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ENERGIA: TIMIDI SEGNALI DI "PRIMAVERA" PER LE IMPRESE DEL TERZIARIO

Osservatorio Confcommercio Energia: il calo della domanda e le scorte di gas già "stoccate" negli ultimi mesi, hanno creato le condizioni favorevoli per una prima riduzione del costo delle forniture di energia. Niente calo per i trasporti

giovedì 23 febbraio 2023
ENERGIA: TIMIDI SEGNALI DI "PRIMAVERA" PER LE IMPR ENERGIA: TIMIDI SEGNALI DI "PRIMAVERA" PER LE IMPR
Fonte: Confcommercio Nazionale

Secondo l’Osservatorio Confcommercio Energia, l'analisi trimestrale realizzata in collaborazione con Nomisma Energia, il calo della domanda, dovuto soprattutto al clima mite in tutta Europa e le ingenti scorte di gas approvvigionate negli ultimi mesi hanno creato le condizioni favorevoli per una prima riduzione del costo delle forniture di energia.

A gennaio arrivano alcuni segnali positivi dai mercati dell’energia che registrano un calo dei prezzi all’ingrosso di gas ed elettricità: le quotazioni del gas naturale sono scese a circa 55 €/MWh (livello registrato nel 2021 quando la guerra doveva ancora iniziare), mentre i prezzi dell’energia elettrica viaggiano stabilmente sotto i 200 €/MWh.

Anche per le imprese del terziario di mercato, si registrano - secondo l'osservatorio Confcommercio-Nomisma - le prime riduzioni del costo delle forniture di energia elettrica (-12%) e del gas naturale (-33%), ma il costo complessivo dell’energia resta comunque ancora elevato. Per il 2023, infatti, la stima della spesa complessiva sostenuta da queste imprese per le forniture di energia elettrica e gas è pari a 38 miliardi di euro, in calo rispetto ai 41 miliardi del 2022 proprio in ragione del calo dei prezzi delle commodities energetiche, ma è un valore che rimane, comunque, ancora molto al di sopra dei 13 mld del 2021. Anche la spesa complessiva delle famiglie (per elettricità e gas) si prevede che scenda nel 2023, dal picco di 82 miliardi di € raggiunto nel 2022, a 61 miliardi di €, valore in ogni caso sempre molto più alto dei 41 miliardi di € registrati nel 2021. Per i trasporti, invece, non si intravede un calo, con la spesa del settore legata al gasolio diesel, atteso salire ulteriormente: questo determinerà una spesa complessiva di 38 miliardi di € nel 2023, contro i 37 del 2022 e i 30 miliardi del 2021. Il caro gasolio è sempre all’ordine del giorno: il prezzo internazionale del greggio e quello dei carburanti è fuori dal controllo governativo, ma quello delle tasse sui carburanti e della loro diminuzione, potrebbe essere tema di seria discussione per favorire il settore dell’autotrasporto.

Per quanto riguarda il prezzo delle offerte di elettricità per i settori del terziario, le rilevazioni mostrano come nel mese di gennaio 2023 (rispetto al mese di ottobre 2022), esso si sia diminuito a 0,65 €/kWh: in calo rispetto ai picchi di 0,75 €/kWh di ottobre, ma superiore (di parecchio) allo 0,53 €/kWh del mercato tutelato.

 

Prezzo medio nazionale gas settore terziario

Ancora oggi molte imprese continuano a preferire il mercato tutelato perché fornisce maggiori garanzie in relazione al prezzo della fornitura di fronte al forte rialzo dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica a cui abbiamo assistito, in particolar modo, negli ultimi mesi. Per quanto riguarda il gas, rispetto alle rilevazioni di ottobre 2022, si registra una riduzione più marcata del prezzo delle offerte sul mercato, che passano, in media, da 3,08 €/mc di ottobre 2022 a 1,89 €/mc di gennaio 2023.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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