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“VIABILITÀ E SOSTA RIVOLUZIONATI DALLA TAV: IL COMUNE NON ACCETTI PASSIVAMENTE QUESTO PROGETTO”

L’intervento del presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca: “Criticità segnalate da mesi all’Amministrazione. Non intravediamo una chiara e coerente strategia per orientare la trasformazione della città”

lunedì 29 agosto 2022
“VIABILITÀ E SOSTA RIVOLUZIONATI DALLA TAV: IL COM “VIABILITÀ E SOSTA RIVOLUZIONATI DALLA TAV: IL COM

“Mesi fa avevamo individuato i rischi che questo progetto portava con sé, li avevamo condivisi con i nostri dirigenti territoriali e prontamente segnalati al sindaco Rucco e all’assessore Celebron. Eppure nulla, purtroppo, è cambiato”. È preoccupato il presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca, per l’impatto che il progetto della TAV e le sue opere complementari che interessano la viabilità e la sosta avrà sulla città, a cominciare dalle decine di posti auto cancellati in viale san Lazzaro e corso san Felice e non solo. Ma è anche fortemente critico sul modo in cui la questione è stata affrontata dall’Amministrazione Comunale, con la quale l’Associazione ha cercato di instaurare un continuo dialogo fatto di incontri e lettere, l’ultima nel dicembre scorso, ma dalla quale non sono mai arrivate risposte chiare. E non è mai arrivato, soprattutto, il più volte richiesto masterplan sullo sviluppo urbanistico della città, che avrebbe dovuto disegnare il futuro di Vicenza anche a fronte degli impatti dell’Alta Velocità ferroviaria.

La presentazione del progetto definitivo della TAV e delle opere complementari non ha fatto altro che confermare, dal punto di vista viabilistico, due direttrici essenziali: da un lato sarà favorito l’accesso dei veicoli privati all’area della Stazione di viale Roma, con la realizzazione di imponenti infrastrutture viarie (due in particolare: la nuova bretella tra l’Arsenale e la Stazione FS e il nuovo viadotto, sempre tra la Stazione FS e via Maganza). Dall’altro sarà attivato un servizio di trasporto pubblico con le caratteristiche del BRT (Bus Rapid Transit), che porterà sulle strade della città la circolazione di autosnodati di 18 metri, con elevata frequenza delle corse e che correranno prevalentemente su corsie riservate. 

Gli impatti di questi interventi erano stati al centro di  un incontro con i dirigenti Confcommercio della città sul tema Tav, avvenuto il 28 settembre 2021, durante il quale l’Associazione aveva analizzato il progetto e immediatamente individuato le criticità più forti,  a cominciare, appunto, dall’eliminazione degli stalli di sosta su viale San Lazzaro e corso San Felice per far posto alla corsia del BRT. E poi l’interdizione alla circolazione dei mezzi privati di viale Giuriolo, con eliminazione, anche qui, degli stalli di sosta che avrebbe di fatto reso difficoltosa la trasformazione dell’ex Macello in parcheggio attrezzato. Ma anche l’istituzione del senso unico in uscita per veicoli in contrà Porta Padova con, ancora, l’eliminazione degli stalli di sosta e l’ipotesi di deviare il traffico in entrata su contrà San Domenico. “Tutti aspetti questi, e non sono gli unici, segnalati da mesi al Comune o negli incontri avuti con gli amministratori o nelle lettere che abbiamo spedito a fine 2021 – ribadisce il presidente Rebecca - Nonostante questo, osservo che non è stato possibile intravedere una chiara e coerente strategia dell’Amministrazione per orientare la trasformazione della città. Eppure un “campanello d’allarme” doveva suonare perché, per fare un esempio concreto, è oramai chiaro a tutti che la possibilità di sosta di prossimità rappresenta un requisito imprescindibile per la competitività del commercio tradizionale al dettaglio localizzato lungo gli assi di penetrazione urbana. E se riconosciamo, come credo sia oramai ovvio per ogni amministratore locale, che gli  esercizi di vicinato costituiscono un fattore strategico di sviluppo economico e di crescita sociale del territorio, allora non si capisce perché questa Amministrazione accetti di fatto, per quanto ha fin qui dimostrato sulla questione, l’idea che la città debba subire passivamente le soluzioni tecnologiche avanzate dai progettisti di IRICAV due”,

Quale, dunque, la richiesta che ora Confcommercio Vicenza avanza all’Amministrazione Rucco? “Esattamente quella formulata al Sindaco in un incontro dello scorso 16 dicembre e scritta nero su bianco in una nostra lettera di qualche giorno dopo, ovvero di farci conoscere qual è la strategia di trasformazione della città che si vuole mettere in atto, mettendo sul tavolo alcuni strumenti di analisi essenziali”. Il presidente di Confcommercio Vicenza si riferisce alla necessità di formulare “una mappa  del sistema della mobilità e della sosta, con evidenziate le criticità e le interferenze indotte dagli interventi programmati e in programmazione, e l’indicazione degli interventi compensativi necessari per conseguire un bilancio complessivamente positivo”. Oltre a questa, per Confcommercio è essenziale anche stilare una “mappa degli immobili abbandonati e degradati, di quelli sottoutilizzati o con destinazioni non compatibili e degli ambiti degradati per i quali si rende necessaria la riqualificazione con l’indicazione delle linee guida per la loro trasformazione in funzione della rigenerazione del settore urbano interessato e il bilancio atteso”.   

Una richiesta, questa, che si fa ancora più pressante oggi alla luce del progetto definitivo della TAV e delle opere complementari, che ignora le pesanti ricadute in termini di accessibilità e visibilità degli esercizi commerciali insediati lungo gli assi stradali rivoluzionati per dar spazio al nuovo sistema di Bus Rapid Transit.

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