Dopo la pubblicazione del Decreto che fornisce criteri e modalità per accedere all'incentivo di rinnovo del parco veicolare di privati e commerciali leggeri esclusivamente con veicoli elettrici (ne abbiamo parlato in un precedente articolo), lo scorso 18 settembre, sul sito del MASE, è stata fornita comunicazione dell'apertura della piattaforma per l'iscrizione dei concessionari.
Collegandosi a www.bonusveicolielettrici.mase.gov.it sarà possibile accedere alla piattaforma gestita da Sogei dalle ore 12.00 di martedì 23 settembre 2025 esclusivamente per la registrazione degli esercenti (venditori/concessionari dei veicoli agevolabili).
La registrazione da parte dei soggetti richiedenti il bonus (cittadini e microimprese) potrà avvenire solo in data successiva che sarà comunicata nella sezione «Bandi e avvisi» nello stesso sito ministeriale come ogni altra eventuale comunicazione concernente il DM suddetto.
Si rammenta che il “Programma di rinnovo del parco veicoli privati e commerciali leggeri con veicoli elettrici”, pari complessivamente a euro 597.320.000 è destinato alle persone fisiche per l’acquisto di un’auto elettrica (categoria M1), con un contributo di 9.000 o 11.000 euro in base al valore ISEE ed alle microimprese, per l’acquisto di veicoli elettrici commerciali (categorie N1 e N2), fino a un massimo di 20.000 euro per veicolo, nel limite del 30% del prezzo di acquisto e nel rispetto della normativa “de minimis”.
Aspetto importante: per accedere al contributo vale anche un criterio geografico, ovvero gli acquirenti devono essere residenti (per le persone fisiche) ed avere sede legale (per le micro-imprese) in un’area urbana funzionale. Per «area urbana funzionale» si intende l'area territoriale definita da Istat come aggregato di comuni contigui, composti da una City e dalla sua commuting zone (area del pendolarismo) ovvero città oltre i 50.000 abitanti e le relative aree di pendolarismo, e che in base a quanto previsto dal decreto devono essere definite da Istat. Nel sito del Ministero è possibile consulatare l'elenco dei Comuni interessati
Proprio la revisione di queste zone da parte di Istat potrebbe ritardare l’avvio della misura, inizialmente atteso entro fine mese, anche se non è escluso che il ministero possa muoversi in ogni caso, prevedendo successivamente una correzione.
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.