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VENDITE AL DETTAGLIO IN RIPRESA A GIUGNO

Le stime Istat indicano un aumento rispetto a maggio del 12,1% in valore e del 12,5% in volume. Il risultato deriva soprattutto dalla crescita delle vendite di beni non alimentari: +24,4% in valore e +24,7% in volume.

lunedì 03 agosto 2020
Fonte: Confcommercio Nazionale

A giugno le vendite al dettaglio, al netto della stagionalità, registrano un aumento del 12,1% rispetto a maggio, trainate dalla ripresa dei beni non alimentari dopo il crollo nel periodo dell'emergenza Covid-19. Lo rileva l'Istat.

L'indice destagionalizzato delle vendite torna ad un livello (101,8) di poco inferiore a quello di gennaio (102,9), ultimo mese precedente l'emergenza, con uno scostamento di appena 1,1 punti percentuali. L’aumento rispetto a maggio è del 12,1% in valore e del 12,5% in volume. Le vendite dei beni non alimentari crescono del 24,4% in valore e del 24,7% in volume, mentre quelle dei beni alimentari diminuiscono lievemente in valore e in volume (-0,6%).

Nel secondo trimestre 2020, le vendite al dettaglio registrano un calo del 7,9% in valore e dell'8,8% in volume rispetto al trimestre precedente. Diminuiscono soprattutto le vendite dei beni non alimentari (-14,8% in valore e -15,1% in volume), mentre è contenuta la flessione dei beni alimentari (rispettivamente -0,1% in valore e -1,5% in volume). Su base tendenziale, a giugno, si registra una diminuzione delle vendite del 2,2% in valore e del 3,5% in volume, determinata soprattutto dall'andamento dei beni non alimentari (-4,4% in valore e -4,8% in volume); le vendite dei beni alimentari registrano una lieve crescita solo in valore (+0,5%), mentre negativa risulta la dinamica in volume (-1,9%). Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali piuttosto eterogenee tra i gruppi di prodotti. Gli aumenti maggiori riguardano Dotazioni per l'informatica, telecomunicazioni, telefonia (+15,1%) e Mobili, articoli tessili e arredamento (+10,4%). Le flessioni più marcate si evidenziano, invece, per Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-12,8%) e Abbigliamento e pellicceria (-12,3%).

Rispetto a giugno 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce dell'1,8% per la grande distribuzione e del 6,4% per le imprese operanti su piccole superfici. Le vendite al di fuori dei negozi calano del 5,9% mentre il commercio elettronico è in sostenuto aumento (+53,5%). Nel primo semestre del 2020, tra le diverse forme distributive, solo il commercio elettronico vede un forte aumento tendenziale (+32,5%) mentre calano, seppure in misura diversa, i rimanenti comparti.

 

CONFCOMMERCIO: “VENDITE IN RECUPERO, MA ANCORA LONTANISSIMI DA LIVELLI 2019”

“Il dato sulle vendite di giugno evidenzia il graduale ritorno alla normalità negli acquisti da parte delle famiglie, con grandi differenze negli andamenti registrati dalle diverse tipologie distributive e dai singoli segmenti di consumo. Ma la complessiva gravità della dinamica dei consumi è la distanza di quasi 10 punti percentuali in volume delle vendite nel primo semestre del 2020 rispetto al primo semestre dell’anno precedente, con una riduzione quasi doppia per l’area non alimentare. Per i canali di vendita, si amplia ulteriormente la forbice tra commercio elettronico – in crescita del 32,5% tendenziale nella prima metà dell’anno – e imprese operanti su piccole superfici che patiscono una riduzione di oltre il 20%. Alcuni settori sembrano recuperare rapidamente (mobili e articoli per il tempo libero), mentre solo per l’informatica e per gli alimentari il confronto annuo è positivo”: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati Istat sulle vendite al dettaglio a giugno.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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