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COMMERCIO E TURISMO: OLTRE AL COVID C’È L’INCUBO BOLLETTE

Il presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca: “Gli operatori sono in grande difficoltà, servono risposte urgenti”

martedì 01 febbraio 2022
COMMERCIO E TURISMO: OLTRE AL COVID C’È L’INCUBO BOLLETTE COMMERCIO E TURISMO: OLTRE AL COVID C’È L’INCUBO BOLLETTE

Per le attività del commercio e turismo tra le più “energivore” come ristoranti, panifici, pasticcerie, alberghi, negozi e ingrossi di alimentari, più che di “caro bolletta” si deve oramai parlare di “bolletta da incubo”. Gli aumenti del costo dell’energia (elettricità e gas) si stanno infatti abbattendo come uno tsunami sulla già difficile quadratura dei conti che molte di queste imprese si trovano a fare in tempi di pandemia. “Qui c’è il rischio che il sistema salti – dice preoccupato Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza -. Ci arrivano segnali di operatori in grande difficoltà, soprattutto da parte di quelle attività che già faticavano a mantenere l’equilibrio economico per le restrizioni legate al Covid o per aver visto il loro mercato praticamente azzerato dal crollo del turismo business e leisure. E se a questo aggiungiamo il gelo sui consumi cui assistiamo in questi giorni anche nei nostri centri, che all’imbrunire diventano dei “deserti”, le prospettive sono drammatiche”.

E mentre gli incassi crollano, le bollette si impennano. Qualche esempio? Un’attività con contratto a tariffa variabile, una potenza nominale elettrica di 20 Kw e un consumo mensile di 7.500 Kwh (identikit che corrisponde ad un ristorante di medie dimensioni o ad un piccolo albergo), ad agosto pagava 1.900 euro di bolletta, a dicembre ne ha pagati 3.800 e a gennaio ne pagherà circa 3.000. Una flessione, questa, in parte giustificata dal recente calo delle quotazioni e dall’abbattimento degli oneri di sistema messo in campo dal Governo. Un’altra attività con tariffa variabile, una potenza nominale di 15 Kw e un consumo mensile di 5.000 Kwh (potrebbe essere, ad esempio, un dettaglio alimentare, un panificio, una macelleria) ha pagato 1.300 euro ad agosto, 2.300 a dicembre e 1.800 ne pagherà a gennaio. Questo per quanto riguarda l’elettricità, ma anche il gas metano, che pure incide meno in termini di costi complessivi, ha subito andamenti analoghi.

C’è chi, nei mesi scorsi, in parte si è salvato grazie a contratti a tariffa fissa con i fornitori di gas ed energia, che non hanno seguito l’incremento delle quotazioni, “ma ora, per loro, l’aumento appare ancora più salato – rileva il presidente Rebecca - arrivando anche a più che raddoppiare la bolletta”.

L’azione del Governo, in questo senso sta incidendo molto poco sulla situazione. “I provvedimenti di riduzione e poi di abbattimento degli oneri di sistema risultano oggi largamente insufficienti – afferma il presidente Rebecca - perché se prima dell’intervento governativo questa voce in bolletta pesava anche il 45-50% del prezzo della materia prima, ora l’incidenza del loro azzeramento sul prezzo della materia prima, nel frattempo salito alle stelle, è inferiore al 20%. Dunque – prosegue il presidente di Confcommercio Vicenza - anche se sono state annunciate dal ministro Franco altre risorse per calmierare gli aumenti bisogna fare di più, pensando ad esempio di intervenire sull’Iva e sulle imposte erariali nell’immediato e a mettere in campo interventi strutturali che prevengano queste situazioni in futuro”.

Per il presidente Rebecca il “caro energia” arriva in un momento molto delicato: “Le proroghe alle moratorie sul credito prima o poi scadranno e se non ci saranno ulteriori interventi del Governo su questo fronte, oltre ad affrontare le maggiori spese dell’energia, per le imprese ripartiranno prestiti e mutui. Serviva poi la proroga della Cassa integrazione Covid – prosegue - che non è arrivata: una mancanza grave se pensiamo all’attuale situazione del comparto turistico. E ancora che dire dei ristori recentemente approvati? Sono largamente insufficienti, tanto più che escludono le imprese strutturate del commercio, con più di 2 milioni di euro di fatturato annuo. Insomma – conclude il presidente di Confcommercio Vicenza - dopo il teatrino della politica cui abbiamo assistito con l’elezione del Presidente della Repubblica, è tempo che Governo e parlamentari tornino a lavorare occupandosi seriamente di temi come la ripresa dei consumi interni e l’efficace politica di sostegno e di rilancio di commercio e turismo, settori fondamentali per la nostra economia, per l’occupazione, per la coesione sociale e per la vitalità delle nostre città e dei nostri paesi”.

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