Rivitalizzare le città con politiche guidate dai dati, puntare sull’innovazione e sull’intelligenza artificiale per crescere, rafforzare la promozione turistica con un impegno unitario del territorio e sostenere chi vuole investire. Sono le direttrici della relazione del presidente Nicola Piccolo, che sono state al centro dell’assemblea annuale di Confcommercio Vicenza tenutasi ieri, 27 novembre, nella sede di via Faccio. Una relazione che è partita da lontano, da quel 20 luglio di ottant’anni fa, quando a Palazzo Sforza, in via S.S. Apostoli in città, veniva costituita l’Associazione tra Commercianti ed Esercenti della Città e della Provincia: quella che poi sarebbe diventata Confcommercio Vicenza. “Allora erano riuniti nella nostra Associazione una cinquantina di operatori, oggi siamo quasi diecimila” ha sottolineato il presidente Piccolo, che ha aggiunto: “se ce l’hanno fatta quei commercianti a risollevarsi dalla drammatica situazione post bellica a costruire ciò che siamo oggi – un tessuto economico solido e una rete distributiva capillare - possiamo e dobbiamo farcela anche noi ad affrontare le grandi sfide di oggi”.
Sfide alle quali il Terziario vicentino sta rispondendo attraverso un virtuoso processo di crescita delle strutture aziendali, come ha evidenziato il presidente Piccolo, citando un’analisi di Confcommercio Vicenza su dati della Camera di Commercio. In 10 anni, dal 2014 al 2024, le imprese del Terziario in provincia sono diminuite quantitativamente dello 0,5%, ma sono aumentati tutti gli altri indicatori: +1,1% le unità locali (dunque più sedi), + 22,3%, gli occupati, mentre le società di capitali sono cresciute di 7,5 punti percentuali. Il trend dunque è chiaro: “Diminuiscono le aziende del commercio, mentre aumentano nel turismo e nei servizi, ma in tutti i settori assistiamo ad una crescita delle società di capitali e del numero dei dipendenti: sono segnali positivi che parlano di aziende più strutturate rispetto al passato, segnali che dobbiamo cogliere e sostenere”, ha sottolineato il presidente Piccolo.
Le difficoltà ovviamente non mancano. “Sono tempi in cui anche la politica fatica ad essere punto di riferimento”, ha detto il presidente di Confcommercio Vicenza, rimarcando come la Legge di Bilancio abbia fatto troppo poco per le imprese del settore, a cominciare dall’assenza di una norma che reintroduca la cedolare secca sugli affitti di immobili commerciali, alla quale si aggiunge la detassazione dei rinnovi contrattuali limitata al biennio 2025–2026, che di fatto esclude oltre 5 milioni di lavoratori del terziario e dei servizi. Mentre a livello regionale, Piccolo ha rilanciato l’urgenza di approvare il nuovo testo unico per il commercio “di cui c’è un bisogno estremo e che invece è stato messo da parte nell’ultima legislatura. Contiamo che torni all’ordine del giorno dopo queste elezioni”.
In questo scenario l’Associazione è in prima fila per accompagnare le imprese nella trasformazione che sta caratterizzando il mercato. Un’attenzione forte è, ad esempio riservata ai dati, con la recente attivazione del servizio Data Analytics WindTre di rilevazione dei flussi di visitatori e presenze nei principali centri storici della provincia (Vicenza, Arzignano, Valdagno, Schio, Thiene, Bassano del Grappa) per avere “una fotografia precisa e attendibile di quanto accade in queste aree e studiare azioni di rilancio dei centri storci che siano davvero data driven”, ha detto il presidente. E proprio sulla necessità di mettere l’ambiente urbano al centro delle politiche nazionali e locali, il presidente Piccolo ha lanciato l’appello alla politica per “garantire piani e risorse in grado di combattere la perdita di residenzialità e di attrattività, contrastando la desertificazione commerciale; di assicurare un’adeguata “accessibilità e sosta nei centri storici e un ambiente urbano accogliente, illuminato, pulito, funzionale”. Con un’attenzione particolare alla “sicurezza personale di cittadini e operatori economici. Che significa più uomini delle forze dell’ordine, più presidio del territorio, più attenzione per le persone oneste e laboriose”.
Il turismo è poi un’altra priorità, indicata dal presidente provinciale Nicola Piccolo, che ha evidenziato i passi positivi in questa direzione compiuti con l’istituzione della Consulta Turismo del Territorio della Camera di Commercio, il cui obiettivo è di “costruire un sistema provinciale capace di affermarsi come destinazione unica riconoscibile e competitiva, con il target ambizioso di aumentare gli arrivi in provincia del 10% all’anno, per i prossimi 5 anni”.
La relazione del presidente Piccolo ha poi toccato altre importanti priorità per il Terziario vicentino: la necessità di essere sempre al passo con le innovazioni portate dal digitale e dall’intelligenza artificiale, grazie alla formazione “che rimane, non solo su questi temi, il primo più straordinario valore aggiunto che un imprenditore può integrare in azienda”. E poi il tema degli investimenti, che vede Confcommercio Vicenza al fianco delle imprese grazie allo Sportello Bandi: “negli ultimi cinque anni – ha sottolineato il presidente Piccolo – abbiamo portato 10 milioni di euro di contributi alle nostre imprese, che hanno generato ulteriori investimenti, con indubbie positive ricadute anche sulla nostra filiera e sul territorio”.
Lavoro, welfare territoriale, contrattazione di secondo livello e dumping contrattuale sono stati gli altri passaggi chiave dell’intervento di Piccolo che si è soffermato infine sulla sfide del passaggio generazionale in azienda: “se non riusciamo a rendere le nostre imprese attrattive per le nuove generazioni, si moltiplicheranno le chiusure per mancanza di eredi”, è stato l’allarme lanciato dal presidente Piccolo, che ha ricordato come Confcommercio Vicenza sia fortemente impegnata sul tema con un progetto formativo che ha visto, nell’ultimo anno, coinvolte quasi 200 aziende e 700 persone, tra titolari e collaboratori, in una settantina di corsi e seminari. Un’attività centrata sulla continuità d’impresa, che in uno scenario di grandi cambiamenti negli stili di consumo, valorizza le nuove idee ed energie portate dai giovani mettendole in sinergia con la storicità e l’esperienza di chi l’impresa l’ha fondata e portata con successo fino ai giorni nostri.
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