Anche se non mostra particolari segnali di vivacità, l’economia italiana continua a muoversi all’insegna di un moderato sviluppo: se l’occupazione continua a migliorare e l’inflazione è ormai sotto controllo, dall’altro lato ci sono però dinamica dei consumi lenta (a giugno giù dell’1% su base annua), sistema industriale in difficoltà del sistema industriale e fiducia di famiglie e imprese debole. La sintesi di questi andamenti, secondo le stime dell’ultimo numero di Congiuntura Confcommercio (link al documento integrale in pdf), è una crescita del Pil a +0,3% congiunturale e +0,8% annuo nel secondo trimestre, mentre a luglio la crescita dovrebbe essere dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’1% rispetto allo stesso mese del 2024. Si conferma così, dinamica dei consumi permettendo, la possibilità di una crescita attorno allo 0,8% per l’intero 2025.
TAB. 1 – Pil mensile (dati destagionalizzati)
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Variazioni Congiunturali |
Variazioni Tendenziali |
III trimestre '24 |
0,0 |
0,6 |
IV trimestre |
0,2 |
0,6 |
I trimestre '25 |
0,3 |
0,7 |
II trimestre |
0,3 |
0,8 |
Mar '24 |
0,3 |
0,8 |
Apr |
0,2 |
1,0 |
Mag |
0,0 |
0,9 |
Giu |
0,1 |
0,6 |
Lug |
0,2 |
1,0 |
ICC (INDICATORE CONSUMI CONFCOMMERCIO)
A giugno l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è stimato in calo dell’1% rispetto allo stesso mese del 2024, per effetto di una diminuzione della spesa per i beni (-1,9%) e di un aumento di quella per i servizi (1,3%). A pesare è soprattutto l’andamento particolarmente negativo delle vendite di auto a privati (-29,5%). Su base mensile, a giugno si registra il quarto mese consecutivo di moderato aumento (+0,3%) che però non sembra ancora testimoniare l’inizio di una fase di significativa ripresa dei consumi.
LE DINAMICHE TENDENZIALI
Anche a giugno le diverse funzioni di consumo che compongono l’ICC hanno registrato andamenti articolati. L’incremento più significativo si è registrato, come di consueto, per i consumi relativi ai beni e ai servizi per la comunicazione (+7,5%), mentre variazioni lievemente positive si sono registrate per la domanda per gli alberghi e i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,7%) e per i beni e i servizi per la casa (0,6%). Stazionari i consumi per i beni e i servizi per la cura della persona, mentre il calo più pesante si è registrato per i beni e i servizi per la mobilità (-10,2%). Si confermano in difficoltà l’abbigliamento e le calzature (-0,9%), i beni e i servizi ricreativi (-0,8%) e gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,3%). A livello di singole voci di consumo l’incremento più significativo ha interessato l’energia elettrica (7,4%), mentre si conferma la tendenza al miglioramento della domanda per i trasporti aerei (+5,4%) e i carburanti (+3,7%) e si rilevano segnali di ripresa per gli alberghi (+1,6%), i pasti e consumazioni fuori casa (0,4%) e i tabacchi (0,7%). Se peggiora la crisi dell’automotive, si conferma 2025 la tendenza al rallentamento della domanda per i mobili e gli articoli d’arredamento (-1,5%), per gli elettrodomestici (-2,9%) e per gli alimentari (-0,5%).
PREZZI AL CONSUMO: LE TENDENZE A BREVE TERMINE
Sulla base degli andamenti registrati dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, si stima per luglio una variazione dello 0,2% dell’indice in termini congiunturali e una crescita dell’1,4% su base annua, di tre decimi di punto rispetto a giugno.
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