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IL PRESIDENTE REBECCA ALL'ASSEMBLEA CONFCOMMERCIO VICENZA: "SEGNALI DI RIPRESA, MA NON SONO FINITI I SACRIFICI"

L’annuale assemblea dell’Associazione provinciale del commercio, turismo e servizi fotografa lo “stato di salute” del Terziario berico e indica le priorità per consolidare la ripartenza

giovedì 18 novembre 2021
La sede di Confcommercio Vicenza La sede di Confcommercio Vicenza

La ripresa c’è, si vede. Ma le sfide da affrontare per ritornare quanto meno ai livelli pre-crisi da Covid-19 sono ancora tante. È questo il messaggio emerso dall’assemblea annuale di Confcommercio Vicenza, che si è svolta mercoledì 17 novembre in modalità on line, con la partecipazione dei dirigenti territoriali e di categoria dell’organizzazione che rappresenta i settori del commercio, turismo e servizi del Vicentino.
Con la sua relazione, in apertura dei lavori, il presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca ha voluto sintetizzare le “battaglie” vinte per sostenere le imprese del terziario in piena emergenza pandemica (“quelle travolte dalla crisi con più intensità e durezza” ha detto) e i nodi che rimangono ancora da sciogliere per dare continuità ai segnali di ripartenza del settore.
Segnali che si vedono anche nel Vicentino e che sono stati registrati dall’Osservatorio economico provinciale realizzato dall’Associazione: “Nell’ultima edizione aggiornata a settembre -  afferma il presidente Rebecca - l’81% delle aziende interpellate ha definito il proprio stato di salute tra il discreto e l’ottimo. E il fatturato, nel confronto tra i primi nove mesi del 2021 e lo stesso periodo del 2020, è in aumento per il 43% delle aziende. Eppure c’è chi è ancora in sofferenza: il 21% delle imprese vicentine che ha risposto al questionario ha il fatturato in calo”. I numeri complessivi lasciano comunque presagire un’uscita, seppur lenta, dal tunnel. “Una netta inversione di tendenza rispetto ad un anno fa – è la lettura del presidente Rebecca - che però ci fornisce anche un altro messaggio: la crisi finirà, ma non sono, purtroppo, finiti i sacrifici dei nostri imprenditori”.
La relazione ha ripercorso l’impegno costante di Confcommercio in questi mesi che hanno sconvolto il lavoro di tanti pubblici esercizi, nella filiera del dettaglio, per le attività dei servizi e i liberi professionisti. “Il pressing esercitato sul Governo ha prodotto la moltiplicazione dei contributi a fondo perduto destinati alle realtà più colpite dal Covid 19” - ha affermato il presidente Rebecca, ricordando anche le altre agevolazioni ottenute, come ad esempio le riduzioni o esenzioni su Tosap, Imu, Irap, Siae e Canone Rai. E ancora l’assistenza per le domande di ammortizzatori sociali, con oltre 15mila istanze elaborate degli uffici di Confcommercio Vicenza. Sul fronte delle imposte locali il presidente Rebecca ha rimarcato il continuo confronto avviato con le Amministrazioni: “Nel 2020 ben 75 Comuni della provincia hanno risposto alle nostre sollecitazioni, ai quali si sono unite altre 40 Amministrazioni locali nel 2021”.

Se oggi possiamo vivere quella che il presidente di Confcommercio Vicenza  definisce una “nuova normalità, dove le parole d’ordine sono resilienza e rilancio” il merito va però, ha sottolineato il presidente “a tutti gli imprenditori del commercio del turismo e dei servizi, che hanno continuato a fare la propria parte ed anche qualcosa di più. Un’imprenditoria che ha attinto dalla forza interiore, dalla tenuta delle proprie famiglie, dai risparmi personali, il sostentamento per l’azienda e l’occupazione”.
Una forza imprenditoriale, dunque, che permette di guardare al futuro con fiducia, purchè si agisca su alcuni fronti prioritari.
Sui giovani, prima di tutto, “abbiamo un bisogno enorme di energie nuove” è l’appello del presidente Rebecca: con una preoccupante denatalità in corso e un’immigrazione che non copre tutti i fabbisogni, “è d’obbligo cercare di trattenere i giovani nella nostra regione, nella nostra provincia”.
Quindi il turismo, dove il web e la sinergia tra pubblico e privato sono la chiave di volta per valorizzare il territorio vicentino, come ha dimostrato il successo del portale di promozione turistica Easyvi.it, lanciato l’estate scorsa dalla Confcommercio provinciale.
E poi la “rivoluzione digitale”, “un processo che coinvolge persone, generazioni, imprese e che siamo chiamati ad adottare a piene mani, tutti, anche le nostre aziende più tradizionali” - ha ribadito il presidente di Confcommercio Vicenza, sottolineando gli sforzi dell’Associazione per cogliere questa sfida, primo tra tutti quello della formazione ad imprenditori e dipendenti delle aziende del Terziario.
Ultimo, ma non in ordine di importanza, il fronte dell’urbanistica che vivrà il forte impatto della Tav, che richiede, secondo il presidente Rebecca, “una seria e approfondita riflessione sul futuro delle città e dei paesi della provincia, del loro assetto, delle esigenze della popolazione, da tramutare in idee e da concretizzare in Masterplan territoriali capaci di guidare la trasformazione a lungo termine”.
In conclusione della sua relazione, poi, il presidente di Confcommercio Vicenza ha voluto tornare sui drammatici momenti vissuti nei mesi scorsi per esprimere il grazie dell’Associazione agli operatori sanitari “che hanno affrontato, l’emergenza della pandemia con uno straordinario impegno e continuano a farlo in maniera encomiabile”; e con loro il ringraziamento è andato agli operatori della Protezione Civile e al volontariato vicentino. “Sono il ritratto di una provincia forte, solidale e generosa” ha sottolineato Sergio Rebecca, evidenziando così i valori che permettono al tessuto socio-economico vicentino di puntare su una pronta ripartenza.


I DATI DELL’OSSERVATORIO ECONOMICO DEL TERZIARIO
L’Osservatorio Economico di Confcommercio Vicenza ha elaborato le risposte di circa 400 imprese ad uno specifico questionario inviato ad ottobre.  L’analisi fa riferimento ai primi nove mesi del 2021 e ha per l’obiettivo di rilevare e descrivere lo stato del settore, anche a fronte della crisi innescata dalla pandemia Covid-19.

Stato di salute al 30 settembre 2021
Il 47% delle imprese che hanno risposto al questionario definiscono il proprio stato di salute “discreto”, il 31% “buono” e il 3% “ottimo”. I valori “non buono” e “pessimo” totalizzano un 19%. Tra i settori con le performance migliori, l’alimentare, l’ingrosso e il dettaglio prodotti per la casa. Più in sofferenza turismo e ristorazione.

Clima di fiducia
Per il 67% delle imprese interpellate il proprio stato di salute nei prossimi sei mesi sarà stabile. In miglioramento per il 23% e in peggioramento solo per il 10%.

Andamento dei fatturati nei primi 9 mesi del 2021 rispetto ai primo 9 mesi 2020
Per il 43% delle imprese interpellate il fatturato è aumentato, per il 36% è rimasto invariato e per il 21% è diminuito. Ad incidere, a livello settoriale, è l’uscita dalle restrizioni della pandemia, che ha portato a performance in crescita nel settore turismo per la ripresa dei viaggi (+18,9% il fatturato stimato), del settore ingrosso (+15,6% di fatturato stimato), dettaglio prodotti per la casa (+7.3%) e dettaglio prodotti per la persona (+4,1%).

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