire la nostra voce per bloccare l'insediamento di nuove mega strutture commerciali – continua Boschiero – abbiamo sempre ribadito l’importanza dei negozi di vicinato per la vitalità dei centri cittadini  dei quartieri, che sono il cuore pulsante delle nostre città".
La sentenza sposa quindi la tesi di Confcommercio, vale a dire:  mentre una grande struttura in centro storico può fungere, quale polo di attrazione, anche da volano per tutti gli altri esercizi del centro, rivitalizzandolo e sostenendo i consumi e la vita cittadina, un nuovo centro commerciale in periferia (o peggio tipo "cattedrale nel deserto") può, nella migliore delle ipotesi, far bene a chi lo costruisce e lo gestisce.

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