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"FUSIONE DEI COMUNI DI RECOARO E VALDAGNO: OCCASIONE DA NON PERDERE"

Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, interviene sul dibattito: "Una svolta che cambierebbe le strategie di sviluppo del territorio"

giovedì 10 marzo 2016
Una veduta di Valdagno Una veduta di Valdagno

L’ipotesi di una fusione dei comuni di Valdagno e di Recoaro ha solo vantaggi ed è da perseguire con convinzione e in tempi celeri, perché può dare nuovo slancio e nuova linfa all’economia del territorio. Nel dibattitto che si è aperto dopo le prese di posizione favorevoli dei due sindaci Giancarlo Acerbi e Giovanni Ceola alla creazione di un’unica grande città dell’Alta Valle, si inserisce anche la Confcommercio provinciale attraverso un forte incoraggiamento a perseguire in questa direzione. “La fusione permetterebbe di ragionare nell’ottica di area vasta – afferma il presidente Sergio Rebecca -, valorizzando le peculiarità di ciascun centro: quella commerciale di Valdagno e quella turistica di Recoaro, senza contare che al progetto potrebbero partecipare anche altri Comuni con evidenti riflessi positivi su tutta quest’area del Vicentino. Non si tratta quindi di un’operazione che farebbe bene solo alle casse sempre più esangui delle amministrazioni pubbliche, bensì di una svolta che cambierebbe le strategie di sviluppo di un intero territorio”. Non a caso questa possibile fusione ha già incassato i pareri favorevoli delle categorie economiche, a cominciare dal presidente del Mandamento Confcommercio di Valdagno Enrico Soprana, che ha sottolineato il vantaggio di poter effettuare campagne congiunte di marketing per valorizzare i punti di forza del territorio. “Ragionare in un’ottica di vallata  - prosegue il presidente provinciale Confcommercio Sergio Rebecca – porterebbe sicuramente a migliorare i collegamenti tra i due comuni con reciproci vantaggi. Assieme, Valdagno e Recoaro possono essere un polo attrattivo sul mercato turistico, puntando certamente ancora sul termalismo e sull'offerta sciistica,  ma anche valorizzando un patrimonio naturalistico che può conquistare tanti appassionati del trekking, della mountain bike, del turismo ippico. Senza contare – prosegue il presidente Rebecca –, le prospettive che si possono aprire, come sviluppo del termalismo, nell’offerta di soggiorni wellness e beauty farm.  Se c’è un progetto chiaro e se ci saranno più  risorse pubbliche garantite da maggiori trasferimenti a fronte della fusione dei Comuni, anche gli investimenti privati possono ripartire e l’interesse può essere forte, perché questa vallata ha ancora grandi potenzialità inespresse”.Ma al di là dei risvolti sul tessuto economico, è indubbio che questa fusione porterebbe anche ad una migliore qualità di vita degli abitanti, perché permetterebbe di integrare i servizi alla cittadinanza e alle imprese, gli interventi di cura urbana, i livelli di sicurezza, potenziandoli grazie a maggiori risorse (si parla di 2.5 milioni di euro in più per 10 anni) ed evitando doppioni di competenze. “È comunque importante che tutto ciò avvenga garantendo lo stesso livello dei servizi nei due centri, ovviamente proporzionati ai rispettivi abitanti – è il parere del presidente della Confcommercio di Vicenza –. Non dobbiamo dimenticare il forte impatto sulla società e sull’economia generato dalla fiducia dei cittadini, che devono percepire una volontà effettiva di rilancio, al di là delle spinte legate alla necessaria razionalizzazione dei servizi”.Insomma, la fusione va gestita con un progetto chiaro e puntando allo sviluppo. “Come Confcommercio Vicenza  siamo fin da subito disponibili ad essere parte attiva in questo possibile processo di fusione – conclude il presidente Sergio Rebecca –. Credo che unendo gli intenti e le competenze - nel nostro caso quelle legate allo sviluppo urbanistico-commerciale e al marketing turistico, che ci hanno sempre visto vicini ai Comuni - si possa dare concretezza ad un’ipotesi che va perseguita con convinzione. Valdagno e Recoaro non possono perdere questa occasione”.

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