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LE RICHIESTE DEL VENETO, DOPO I RISULTATI DEL REFERENDUM

La Giunta approva DDL per 23 competenze e federalismo fiscale. Il presidente Rebecca (Confcommercio Vicenza): "Il risultato sottolinea la voglia di cambiamento"

martedì 24 ottobre 2017
La conferenza stampa di ieri, con il presidente Luca Zaia e la Giunta veneta al completo La conferenza stampa di ieri, con il presidente Luca Zaia e la Giunta veneta al completo
Fonte: Regione Veneto

Il titolo è lungo, come si conviene per un atto che potrebbe entrare nella storia del Veneto, ma non solo. La Giunta Regionale, riunita ieri in seduta straordinaria a poche ore dall’esito favorevole del referendum per l’autonomia del Veneto, su proposta del Presidente Luca Zaia, ha approvato all’unanimità il disegno di legge che indica le 23 materie dell’autonomia richiesta al Governo e, sul piano finanziario, i nove decimi del gettito fiscale di Irpef, Ires e Iva per gestirle (il federalismo fiscale).

E’ stata poi approvata con delibera l’attivazione della “Consulta del Veneto per l’autonomia”, un Tavolo al quale siederanno tutte le rappresentanze della società civile della Regione (Comuni, Province, Enti Locali di vario livello, Organizzazioni imprenditoriali e di categoria, sindacati, rappresentanze del sociale e del terzo settore), per condividere i contenuti del disegno di legge e raccogliere le indicazioni e suggerimenti degli interlocutori. Dopo la prima approvazione di ieri, pur se in tempi ristrettissimi, il cammino dell’autonomia, per arrivare sul tavolo del Governo nazionale, prevede una seconda approvazione in Giunta di un testo eventualmente emendato con le osservazioni accoglibili provenienti dalla Consulta e successivamente l’invio al Consiglio regionale per la discussione e la definitiva approvazione.

Il Governo veneto, nella stessa seduta, ha approvato anche un disegno di legge con il quale si chiede il riconoscimento del Veneto come Regione a Statuto Speciale. Si tratta di un solo articolo: “nel primo comma dell’articolo 116 della Costituzione, dopo le parole “la Valle d’Aosta” sono aggiunte le seguenti: “e il Veneto”, sul quale però Zaia ha successivamente precisato: "questo è un cammino diverso e disgiunto da quello indicato nel disegno di legge per l’autonomia. Sarà il Consiglio regionale a decidere se e come proseguirlo”.

Tornando al referendum sull'autonomia, il Governatore Luca Zaia ha voluto precisare nelle sue prime dichiarazioni: “Sia chiaro che la nostra non è una dichiarazione di guerra a nessuno. Anzi, è l’offerta di un cammino completamente rispettoso della Costituzione per fare dal basso quelle riforme in senso autonomista e federale che dall’alto non sono riusciti a realizzare, indicate a chiare lettere anche dai padri costituenti all’articolo 5 della Carta. Da oggi il Veneto non sarà mai più come prima, ma il Veneto offre anche all’Italia un laboratorio serio e rispettoso della Costituzione per riforme seriamente autonomiste e federaliste. Si tratta infatti di una via che potrà percorrere ogni Regione che abbia la forza e la capacità di una forte assunzione di responsabilità, sia nei confronti dello Stato che dei cittadini amministrati sui territori, a condizione che si abbia il coraggio di incidere su quegli sprechi che valgono non meno di 30 miliardi di euro l’anno, pari a un terzo degli interessi che il Paese paga ogni anni per il suo debito pubblico”.

Zaia ha ribadito che si tratterà di un cammino improntato alla più totale sussidiarietà. "Lungi da me – ha detto con forza – l’idea di costruire una sorte di neo centralismo regionale: competenze e fondi che riceveremo passeranno via via ai territori, ai Comuni, agli Enti locali, agli amministratori che ogni giorno sono a contatto diretto con i cittadini amministrati e i loro problemi sempre più stringenti”.

Il risultato politico del referendum non ha mancato di suscitare le reazioni anche della categorie economiche. “Il nostro giudizio sui risultati di questo referendum è positivo, a cominciare dai toni e dallo stile in cui è stata condotta la campagna per il voto - ha dichiarato Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza - . La prima lettura che possiamo dare è quella dell’affluenza, davvero altissima se consideriamo che queste votazioni non hanno certo avuto il “battage” di altre consultazioni: un segnale che la gente veneta aveva voglia di votare, di esprimersi, di far sentire la propria voglia di cambiamento. Ciò lo abbiamo visto in particolare a Vicenza, dove probabilmente i cittadini sono ancor più sensibili alla necessità di “voltare pagina” a fronte di tante vicissitudini poco positive, in particolare sul fronte economico e finanziario, che abbiamo vissuto in provincia. Evidentemente ora deve partire una iniziativa politica, una contrattazione seria e costruttiva con lo Stato Centrale, che porti frutti in ambito legislativo. L’auspicio è che si possano ottenere maggiori funzioni delegate alla Regione Veneto, in modo da avviare una vera sburocratizzazione, tanto auspicata e mai realmente attuata, che invece potrebbe avvantaggiarsi da una maggiore vicinanza di cittadini e imprese a chi propone e approva le leggi”.

I contenuti del DDL. Il Disegno di Legge per l’autonomia approvato ieri elenca le 23 materie per le quali si chiedono forme e condizioni particolari di autonomia.

Tre sono attualmente di esclusiva competenza statale: “Norme generali sull’Istruzione”; “Tutela dell’Ambiente, dell’Ecosistema e dei Beni culturali”; Organizzazione della Giustizia di Pace”.

Le altre 20 materie sono attualmente di competenza concorrente. Si tratta di “Tutela della Salute”; “Istruzione”; Ricerca Scientifica e Tecnologica e Sostegno all’Innovazione per i settori produttivi”; “Governo del Territorio”; “Valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali e Promozione e Organizzazione di Attività Culturali”; “Rapporti Internazionali e con l’Unione Europea” della Regione; “Protezione Civile”; Coordinamento della Finanza Pubblica e del Sistema Tributario”; “Commercio con l’Estero”; “Tutela e Sicurezza del Lavoro”; “Professioni”; “Alimentazione”; “Ordinamento Sportivo”; “Porti e Aeroporti Civili”; “Grandi Reti di Trasporto e Navigazione”; “Casse di Risparmio, Casse Rurali, Aziende di Credito a Carattere Regionale”; “Enti di Credito Fondiario e Agrario a carattere Regionale”; “Ordinamento della Comunicazione”; “Produzione, Trasporto e Distribuzione Nazionale dell’Energia”; “Previdenza Complementare e Integrativa”.

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