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CRISI DI GOVERNO: SI VA ALLE URNE IL 25 SETTEMBRE

Dopo i passaggi parlamentari che hanno decretato la fine del governo Draghi, il presidente della Repubblica Mattarella ha fissato la data delle elezioni. Il commento del sistema Confcommercio sulla situazione politica

giovedì 21 luglio 2022
LA FIDUCIA C'È, LA MAGGIORANZA NO: È CRISI DI GOVE LA FIDUCIA C'È, LA MAGGIORANZA NO: È CRISI DI GOVE

Tutto era cominciato il 14 luglio scorso con la non partecipazione del Movimento 5 Stelle al voto di fiducia in Senato sul decreto Aiuti. Un atto che aveva di fatto aperto la via a una crisi di governo, visto che il premier Draghi aveva già annunciato che senza il voto dei "grillini" non sarebbe stato possibile andare avanti. Dopo il voto a Palazzo Madama il presidente del Consiglio era salito al Quirinale per dimettersi, trovando però il "niet" di Mattarella che lo aveva rimandato in Parlamento.

E lì, il 20 luglio, Draghi aveva sottolineato che "serve un nuovo patto di fiducia, sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il Paese. I partiti e voi parlamentari, siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi, e che poi si è affievolito?". Tutto inutile, perché alla fine di una giornata convulsa, la mancata partecipazione al voto di Lega, Forza Italia e M5S ha certificato la fine delle "larghissime intese" e quindi, con ogni probabilità, della legislatura. Draghi ha incassato comunque la fiducia da Pd, Leu Ipf, centro di Toti, ma con uno voto totale di appena 95 sì. È un dato che lo ha portato ad annunciare davanti alla Camera la sua decisione di salire al Quirinale per comunicare al capo dello Stato le sue "determinazioni" dopo il voto in Senato. Accettate le dimissioni del premier, ora il governo "rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti".


Voto il 25 settembre, prima riunione delle Camere il 13 ottobre. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conseguentemente firmato il 21 luglio scorso il decreto di convocazione dei comizi elettorali per le elezioni del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati per il 25 settembre 2022 e quello di determinazione della data della prima riunione delle nuove Camere fissata per il 13 ottobre 2022.

Il commento di Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza: “Ho avuto modo di seguire i lavori del Senato nel pomeriggio del 20 luglio e lo spettacolo che ne è emerso è stato quanto meno imbarazzante. Questa giornata, convulsa nel suo svolgimento e estremamente preoccupante nell’esito, ha consegnato al Paese una fotografia di partiti lacerati, se non spaccati al loro interno". Sulle elezioni anticipate il presidente Rebecca ha detto: "Come cittadini viene spontaneo chiedersi in che modo i partiti sapranno ricompattarsi al loro interno e come potranno riformarsi le coalizioni in grado di garantire la governabilità dell’Italia". Per il presidente di Confcommercio Vicenza "si apre dunque uno scenario di grande incertezza, che fa emergere come sia mancata fino a qui la piena consapevolezza delle esigenze e delle attese del Paese reale, che chiede di agire presto e bene anche a fronte del cruciale cronoprogramma delle riforme e degli investimenti del Pnrr. Ora è necessario che i partiti, tutti, nessuno escluso, di fronte alla gravità della situazione si assumano le proprie responsabilità e ammainino le loro bandiere per guardare alla bandiera italiana, recuperando al più presto il senso dello Stato e l’amore per il proprio Paese per far fronte alla grave situazione attuale e a quella che si prospetta nel prossimo autunno”.

Per il Patrizio Bertin, presidente Confcommercio Veneto, quanto accaduto è "una sciagura per l'Italia, il Parlamento ha fatto indignare il Paese". "Far cadere il governo di Mario Draghi è un gravissimo atto di irresponsabilità che ci fa vergognare davanti al mondo. Il Parlamento ha indignato l'Italia, che da più versanti anche negli ultimi giorni aveva espresso la propria fiducia nel professore". E ancora "è stata scritta una delle pagine più buie della storia repubblicana. Ne pagheremo le conseguenze, per i cittadini e le imprese vengono avanti mesi durissimi" Per Bertin, pioi, "l'unica consolazione è che l'intelligenza degli italiani presenterà il conto alle forze politiche che hanno voluto questa sciagura".
 

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