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IL 19 GIUGNO RIAPRONO LE DISCOTECHE DEL VENETO

Le Regioni derogano al DPCM che prevedeva la data del 15 luglio 2020. Per ora si può ballare solo nei locali all'aperto

giovedì 18 giugno 2020
IL 19 GIUGNO RIAPRONO LE DISCOTECHE DEL VENETO IL 19 GIUGNO RIAPRONO LE DISCOTECHE DEL VENETO
Fonte: Silb Confcommercio

Le discoteche italiane stanno riaprendo o riapriranno entro fine giugno e, per il momento, si potrà ballare solo all’aperto. Dopo il DPCM dell’11 giugno 2020, che spostava al 15 luglio l’apertura di attività di intrattenimento quali le discoteche, lasciando alle singole Regioni autonomia decisionale in relazione all’andamento epidemiologico, la situazione si è sbloccata in brevissimo tempo.

A parte la Lombardia, che mantiene aperte le attività di intrattenimento e svago come somministrazione di alimenti e bevande ma senza possibilità di ballare (ordinanza 555 riconfermata dalla 556), in attesa di un calo dei contagi che faccia scendere lo stato di allerta, le altre Regioni hanno dato semaforo verde, seppure con precauzioni e regole di distanziamento sociale precise.
Via libera quindi in Toscana, Puglia e Campania, mentre in  Emilia Romagna, Veneto, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Liguria le discoteche ripartono il 19 giugno.

Come detto, per ora si può ballare solo all’aperto, mentre continua a rimanere non del tutto chiara la norma del distanziamento personale da mantenere in pista:  i famosi due metri non sarebbero da mantenere in pista, ma sarebbero da considerare spazio per persona, rimodulando la capienza a seconda della dimensione delle superfici.

Le disposizioni variano a seconda della discrezionalità regionale, ad esempio è abbastanza comune in divieto di fare code e bere al bancone del bar, mentre è possibile sorseggiare bevande in piedi. Grande soddisfazione è stata espressa da Mario Pasca, presidente della SILB (Associazione Italiana Imprese di intrattenimento da Ballo e Spettacolo) - Confcommercio  per il risultato raggiunto, frutto di un lavoro incessante svolto negli scorsi tre mesi al fine di affiancare gli amministratori con corposi documenti tecnico commerciali e con la più totale disponibilità a collaborare.
“Lo consideriamo un punto di partenza – ha detto - per tornare gradualmente verso la normalità, ovvero la riapertura dei locali al chiuso, nel rispetto dell’evoluzione epidemiologica e con il senso di responsabilità che ci ha sempre contraddistinti”.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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