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ABOLIZIONE DEI VOUCHER. SERGIO REBECCA: "L'ENNESIMO PASTROCCHIO ALL'ITALIANA"

Il presidente di Confcommercio Vicenza sulla decisione del Governo: "Se la politica non è capace di decisioni sagge, meglio affidarsi alla volontà popolare"

venerdì 17 marzo 2017
ABOLIZIONE DEI VOUCHER. SERGIO REBECCA: "L'ENNESIM ABOLIZIONE DEI VOUCHER. SERGIO REBECCA: "L'ENNESIM

Il Governo ha scelto la via più facile: anziché rivedere l’utilizzo dei voucher, aprendo un serio dibattito con le parte sociali, ha semplicemente pensato di eliminare il problema abolendoli. Una decisione che spiazza tutte le categorie economiche, ma anche quella parte del movimento sindacale che non demonizzava i buoni lavoro.
Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza non usa mezzi termini su questa “doccia fredda” che arriva dalla Commissione Lavoro della Camera e che dovrebbe portare, oggi, all’emissione di un decreto ad hoc.
 “E’ l’ennesimo pastrocchio all’italiana – è il suo duro commento – non si può trattare una materia così delicata con un decisionismo improvvido, chiaramente influenzato da una visione demagogica”. Meglio, a questo punto, secondo Confcommercio Vicenza, sarebbe stato arrivare al referendum: “Se la politica non è capace di decisioni sagge perché si fa trascinare dalle strumentalizzazioni, allora meglio affidarsi alla volontà popolare – incalza il presidente Rebecca -. Nessuno ha mai negato che ci fosse stato un utilizzo non coerente dei voucher da parte di qualcuno, ma si trattava di migliorare questo strumento, non di buttare al macero i “buoni lavoro”. E’ mancato il coraggio, anzi direi la capacità, di pensare ad una riforma ed è un grave segnale per il futuro, che arriva dal Governo”. Va detto, tra l’altro, che nell’ottobre scorso era stata introdotta una tracciabilità nell’utilizzo dei voucher, che si stava rivelando già un utile strumento di controllo del fenomeno.
Ora questa abolizione, anziché risolvere il problema, rischia di consegnare all'economia sommersa la maggior parte delle prestazioni lavorative rese attraverso i buoni lavoro. Infatti altre tipologie  “flessibili” come il contratto a chiamata possono essere una valida alternativa per  le nostre imprese, ma allo stesso non rispondono alla totalità delle esigenze per le quali erano stati pensati e, nella maggior parte dei casi, utilizzati i voucher. E’ pur vero che, dalle prime anticipazioni sul testo del Decreto Legge, sembrerebbe sia previsto un periodo transitorio - fino al 31 dicembre 2017 - in cui si potrà continuare ad utilizzare i buoni lavoro già acquistati antecedentemente l’emissione della norma. Ma l’abolizione dei voucher  creerà certamente un vuoto, facendo cadere la copertura previdenziale e assicurativa in caso di collaborazioni occasionali e saltuarie.

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