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MANOVRA: IL MAXI EMENDAMENTO RECEPISCE L'INTESA CON L'UE

L'Italia evita la procedura d'infrazione con un provvedimento correttivo. Critiche sulla reintroduzione delle cluasole di salvaguardia sull'Iva

giovedì 20 dicembre 2018
Fonte: Confcommercio nazionale

Il maxi-emendamento del Governo che recepisce l'intesa con l'Ue sulla manovra e permetta all'Italia di evitare la procedura d'infrazione è stato depositato in commissione Bilancio al Senato. Tra le novità più significative, c'è quella che riguarda l'Iva con aumenti per 23 miliardi nel 2020 e circa 29 miliardi sia nel 2021 che nel 2022.

Gli aumenti delle aliquote saranno sterilizzati totalmente nel 2019 ma l'aliquota ridotta del 10% aumentera' dal 2020 di 1,5 punti percentuali e l'aliquota ordinaria al 22% salirà di 1,1 punti percentuali nel 2020 e di 2 punti percentuali dal 2021, oltre agli incrementi gia' disposti nel testo del ddl Bilancio.

Di fatto, quindi, l'aliquota ridotta passerà dal 10 al 13%, e quella ordinaria salira' al 25,2% nel 2020 e al 26,5% nel 2021. Per effetto della nuova clausola, che prevede anche aumenti delle accise da 400 milioni l'anno dal 2020, il nuovo obiettivo di gettito sara' pari a 23,07 miliardi nel 2020 e 28,8 miliardi nel 2021 e 2022.
Ecco tutte le cifre che la manovra economica conterrà se sarà approvato l'emendamento del governo presentato al Senato.

Tassazione per le pensioni d'oro

Il taglio sulle pensioni d'oro (che sarà valido dal 2019 per 5 anni) sarà del 15% per i redditi compresi tra 100mila e 130mila euro lordi e arriverà al 40% per quelle superiori ai 500mila euro. Cinque in tutto le aliquote previste.

Previsto un taglio:

  • Del 25% per gli assegni compresi tra 130.001 e 200mila euro,
  • Del 30% per quelli compresi tra 200.001 e 350.000 euro,
  • Del 35% tra i 350.001 e i 500.000 euro.

Taglio all'adeguamento delle pensioni oltre i 1500 euro

Taglio per 3 anni dell'adeguamento delle pensioni oltre i 1.522 euro al mese (3 volte il minimo): la decurtazione maggiore, fino al 60%, scatta per gli assegni oltre i 4566 euro. L'indicizzazione piena ci sarà solo per le pensioni fino a 1.522 euro, poi sono previste sei fasce di tagli. L'adeguamento sarà infatti del 97% per assegni tra fino a 2029 euro, 77% fino a 2537 euro, 52% fino a 3042 euro, 47% fino a 4059 euro, 45% fino a 4566 euro e 40% oltre 4566 euro, che è nove volte il minimo.


Il piano per la vendita del patrimonio immobiliare

Deve essere messo a punto "entro il 30 aprile" il nuovo "programma di dismissioni immobiliari" che punta a ottenere non meno di 950 milioni aggiuntivi nel 2019 e altri 150 milioni l'anno nel 2020 e 2021. Il piano individuerà le "modalità di valorizzazione dei beni" dello Stato, della Difesa, come le caserme in disuso, e delle altre pubbliche amministrazioni. Agli enti locali che contribuiscono andrà una quota degli introiti tra il 5 e il 15%.

Blocco delle assunzioni

Presidenza del Consiglio, ministeri, enti pubblici non economici, agenzie fiscali e università non potranno assumere personale a tempo indeterminato prima del 15 novembre 2019. Non compaiono invece gli enti locali. Secondo la  Relazione tecnica i risparmi sono pari a 100 milioni in termini di indebitamento netto.

Web tax

Arriva la nuova web tax sui servizi digitali. La nuova misura con aliquota al 3% sui ricavi dovrà essere versata entro il mese successivo a ciascun trimestre.

Verrà applicata ai soggetti che prestano servizi digitali e che "hanno un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni e che hanno un ammontare di ricavi derivanti dalla prestazione di servizi digitali non inferiore a 5,5mln di euro. Nelle casse dello Stato dovrebbero entrare 150mln nel 2019, 600mln nel 2020 e 600mln nel 2021.

800 mln contro dissesto idrogeologico

Per l'avvio e la realizzazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico sono stanziati 800 milioni di euro per il 2019 e 900 mln per ciascuno degli anni 2020 e 2021. Alla copertura degli oneri - spiega la relazione tecnica - si provvede tramite la riduzione del Fondo per gli investimenti delle amministrazioni centrali.

 

Conte: "Prevista la revisione delle clausole di salvaguardia sull'Iva nel 2020 e nel 2021"

"Per l'anno 2020, di 12,2 miliardi di euro in misure presentate dal governo italiano, 9,4 miliardi sono salvaguardie sull'Iva, quindi è una strategia che poggia moltissimo sull'attuazione delle clausole di salvaguardia sull'Iva".

Lo ha affermato il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. Anche il premier Conte, parlando in Senato ha confermato che "si prevede la revisione delle clausole di salvaguardia Iva per il 2020 e il 2021". "Il Parlamento che e' sovrano - ha detto Conte- potra' giudicare i contenuti della manovra e valutare gli effetti delle misure adottate sul medio termine il loro impatto sul settore produttivo ma anche sociale sul paese". Secondo Conte, le novità introdotte nella manovra produrranno un "miglioramento dei saldi finali passando dal 2, al 2,04 del rapporto deficit-pil per il prossimo anno, l'1,8 per il 2020 e l'1,5 per l'anno 2021". 

 

Confcommecio su manovra: "Dopo procedura infrazione, evitare anche aumenti Iva in 2020-21"

"Bene aver evitato la procedura di infrazione perchè questo avrebbe avuto ripercussioni pesanti sull'economia reale che sta attraversando un rallentamento evidente e, naturalmente, bene anche aver disinnescato le clausole di salvaguardia per il 2019 perché gli aumenti dell'Iva avrebbero prodotto un'ulteriore diminuzione dei consumi. Ma, aver previsto per il 2020-2021 la riattivazione delle clausole e addirittura il rafforzamento – si legga l'aumento - di alcune aliquote, di fatto, pregiudica le prospettive di crescita del nostro Paese".

Questo il commento di Confcommercio alla manovra e all'ipotesi di una revisione delle clausole di salvaguardia annunciata oggi dal Presidente del Consiglio.

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