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COMPRAVENDITE IMMOBILIARI: UN 2021 A GONFIE VELE. MA IL MERCATO DEGLI AFFITTI È IN SOFFERENZA

L'analisi di Fimaa Confcommercio: nel residenziale + 28,6% rispetto al 2020. Il presidente Frasson: "Bene anche le seconde case". Sulle locazioni la vicepresidente Costa: "Richiesta alta, ma disponibilità sempre più limitata"

martedì 15 marzo 2022
COMPRAVENDITE IMMOBILIARI: UN 2021 A GONFIE VELE. MA IL MERCATO DEGLI AFFITTI È IN SOFFERENZA COMPRAVENDITE IMMOBILIARI: UN 2021 A GONFIE VELE. MA IL MERCATO DEGLI AFFITTI È IN SOFFERENZA

Sono ben 11.317 gli immobili ad uso residenziale venduti nel 2021 in provincia di Vicenza, un dato che supera di ben 2.517 unità quello del 2020 (che era pari a 8.800 immobili), influenzato dall’apparizione del Covid-19, ma che stacca anche il 2019, quando gli immobili venduti nel Vicentino erano stati 9.334. I dati sono quelli ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, elaborati da Fimaa-Confcommercio Vicenza (l’Associazione degli agenti immobiliari) per rilevare il trend del settore, che chiaramente è più che positivo: il 2021 ha fatto segnare un +28,6% rispetto al 2020 e un +21,2% sul 2019.

Mai, negli ultimi 10 anni, si sono raggiunti questi picchi, anche se va detto che i prezzi, quelli sì, sono ai minimi storici. “Ma in questi primi mesi del 2022, oltre alla conferma del trend positivo nelle compravendite residenziali, notiamo anche i primi timidi segnali di incremento dei prezzi – evidenzia Mauro Frasson, presidente provinciale della Fimaa -. A influenzare il mercato, in questo caso, è la minore disponibilità di immobili ad uso abitativo sulla “piazza” provinciale, soprattutto quelli più ricercati, vale a dire di dimensioni medio-grandi e con giardino o ampia terrazza, oppure le palazzine terra-cielo molto adatte ad applicare i benefici dei Bonus edilizi: non se ne trovano molte di queste tipologie e dunque il venditore riesce a spuntare quotazioni più favorevoli”.

Tornando al 2021 la valutazione del presidente di Fimaa Confcommercio non può che essere positiva: “Il mercato sta andando a gonfie vele – afferma – soprattutto per quanto riguarda gli immobili residenziali situati fuori dal Capoluogo. Mentre in città, complice le quotazioni certamente più elevate, la crescita delle compravendite si attesta ad un +17.8% nel confronto tra 2021 e 2020, nel resto del Vicentino siamo ad un +30,8%”. Il presidente Frasson evidenzia altri due interessanti segnali sul mercato immobiliare provinciale. Prima di tutto l’ottimo andamento delle vendite in Altopiano di Asiago, dove cresce la ricerca della classica seconda casa: “È un riflesso del cambio di abitudini legate al Covid che ha limitato le prospettive di viaggiare – è l’analisi del presidente di Fimaa Vicenza -. Chi ha disponibilità ad investire pensa bene di cercare soluzioni vicine dove passare le vacanze e la nostra montagna è stata una scelta molto gettonata, perché facilmente raggiungibile e adatta ad una clientela molto ampia”. Altra novità, la maggiore propensione all’acquisto anche da parte dei giovani: “Merito del Fondo di garanzia Consap, che prevede una garanzia statale dell’80% sui mutui prima casa per gli under 36 con Isee non superiore ai 40 mila euro – spiega il presidente Frasson -. Prima era praticamente una rarità che un giovane comprasse casa, ad esempio per andare a vivere da solo, ora è diventato più facile fare questa scelta e dunque non manca anche qualche ventenne tra i nostri clienti”.

Anche perché, per venire ad una nota dolente, oggi è molto più difficile di un tempo trovare appartamenti in affitto. “La richiesta è alta – è l’analisi di Elena Costa, vicepresidente di Fimaa Confcommercio Vicenza –, ma il problema è che la disponibilità di case in locazione è sempre più limitata. Basta guardare l’andamento degli immobili in affitto presenti nei principali portali web dedicati all’immobiliare: il solo confronto tra marzo 2021 e marzo 2020 vede, nel Capoluogo, cali che vanno dal 22 al 54 per cento a seconda del sito”. La causa? Anche qui in parte c’entra la pandemia: “un tempo il mercato degli affitti era molto dinamico – spiega la vicepresidente Costa -, ora chi è in locazione raramente sceglie di cambiare perché ovviamente traslocare ha un costo e il momento economico non è dei migliori. Così non si liberano opportunità per gli altri e si creano infinite liste d’attesa nelle agenzie”. Anche perché, allo stesso tempo, va a scartamento ridotto pure il mercato di chi compra per investimento, ovvero per costruirsi una rendita con gli affitti residenziali: “le tipologie adatte alla locazione non si trovano facilmente – prosegue Elena Costa - e l’aumento delle compravendite che stiamo registrando da mesi ha fatto calare la disponibilità di immobili e dunque la scelta”. Insomma, un circolo vizioso dal quale è difficile uscire, almeno al momento, con gli agenti immobiliari stretti tra l’aumento della domanda e la contrazione dell’offerta.

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