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IL GOVERNO CONTE BIS È IN CARICA

Tra le priorità del nuovo esecutivo, stop all'aumento dell'Iva e conti in equilibrio. Il commento della Confederazione e di Confcommercio Vicenza

giovedì 05 settembre 2019

L'esecutivo Conte bis è ora in carica, dopo che i 21 ministri hanno giurato uno a uno nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, leggendo la formula di rito. Il premier incaricato aveva sciolto mercoledì scorso la riserva ufficializzando i nomi del suo esecutivo: il primo a maggioranza M5s-Pd con il supporto di Leu. Tra le novità, rispetto al totoministri delle ultime ore, c'è il nome di Nunzia Catalfo al Lavoro, esponente dei 5Stelle che ha contribuito a scrivere il reddito di cittadinanza. Mentre Stefano Patuanelli - finora capogruppo M5S al Senato, andrà allo Sviluppo economico. Quindi due 5Stelle nei dicasteri che erano guidati da Luigi Di Maio che, come noto da ore, andrà agli Esteri. Il ministro dell'Interno sarà invece un "tecnico", l'ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese

All'Economia andrà il dem Roberto Gualtieri. Alla Difesa Lorenzo Guerini del Partito democratico. Alla Giustizia confermato Alfonso Bonafede. Alle Politiche agricole la renziana Teresa Bellanova. Ai Beni Culturali Dario Franceschini - con competenze anche sul turismo - che era già stato alla guida di questo ministero. Paola De Micheli, attuale vicesegretaria dem, andrà alle Infrastrutture. Roberto Speranza, di Leu, alla Salute. All'Istruzione Lorenzo Fioramonti, che era viceministro sempre all'Istruzione nel governo gialloverde. Sergio Costa -in quota 5Stelle - è stato confermato all'Ambiente. Federico D'Inca ai rapporti con il Parlamento. Paola Pisano all'Innovazione (era assessore all'Innovazione al Comune di Torino). Fabiana Dadone alla Pubblica amministrazione. Francesco Boccia agli Affari regionali. Vincenzo Spadafora allo sport. Elena Bonetti, del Pd, alle Pari Oppurtunità. Enzo Amendola agli Affari europei. Il dem Giuseppe Provenzano sarà ministro per il Sud.

In tutto 21 ministri più il sottosegretario alla presidenza del Consiglio: nove Pd, 11 Cinquestelle e un tecnico al Viminale. In tutto sette le donne. Sono state ore convulse per trovare prima la quadra sul programma, poi sulla lista dei ministri. Unica casella su cui c'è stato un duro scontro nelle ultime ore quella del sottosegretario a Palazzo Chigi: una "battaglia" vinta dal cinquestelle Riccardo Fraccaro, esponente vicino a Di Maio. "Forti di un programma che guarda al futuro - ha detto il premier - indicheremo con questa squadra le nostre migliori energie, le nostre competenze, la nostra più intensa passione a rendere l'Italia migliore nell'interesse di tutti i cittadini da Nord a Sud". Stop ai rialzi Iva, sociale e istruzione, misure espansive per una "solida prospettiva di crescita e di sviluppo sostenibile", senza "mettere a rischio l'equilibrio dei conti".

Queste le priorità indicate dal governo nel suo programma. Le priorità della nuova legge di Bilancio saranno: "la neutralizzazione dell'aumento dell'Iva, le misure di sostegno alle famiglie e ai disabili, il perseguimento di politiche per l'emergenza abitativa, le misure di deburocratizzazione e di semplificazione amministrativa, il rafforzamento degli incentivi per gli investimenti privati, nonché l'incremento della dotazione delle risorse per la scuola, per l'università, per la ricerca e il per il welfare", si legge nel documento con le linee programmatiche. "Tutte le previsioni saranno comunque orientate a perseguire una politica economica espansiva, in modo da indirizzare il Paese verso una solida prospettiva di crescita e di sviluppo sostenibile, senza mettere a rischio l'equilibrio di finanza pubblica", si aggiunge nel testo. 

Confcommercio: "Avviare subito un confronto costante e strutturato"

"Avviare tra Governo e parti sociali un confronto costante e strutturato per affrontare da subito le priorità per far ripartire un'economia che già registra il fermo macchine della crescita zero. Tra queste, prima fra tutte, il disinnesco degli aumenti Iva per oltre 50 miliardi di euro tra il 2020 e il 2021. Ma nell'agenda del confronto dovranno anche essere affrontati i temi della riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro, della riforma complessiva delle aliquote Irpef e della necessità di un forte impulso agli investimenti in innovazione ed infrastrutture": così Confcommercio sull'insediamento del nuovo Governo.

Confcommercio Vicenza sul programma: “Al di là dei titoli, conta lo “svolgimento”

“L’intesa tra Pd e M5s è una rivoluzione,  impensabile fino a qualche mese fa – è il commento del presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca -. Oggi è francamente impossibile esprimere un giudizio di merito. Al di là dei titoli elencati nel programma  delineato dal nuovo esecutivo, ciò che conta è lo “svolgimento”. Attendiamo, auspicando che si agisca con la consapevolezza  di avere una responsabilità importante, data l’urgenza del Paese di far fronte allo stallo della propria economia. Una stagnazione che dura ormai da 20 anni, per la quale la pazienza degli italiani è ormai agli sgoccioli. Vorremmo quindi vedere attivate decisioni chiare e tempestive, soprattutto per disinnescare le clausole di aumento dell’IVA, diminuire il cuneo fiscale e il costo del lavoro per le imprese. L’obiettivo primario è dare un futuro in Italia, in particolare, ai giovani”.



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