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PER LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA 2020 DA DIMENTICARE E 2021 IN RIPRESA, MA NON BASTA

Nello scorso anno è andato perso il 31% del fatturato. Non basta il +9,21% fatto segnare tra gennaio e agosto scorsi per recuperare i livelli pre-Covid. Da Univendita quattro proposte per superare la crisi e tornare a far crescere il settore

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giovedì 11 novembre 2021
PER LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA 2020 DA DIMENTICARE E 2021 IN RIPRESA, MA NON BASTA PER LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA 2020 DA DIMENTICARE E 2021 IN RIPRESA, MA NON BASTA
Fonte: Confcommercio Nazionale

Nel 2020 il settore della distribuzione automatica ha perso oltre il 31% del proprio fatturato a causa della chiusura forzata causa pandemia di scuole, uffici e pubbliche amministrazioni. Il dato emerge da una ricerca realizzata dallo studio Ipsos per Confida, l’Associazione italiana distribuzione automatica aderente a Confcommercio. Nel dettaglio, lo scorso anno il fatturato è stato pari a 1,6 miliardi di euro e le consumazioni in Italia sono state 4,4 miliardi. Nell’anno in corso la tendenza sta fortunatamente cambiando, tanto che tra gennaio e agosto c’è stata una ripresa (+9,21% rispetto allo stesso periodo del 2020), trainata dal consumo di caffè (+12,13%) e acqua (+10,88%), i prodotti più consumati ai distributori automatici. Tuttavia, si resta è ancora lontano dalla situazione precedente la pandemia (-15,17% rispetto allo stesso periodo del 2019).

Sono quattro le proposte di Confida per far tornare a crescere il settore. Le ha illustrate il presidente, Massimo Trapletti, nel corso degli Stati Generali del Vending, tenutisi il 10 novembre a Roma presso la sede di Confcommercio. Prima di tutto, occorre sostenere le imprese del settore nella transizione ecologica: “ad oggi – ha spiegato Trapletti – la strategia è basata solo sui divieti, come quello della plastica monouso, ma per accompagnare le aziende nel cammino verso la sostenibilità occorrono incentivi e i 150 milioni di euro previsti nella Finanziaria 2022 sono del tutto insufficienti”. Inoltre, è necessario sostenere le imprese nella transizione digitale favorendo un sistema di rottamazione dei distributori automatici che rilanci le tecnologie made in Italy del settore. L’Associazione del vending chiede anche di rivedere la proposta sui Criteri Ambientali Minimi (CAM), ossia le linee guida per il green procurement, in via di definizione presso il Ministero per la Transizione Ecologia che “se così applicati, stravolgerebbero tutti gli aspetti principali della distribuzione automatica nella Pubblica Amministrazione che rappresenta il 18% del fatturato del settore”. Infine, nel contesto della riforma del Codice Appalti, Confida chiede di riformare le concessioni pubbliche, i cui canoni sono arrivati al 60-70% del costo dell’intera concessione rendendo spesso i bandi antieconomici.

“Il settore della distribuzione automatica – ha concluso Trapletti – ha risentito in maniera significativa delle restrizioni. I principali indicatori mostrano che il peggio è passato ma il settore non è ancora tornato ai livelli pre-Covid. Attraverso queste quattro proposte, invitiamo il Governo a continuare a dialogare con la filiera per aiutarla a uscire definitivamente dalla crisi economica legata all’epidemia e a far tornare a crescere un settore che è leader a livello internazionale”.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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