• Home 
  • Bandi 

AUTO: C’È IL BONUS ROTTAMAZIONE DELLA REGIONE VENETO

Deliberato lo scorso 11 novembre. Le domande di ammissione sono già aperte e il contributo massimo è di 7.500 euro che a certe condizioni può essere anche raddoppiato

martedì 18 novembre 2025
AUTO: C’È IL BONUS ROTTAMAZIONE DELLA REGIONE VENETO AUTO: C’È IL BONUS ROTTAMAZIONE DELLA REGIONE VENETO

La Regione Veneto rilancia la sua strategia contro lo smog e, dopo anni di interventi su trasporti, riscaldamento a biomassa ed efficientamento energetico, mette al centro ancora una volta il rinnovo del parco veicoli privato. Il nuovo Bando auto 2025 (approvato con DGR n. 1410 del 11 novembre 2025) nasce infatti dentro il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera e nel solco dell’accordo del Bacino Padano, con un obiettivo preciso: ridurre rapidamente le emissioni di PM10, NOx e CO₂ sostituendo auto e moto più vecchie con mezzi a basse o nulle emissioni.

Per questa misura vengono ora stanziati 9 milioni di euro destinati alle famiglie venete con ISEE fino a 60.000 euro.

Chi può chiedere il contributo

Il bando è rivolto ai privati cittadini residenti in Veneto che rottamano un veicolo inquinante e acquistano un mezzo nuovo, immatricolato per la prima volta in Italia, a basso impatto ambientale. La residenza in un Comune veneto deve essere presente al momento della domanda e mantenuta almeno fino al pagamento del contributo.

Possono ottenere il contributo solo i nuclei con ISEE ordinario 2025 fino a 60.000 euro, articolati in quattro fasce (A–D) che contano sia per l’accesso sia per l’importo finale dell’incentivo.

Ogni persona fisica può presentare una sola domanda e in ogni nucleo familiare è ammessa un’unica istanza: niente doppioni, insomma. È inoltre escluso chi appartiene a un nucleo in cui uno dei componenti ha già beneficiato dei contributi regionali dei bandi auto 2022, 2023 o 2024 per la stessa finalità.

Una finestra dedicata si apre per chi era rimasto “bloccato” nel bando 2024: i soggetti già ammessi in graduatoria e con contratto di acquisto datato entro il 30 aprile 2025, ma impossibilitati a completare la domanda per ritardi nelle consegne, possono rientrare nel Bando auto 2025 con alcune deroghe sui termini e con il mantenimento del calcolo del contributo secondo le regole 2024 (fa fede l’ISEE 2024 già acquisito).


Quali veicoli si possono rottamare

Il cuore dell’intervento è la rottamazione di autoveicoli o motoveicoli a maggiore impatto ambientale.

L’auto da demolire deve essere una M1 (autovettura), senza limite di cilindrata, nelle seguenti classi emissive: benzina, bifuel o metano dalla Euro 0 alla Euro 4; diesel dalla Euro 0 alla Euro 5.

Le moto devono appartenere alle categorie L3e, L4e, L5e, L7e (moto, scooter, tricicli, quadricicli) con cilindrata superiore a 50 cc e potenza oltre 4 kW, con classe ambientale fino a Euro 2.

In tutti i casi, il veicolo da rottamare deve risultare intestato al richiedente alla data di pubblicazione del bando, in regola con bollo e assicurazione per l’anno in corso. La rottamazione va effettuata tra la data di pubblicazione e il termine ultimo per il completamento della domanda, ed è riconosciuta solo se avviene tramite effettiva demolizione: non sono ammesse le cessazioni per esportazione.


Che cosa si può acquistare con il contributo

Il nuovo mezzo deve appartenere alla categoria M1 (autovettura) o alle categorie L3e, L4e, L5e, L7e (motoveicoli), con cilindrata superiore a 50 cc e potenza oltre 4 kW.

Le autovetture M1 possono essere acquistate soltanto in sostituzione di vecchie autovetture M1 e possono avere alimentazione elettrica pura, idrogeno, ibrida, bifuel (benzina/metano, benzina/GPL), metano, benzina o gasolio. Se dotate di motore endotermico, devono essere almeno Euro 6D e rispettare un limite di particolato non superiore a 4,5 mg/km. Per tutte le motorizzazioni, le emissioni di CO₂  non devono superare i 135 g/km.

C’è però un vincolo aggiuntivo per chi rottama benzina, bifuel o metano Euro 4: in questo caso il nuovo veicolo dovrà essere elettrico puro, ibrido con emissioni inferiori a 100 g/km di CO₂, o a idrogeno, per massimizzare il salto di qualità ambientale.

I motoveicoli L3e, L4e, L5e e L7e possono essere acquistati in sostituzione sia di un’auto M1 sia di un altro motoveicolo L. Anche per loro vale il principio del basso impatto ambientale, con un tetto di prezzo dedicato.

Sul fronte economico, il bando fissa due soglie: 40.000 euro oltre IVA, tasse e imposte come costo massimo ammissibile per le autovetture e 10.000 euro oltre IVA, tasse e imposte per i motoveicoli. I mezzi devono essere nuovi di fabbrica, omologati dal costruttore e immatricolati per la prima e unica volta in Italia: esclusi quindi usato e “km 0”.

