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L'APPELLO DI FIVA CONFCOMMERCIO: "SINDACI RIAPRITE I MERCATI ALIMENTARI"

Il presidente Martino Forte: "In provincia solo una ventina funzionano ancora, cui si aggiungono i dieci del Capoluogo che non sono mai stati sospesi"

giovedì 16 aprile 2020
Il mercato alimentare di Vicenza dopo la regolamentazione (foto Comune di Vicenza) Il mercato alimentare di Vicenza dopo la regolamentazione (foto Comune di Vicenza)

Gli operatori dei mercati, durante l’emergenza sanitaria di Covid- 19, possono aprire il loro banco al pubblico solo se vendono prodotti alimentari. In pratica l’attività è consentita solo al 15% dei circa 900 operatori di mercati fissi e itineranti della provincia di Vicenza. Ma potrebbero essere anche di meno, poiché molti mercati sono stati comuque sospesi sulla base delle disposizioni comunali di contenimento dei contagi. Restano, infatti, pienamente funzionanti solo i mercati di generi alimentari riorganizzati secondo le attuali regolamentazioni governative, regionali e comunali, vale a dire quelli in cui l’area di mercato ha un’entrata e un’uscita distinte; il perimetro delimitato e non accessibile; personale adibito al contingentamento degli accessi e alla gestione del flusso di persone; con distanze corrette tra i banchi e tra venditori e clientela. Inoltre, è consentito l’accesso solo per chi è munito di mascherina e guanti, così come previsto dall’ultima ordinanza del governatore del Veneto Zaia. “Gran parte dei mercati sono stati sospesi dal 23 febbraio scorso - dice Martino Forte, presidente della FIVA (Federazione Italiana Venditori Ambulanti) di Confcommercio Vicenza -. In provincia di Vicenza, escluso il capoluogo, ne rimangono aperti circa 20 e di questo dobbiamo ringraziare le Amministrazioni comunali  che si sono impegnate a garantirne il regolare svolgimento, sempre nel rispetto delle disposizioni anti Covid.  L’appello che lanciamo a tutti gli altri sindaci del Vicentino è, in questo senso, di attivarsi per riaprire i mercati alimentari, presidio essenziale per la spesa dei cittadini. A Vicenza città, ad esempio, funzionano tutti i 10 mercati centrali e rionali – continua il presidente degli ambulanti Forte –, perchè l’amministrazione ha deciso, a partire da questa settimana fino al 3 maggio, di affidare la gestione della sicurezza a  Fiva-Confcommercio, in collaborazione con gli agenti delle Pantere Servizi ed il contributo del Comune. Un intervento che apprezziamo molto poiché, non solo permette si svolgere i mercati, in modo ordinato, salvaguardando il più possibile la salute dei clienti e di noi ambulanti, ma consente anche il regolare approvvigionamento di generi alimentari per i cittadini del centro storico e dei quartieri, senza dover effettuare lunghi spostamenti. Di questo vogliamo ringraziare in particolare l’impegno dell’assessore Silvio Giovine, che ha coordinato e resa possibile l’iniziativa”.

Mediamente, in un mercato, è attivo solo il 15% dei banchi che di solito lo compongono e molti operatori hanno anche avviato il servizio di ordini via telefono o whatsapp, con ritiro della spesa al mercato o con consegna a domicilio. Ciò significa, però, che il resto dei venditori ambulanti di prodotti non alimentari è a casa, non lavora e non incassa, pur dovendo far fronte alle spese contingenti e alle rate sugli investimenti effettuati per l’attività. “La situazione è difficile – precisa Martino Forte - anche per chi riesce a continuare il proprio servizio: la gente che viene al mercato è molta meno, tanto che gli incassi sono diminuiti di oltre il 50% e a fine mercato spesso si deve fare i conti con la merce deperibile che rimane invenduta. In questa situazione - precisa il presidente FIVA degli ambulanti vicentini - pur rimanendo prioritario salvaguardare la salute, si deve iniziare a stabilire un piano per far ripartire le imprese che, senza le risorse necessarie, oltre a un certo limite non possono più resistere.”

Ci auguriamo – aggiunge il presidente Forte - che siano adottate misure adeguate, tenendo conto che le attività ambulanti sono quasi tutte a conduzione familiare, pertanto la possibilità di fare ricorso agli ammortizzatori sociali è pressoché irrilevante. Come detto, la priorità è recuperare la liquidità che sta mancando. Sarebbe, ad esempio, auspicabile fossero di più le amministrazioni locali della provincia ad optare per la cancellazione o sospensione dei canoni concessori per l’occupazione di suolo pubblico, delle tasse di asporto rifiuti e per l’adozione di altre agevolazioni. Attraverso Confcommercio Vicenza – conclude il presidente degli ambulanti della provincia - abbiamo fatto ben presente questa esigenza. Sarebbe un sostegno concreto a fare in modo che gli operatori ambulanti ritornino presto ad animare i mercati, che ricordiamolo, prima di essere presidi per la vendita di ogni genere di prodotti, sono luoghi di incontro e di relazioni cari ai cittadini, che li frequentano non solo per necessità di cibo o altro, ma per bisogno di socialità”.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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