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MERCATO IMMOBILIARE: IN CRESCITA, MA LA CRISI PERMANE

Dopo il dato molto positivo sulle compravendite il presidente provinciale FIMAA, Magistro "rimanda" i festeggiamenti

giovedì 27 ottobre 2016
MERCATO IMMOBILIARE: IN CRESCITA, MA LA CRISI PERM MERCATO IMMOBILIARE: IN CRESCITA, MA LA CRISI PERM

Dopo sette anni terribili e la timida ripresa nel 2015, il settore immobiliare torna a respirare, anche a Vicenza. Lo dicono i dati della Borsa Immobiliare di Vicenza, gestita dalla Camera di Commercio berica, che indicano per il 1° semestre 2016 un avanzamento delle compravendite nel settore residenziale del 21,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: 3.563 NTN (Numero compravendite dei diritti di proprietà) pari al 15,4% del totale regionale. Un incremento che non si discosta molto dal dato nazionale reso noto di recente dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, riguardante l’andamento del settore, nel secondo trimestre 2016. Da quanto rilevato, tra aprile e giugno di quest’anno il numero degli scambi immobiliari ha visto un incremento complessivo del 21,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e del 17,3% rispetto al primo trimestre 2016.  Insomma, il mercato immobiliare si sta rafforzando, ma per Serafino Magistro, presidente regionale di FIMAA (Federazione italiana mediatori e agenti d’affari) e presidente della categoria aderente a Confcommercio Vicenza, non è ancora il momento di festeggiare. “I numeri sono confortanti – dice – e ci danno fiducia, però siamo ben lontani da quelli degli anni pre-crisi. Crescono le domande di nuovi mutui per l’acquisto dell’abitazione principale o di un altro immobile, soprattutto per il permanere di tassi vantaggiosi, mentre i prezzi dei fabbricati, per alcune tipologie, registrano ancora lievi cali. Tutto questo in una situazione economica difficile e di fiducia sul futuro ancora alquanto incerta, che fanno comunque intravvedere “nel mattone” una forma di investimento più sicuro di altri, come del resto è sempre stato”.
Relativamente alle quotazioni,  con riferimento alle rilevazioni dell’Ufficio Statistica della CCIAA di Vicenza, in provincia la riduzione dei valori delle compravendite sta rallentando e infatti rispetto a fine 2015 le quotazioni  nel 1 semestre 2016 si sono ridotte solo dello 0,6%. Secondo l’Istat i prezzi delle nuove abitazioni in Italia sono diminuite, nello stesso semestre, dell’1,7%, ma  va detto che nella nostra provincia la riduzione è stata più intensa nei semestri precedenti.
Resta il fatto che dal 2007 ad oggi le abitazioni hanno certamente subito una flessione del loro valore, però permangono dei fattori che mitigano la “discesa” e permettono  al venditore di spuntare un migliore incasso.  Ad esempio, se l’immobile è in classe energetica A e B ha sicuramente più richiesta, poiché l’acquirente  è disposto a spendere di più per avere un sensibile risparmio in bolletta, sia per il riscaldamento che per il raffrescamento; o le abitazioni con giardino, sempre più richiesto da chi compra. Rispetto alla zona della città o della provincia, il presidente Magistro spiega così l’andamento: “La zona centrale resta sempre molto appetibile - dice -, ma la scelta finale d’acquisto si fa in base alle esigenze che ciascuno considera prioritarie. Nei paesi dell’hinterland di Vicenza i prezzi sono più vantaggiosi rispetto al centro città ed è più facile trovare soluzioni abitative con un proprio spazio verde, dove è più agevole tenere il cane, ad esempio. Se si sceglie l’immobile per puro investimento, la tipologia più richiesta è l’appartamento midi in città. In generale la preferenza è verso costruzioni recenti, che hanno una divisione moderna e funzionale degli spazi”.
Guardando alle previsioni per il settore, tenendo conto che il mercato immobiliare è legato a doppio filo con il quadro macroeconomico, c’è da credere che non si andrà molto in là rispetto a quanto ipotizzato nel “Rapporto di previsione sul Real Estate italiano” RUR (Rete Urbana delle Rappresentanze, un think thank promosso dal CENSIS per studiare e promuovere l’economia delle città)  per l’arco temporale 2016-2018,  vale a dire: per il residenziale di nuova costruzione, una stazionarietà di transazione e di prezzi nel 2016 e una ripresa delle compravendite e dei valori nel 2018; per il residenziale usato, una stabilità dei prezzi e un certo dinamismo delle transazioni nel 2016, mentre nel 2018 dovrebbero lievitare i prezzi e stabilizzarsi il livello degli scambi; il segmento commerciale registrerà quest’anno un deterioramento di transazioni e prezzi, mentre nel 2018 miglioreranno i volumi scambiati e i valori.




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