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MIGLIORAMENTO DEGLI EDIFICI NEI CENTRI STORICI: UNA RICHIESTA URGENTE MA CON TROPPI VINCOLI

Gazzani, presidente ABICONF – Vicenza: “Servono soluzioni che coniughino la salvaguardia del patrimonio immobiliare, lo sviluppo delle energie rinnovabili e il risparmio energetico”

giovedì 09 febbraio 2023
MIGLIORAMENTO DEGLI EDIFICI NEI CENTRI STORICI: UN MIGLIORAMENTO DEGLI EDIFICI NEI CENTRI STORICI: UN

Nell’ABICONF – Confcommercio Vicenza, l’associazione degli Amministratori di Beni Immobili che riunisce in città e provincia gli amministratori condominiali e i professionisti che si occupano di gestire beni immobiliari, si sta discutendo di come risolvere un problema che riguarda gli edifici situati nei centri storici. La questione sta nella possibilità, o a volte nella necessità, di portare a compimento lavori di ristrutturazione su edifici vetusti, se non addirittura pericolanti, avendo a che fare con i vincoli restrittivi propri delle zone più centrali.

“Purtroppo molti interventi di ampio respiro, che hanno come obiettivo la fruibilità e la messa in sicurezza di immobili nei centri storici, rimangono spesso bloccati tra le maglie della burocrazia e dell’indecisione - dice Massimo Gazzani, presidente ABICONF – Vicenza –. Il recupero di abitazioni più datate, sia dal punto di vista strutturale che energetico, potrebbe beneficiare della spinta data dalle agevolazioni fiscali in vigore in materia, ma non è così perché spesso gli interventi vengono bloccati sul nascere dai vincoli restrittivi in essere. E’ il caso soprattutto di edifici condominiali – spiega Gazzani - che necessitano di interventi legati all’isolamento termico delle pareti esterne o all’installazione di pannelli fotovoltaici utili a  migliorare l’efficienza energetica o di lavori necessari alla riduzione del rischio sismico. Fra l’altro, in relazione proprio a quest’ultimo obiettivo, Vicenza rientra nella lista delle città dove sono consentiti gli interventi per il passaggio ad una classe di rischio inferiore. E’ evidente – continua Gazzani - che  un’operazione complessiva, quale può essere il rifacimento completo della copertura di molti stabili è banalmente considerata fattibile se può portare anche all’utilità di un'installazione di un impianto fotovoltaico ad uso interno: ebbene, spesso non è possibile per i vincoli restrittivi a cui ho accennato. Quindi, le “buone intenzioni”, nonché i relativi investimenti di recupero del patrimonio edilizio, restano purtroppo sulle carta”.

Alla luce di questa situazione, particolarmente penalizzante per gli edifici dei centri storici, Abiconf sta attuando un’azione di sensibilizzazione presso le Istituzioni affinché si trovi una soluzione al problema, che coniughi la necessità di salvaguardare il patrimonio immobiliare dei centri storici con l’esigenza di dare sviluppo alle forme di energia rinnovabile e di risparmio energetico. “Lo chiediamo con urgenza – afferma Gazzani – poiché il tema è particolarmente sentito e comune in tante situazioni. Inoltre, i più recenti indirizzi in sede europea non lasciano spazio ad interpretazioni: gli edifici esistenti dovranno diventare a emissioni zero entro il 2050, con il raggiungimento, per step, di determinati standard energetici. Quindi, se questa è la direzione dobbiamo fare in modo di rendere il settore delle ristrutturazioni e dell’efficientamento energetico pienamente operativi, oltretutto, per da dare anche ai cittadini chiare indicazioni”.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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