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NO ALLO SCAMBIO TRA IMPOSTE DIRETTE E INDIRETTE

Confcommercio: "Ci attendiamo che il Governo dia seguito agli impegni sul definitivo blocco degli aumenti Iva"

lunedì 20 agosto 2018

"Su un tema così delicato e dirimente come l'Iva non si faccia melina e non si trovino soluzioni parziali come la selettività, cioè l'aumento delle aliquote solo per alcuni prodotti. Avrebbe comunque effetti devastanti sia sul clima di fiducia delle famiglie, sia sui consumi". E' la posizione netta del presidente Carlo Sangalli e della Confcommercio Nazionale sulle ipotesi, circolate nei giorni scorsi, di una possibile revisione delle aliquote. A riportare le dichiarazioni di Sangalli una lunga intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale, nel quale il presidente di Confcommercio ribadisce: "Famiglie ed imprese ora più che mai hanno bisogno di credere che alle porte non c'è una ripresa alla moviola e anzi sperare di tornare a crescere a ritmi più sostenuti". E al giornalista Antonio Signorini che lo incalza sulle promesse del Governo sul tema Iva, Sangalli ribadisce: "Noi rimaniamo alla promessa quasi solenne perchè fatta alla nostra ssemblea dal ministro dello Sviluppo Di Maio e confermata dallo stesso Salvini, quella di non toccare l'Iva. Vogliamo credere che non ci siano ripensamenti e che qualche voce isolata, favorevole agli aumenti, rimanga tale".

Proprio per rispondere a queste voci isolate, Confcommercio era intervenuta all'inizio di agosto con una nota: "In un quadro segnato da crescenti tensioni per i titoli di Stato italiani, conforta quanto dichiarato dal ministro Tria, a conclusione del vertice sul l'impostazione della prossima legge di bilancio, sottolineando la compatibilità tra obiettivi del bilancio pubblico ed avvio di flat tax e reddito di cittadinanza. Ma rispetto alle ipotesi tecniche tornate a circolare in merito ad un parziale aumento delle aliquote Iva, finalizzato all'avvio del primo modulo della flat tax, Confcommercio ribadisce la sua ferma contrarietà ad ogni ipotesi di scambio tra aumento delle imposte indirette e riduzione delle imposte dirette. Si tratterebbe di uno scambio con effetti fiscalmente regressivi a carico dei livelli di reddito più bassi e con un impatto depressivo sui consumi interni in una fase di evidente rallentamento della crescita del Pil del nostro Paese. Insomma, l'Italia ha bisogno di una riduzione netta della pressione fiscale a carico di famiglie ed imprese e non di scambi di prelievo fiscale tra imposte dirette e indirette". "Per queste ragioni - scriveva Confcommercio - ci attendiamo che, con la prossima Legge di bilancio, il Governo dia coerentemente seguito agli impegni assunti ai più alti livelli politici - peraltro scritti a chiare lettere anche nel contratto di Governo - circa il definitivo blocco degli aumenti Iva previsti a legislazione vigente".

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