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I COMMERCIANTI SANNO CHE LA FIERA DELL'ORO E' UN'OPPORTUNITA'

Il presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca ribatte alle accuse del vicepresidente IEG Matteo Marzotto

mercoledì 24 gennaio 2018

“Se c’è qualcosa di assurdo nella questione negozi aperti e chiusi di domenica, durante la fiera VicenzaOro è quella di sparare nel mucchio e tra l’altro su qualcosa di riportato da altri”. Il presidente Sergio Rebecca esprime così il suo sconcerto sulle esternazioni del vicepresidente di Ieg Matteo Marzotto, al quale è stato “riferito” che domenica 21 gennaio, durante la manifestazione fieristica, “alcuni negozi” sarebbero rimasti chiusi. Di quali negozi si stia parlando, però, non è dato a sapersi, né si capisce se il vicepresidente Marzotto punti il dito su qualche zona particolare. Perché ci sarebbe ben poco di clamoroso se l’espositore, o il visitatore della fiera, preso da un impellente bisogno di acquistare un paio di scarpe la domenica, non avesse trovato il negozio aperto vicino al suo hotel situato in zona fiera o in qualche quartiere periferico, dove chiaramente le attività al dettaglio più difficilmente tengono aperto nei giorni festivi.
Per quanto riguarda il centro storico, invece, con la mostra di Van Gogh in corso e la stessa VicenzaOro in pieno svolgimento, secondo le informazioni raccolte dalla Confcommercio di Vicenza i negozi e i pubblici esercizi aperti sono stati davvero tanti. “Non ho dubbi che il vicepresidente Marzotto abbia raccolto e rilanciato qualche critica arrivata al suo orecchio – è il commento del presidente di Confcommercio Vicenza –, ma prima di farsene portavoce in modo così plateale, sarebbe stato il caso di “pesarla” adeguatamente, capendo se era sensata. Domenica scorsa di negozi aperti ce n’erano eccome, ma se il punto è che qualcuno ha tenuto chiuso allora c’è di che sorridere: è impensabile che tutte le attività commerciali di Vicenza, di ogni merceologia e situati in ogni via o quartiere, rimangano contemporaneamente aperti, magari con orario continuato, sette giorni su sette, in attesa che qualche espositore o visitatore della fiera faccia capolino dalla porta. Se invece – sottolinea Sergio Rebecca -  il vicepresidente Marzotto vuole essere costruttivo e non semplicemente puntare il dito su una categoria per motivi che sinceramente non capisco, allora la mia proposta è quella di fotografare la realtà in modo obiettivo, riconoscendo le cose che vanno bene e individuando i punti di miglioramento. E di ampliare la collaborazione già esistente tra l’Associazione e la Fiera per studiare ulteriori iniziative di coinvolgimento della città. Su questo noi siamo sempre disponibili, purché si sia realisti e si rispettino le scelte dei negozianti che, non dimentichiamolo, sono prima di tutto imprenditori”.

Ed è questo, infatti, un altro punto su cui il presidente Rebecca ci tiene a precisare il suo pensiero. “Il mondo del commercio vicentino accoglie i visitatori della Fiera dell’Oro dal lontano 1954: possiamo dire che generazioni di commercianti sono grati alla fiera e conoscono benissimo l’indotto di queste manifestazioni. Mi chiedo: è credibile che con i tempi che corrono un imprenditore scelga deliberatamente di rinunciare ad introiti sicuri semplicemente perché proprio quella domenica, in cui tra l’altro c’è in corso in città anche la mostra di Van Gogh, ha altro da fare? Evidentemente no; chi tiene aperto è un imprenditore che sa fare i suoi conti, valutando costi e benefici, in base alla propria merceologia e al proprio posizionamento nelle direttici di traffico o nelle zone più o meno frequentate, aggiungendoci anche una buona dose di rischio, perché tenere le saracinesche alzate non significa incassi sicuri. E chi tiene chiuso – prosegue Rebecca-, al di là dei casi eccezionali, probabilmente ha fatto gli stessi conti e alla fine ha valutato, magari basandosi su precedenti esperienze, che a fine giornata il bilancio sarebbe stato quasi certamente in rosso. In questo caso non so se il manager Marzotto terrebbe aperto comunque “per la gloria”, ma non credo. Invece che polemizzare – conclude il presidente di Confcommercio Vicenza - è il caso di mettersi in rete e pensare ad ulteriori iniziative di sistema che permettano di sfruttare ancor più e meglio l’indotto delle grandi manifestazioni a Vicenza. Sono certo che il mondo del commercio e del turismo saprà ancora una volta rispondere al meglio”.



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