È previsto anche il caso di trasformazioni in bifuel: se il veicolo termico viene convertito, la modifica deve risultare in fattura e sul Documento Unico entro la presentazione della documentazione finale. Il nuovo mezzo deve comunque essere acquistato e immatricolato a partire dalla data di pubblicazione del bando, salvo le deroghe specifiche per gli ex ammessi 2024.


Come viene calcolato il contributo

Il sistema di calcolo cerca di premiare sia chi ha redditi più bassi sia chi rottama veicoli più inquinanti e sceglie mezzi più puliti.

Il contributo parte da un importo base, stabilito in funzione dell’alimentazione del nuovo veicolo e della sua CO₂, e illustrato nella Tabella A del bando.

Facciamo qualche esempio, per un’auto elettrica pura o a idrogeno, dunque a emissioni zero, il contributo parte da 7.500 euro, che scendono a 6.500 euro se le emissioni sono pari o inferiori a 60 g/km; un’ibrida nella fascia 61–100 g/km ha un base di 5.500 euro, mentre per un’auto benzina o diesel a basse emissioni si va da 2.500 a 3.500 euro a seconda della fascia di CO₂. Per i motoveicoli il contributo va dai 1.000 ai 2.000 euro, in base alle emissioni.

Su questo importo interviene poi un coefficiente moltiplicativo che tiene conto della classe ambientale del veicolo rottamato e della fascia ISEE: si va dal raddoppio del contributo per i redditi più bassi fino ad una sua significativa riduzione per chi ha redditi alti. C’è comunque un tetto invalicabile: il contributo finale non può superare il 60% del costo del veicolo, comprensivo di IVA, tasse e imposte. Se dal calcolo risultasse un importo superiore, viene ridotto a questa soglia.


Come e quando presentare la domanda

La procedura si articola in due fasi e si svolge interamente online, su una piattaforma regionale dedicata.

La prima fase consiste nella presentazione della domanda di contributo: va compilata esclusivamente sulla piattaforma telematica regionale bandiaria.regione.veneto.it, selezionando il “Bando auto 2025”, dalle ore 10.00 del 18 novembre 2025 fino alle ore 12.00 del 13 febbraio 2026. L’accesso è possibile solo con credenziali SPID o CIE del richiedente e comporta il pagamento di una marca da bollo da 16 euro tramite PagoPA, direttamente sul portale. Al momento dell’invio è necessario che il cittadino sia già in possesso dell’ISEE ordinario 2025 (o 2024 per gli ex ammessi 2024).

La domanda ha valore di dichiarazione sostitutiva ai sensi del DPR 445/2000 e comporta responsabilità anche penali in caso di dichiarazioni false. Vengono richiesti, tra l’altro, i dati di residenza, un indirizzo PEC (anche non personale) per le comunicazioni ufficiali e un recapito telefonico.

Una volta chiusa la raccolta delle domande, la Regione forma la graduatoria tenendo conto del valore ISEE e del Comune di residenza: chi vive in un Comune che ha adottato ordinanze antismog ai sensi della DGR 238/2021 per la stagione 1° ottobre 2024 – 30 aprile 2025 beneficia di un coefficiente 0,8 applicato all’ISEE, risultando quindi avvantaggiato in graduatoria. Le domande sono ordinate in senso crescente di punteggio; a parità di punteggio, conta l’ordine cronologico di arrivo. La graduatoria delle domande ammesse a procedere, con l’elenco degli esclusi, sarà pubblicata entro il 17 marzo 2026 sul BURVET, sul sito dei bandi regionali e nella pagina dedicata al Bando auto 2025: quella pubblicazione vale come comunicazione formale a tutti i richiedenti.

La seconda fase riguarda il completamento della domanda da parte di tutti i soggetti inseriti in graduatoria. Dal primo giorno lavorativo successivo alla pubblicazione della graduatoria e fino alle ore 12.00 del 30 settembre 2026, i beneficiari dovranno caricare, sempre via web, la documentazione che prova l’avvenuta rottamazione e l’acquisto del nuovo veicolo: fatture, pagamenti tracciabili, certificato di rottamazione, dati tecnici dei mezzi, attestazioni del pagamento del bollo e della copertura assicurativa. Per gli ex ammessi 2024 andrà allegato anche il contratto di acquisto con data non successiva al 30 aprile 2025. L’elenco finale degli ammessi al contributo e degli esclusi sarà approvato entro il 15 dicembre 2026 e pubblicato, anch’esso, su BURVET e sui canali regionali dedicati. I contributi saranno poi liquidati, fino a esaurimento fondi, seguendo l’ordine della graduatoria.


Obblighi, controlli e ruolo dei rivenditori

Per chi ottiene il contributo, l’impegno non termina con la liquidazione: il beneficiario non potrà vendere il veicolo per almeno tre anni dalla data di immatricolazione e dovrà conservare per cinque anni tutta la documentazione relativa all’acquisto e alla rottamazione, rendendola disponibile in caso di controlli.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

NEWS IMPRESE