• Home 
  • Categorie 
  • Turismo e Ristorazione 

PUBBLICI ESERCIZI: VENDITA DA ASPORTO E SERVIZIO MENSA

Aggiornamento del 4 maggio 2020. Riepiloghiamo gli aspetti essenziali della normativa in vigore, nel rispetto dell'ordinanza regionale e dell'ultimo Dpcm

mercoledì 29 aprile 2020
PUBBLICI ESERCIZI E VENDITA DA ASPORTO PUBBLICI ESERCIZI E VENDITA DA ASPORTO

Prima l'Ordinanza n. 42 della Regione Veneto, emessa il 24 aprile 2020, poi il Dpcm 26 aprile 2020 ed infine l'Ordinanza n. 46 della Regione Veneto del 4 maggio: questi i provvedimenti che, a parziale accoglimento delle costanti richieste avanzate da Fipe Confcommercio, hanno consentito ai pubblici esercizi la vendita di cibo da asporto e l'effettuazione del servizio di mensa per lavoratori (questi provvedimenti hanno validità fino al 17 maggio compreso).

 VENDITA DA ASPORTO

Con Ordinanza n. 46 del 4 maggio 2020, la Regione Veneto ha confermato la possibilità di vendita di cibo da asporto da parte dei pubblici esercizi, già prevista dalla precedente ordinanza n. 42, eliminando l’obbligo di preventiva ordinazione on-line o telefonica.

 Rimane fermo il rispetto delle altre condizioni previste dalla precedente ordinanza, che si riportano di seguito:

  • garantire che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano dilazionati nel tempo;
  • negli spazi esterni, anche di attesa, deve essere rispettato il distanziamento di un metro tra avventori  e deve essere fatto uso da parte degli avventori di mascherina e guanti (o garantendo l’igiene delle mani con idoneo prodotto igienizzante);
  • nell’eventuale locale interno deve essere consentita la presenza di un cliente alla volta, con mascherina e guanti (o garantendo l’igiene delle mani con idoneo prodotto igienizzante);
  • lo stazionamento deve avvenire per il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce;
  • il gestore e gli addetti devono essere muniti di mascherina e guanti.

Rimane il divieto di ogni forma di consumo sul posto e di sostare nelle immediate vicinanze dell’attività, mentre è confermata la possibilità di consegna a domicilio.

Il DPCM del 26 aprile 2020 inoltre ha tolto, a far data dal 4 maggio, il limite territoriale comunale per gli spostamenti, purchè motivati da comprovate esigenze lavorative, motivi di salute, o situazioni di necessità e pertanto il servizio di asporto può essere fornito anche a favore di soggetti residenti al di fuori del territorio comunale.

A FONDO PAGINA E' SCARICABILE UN CARTELLO CON LE INDICAZIONI PER I CLIENTI CHE ACCEDONO AI LOCALI PER L'ASPORTO.

 SERVIZIO DI MENSA PER LAVORATORI

La suddetta Ordinanza ha, inoltre, introdotto la possibilità da parte dei pubblici esercizi di effettuare l’attività di mensa per gli addetti di una o più imprese presso l’esercizio chiuso al pubblico ed alle seguenti condizioni:

  • previo apposito contratto (gli uffici dell’Associazione sono a disposizione per una bozza contrattuale);
  • possono essere ammessi solo i lavoratori nominativamente indicati dal rispettivo datore di lavoro e nel rispetto dell’orario predeterminato, suddiviso in turni;
  • devono essere rispettati il distanziamento di almeno un metro e le norme igienico sanitarie;
  • in caso di presenza di addetti di più imprese deve essere garantito l’uso di sale separate tra addetti di imprese distinte (successivi chiarimenti regionali ha specificato che è sufficiente anche una separazione mobile. seppure necessariamente tale da non consentire una commistione di personale anche mediante ideonea segnaletica e controllo);
  • tra un turno ed il successivo deve essere effettuate l’arieggiamento e la sanificazione dei locali, in particolare dei bagni, senza che vi sia in questa fase permanenza di persone all’interno o all’esterno del locale;
  • il personale di sala deve utilizzare la mascherina e cambiare i guanti tra un turno e l’altro;
  • se possibile, entrata ed uscita devono essere separate;
  • l’esercente deve dare comunicazione preventiva al Comune del servizio di mensa.

 ATTENZIONE ALLA SICUREZZA

Va evidenziato che, in relazione al rischio associato all'infezione da Covid-19, la Regione Veneto ha escluso la necessità di aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi.

Peraltro le aziende con dipendenti e/o soci lavoratori devono elaborare, con il coinvolgimento del RSPP, del Medico Competente e del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, un piano di intervento, denominato “Protocollo aziendale”, nei quali riportare le misure anticontagio adottate (ad esempio informazioni ai lavoratori, pulizia e disinfezione, distanza di sicurezza e dispositivi di protezione individuale, regolamentazione accesso fornitori esterni): l'Ufficio Sicurezza di Confcommercio Vicenza è a disposizione delle aziende interessate (tel. 0444 964300).



ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

NEWS IMPRESE