• Home 
  • Categorie 
  • Turismo e Ristorazione 

TURISMO ESTATE 2016: C’È MA NON DECOLLA

Dopo la raccolta di pareri tra gli albergatori, primo bilancio sull’andamento turistico e sulle difficoltà che frenano il comparto

venerdì 26 agosto 2016

L’estate 2016 non porta particolari novità al movimento turistico di Vicenza città e delle località di montagna più note del Vicentino. E’ quanto risulta da un’indagine di Confcommercio Vicenza finalizzata a stilare un primo bilancio della stagione turistica estiva, sentendo, appunto, le valutazioni degli operatori più rappresentativi. Dati ufficiali su arrivi e presenze turistiche nelle varie località turistiche, che dovrebbero essere divulgati dalla Regione del Veneto, al momento, non sono infatti disponibili.

    
Stando al movimento registrato dai principali albergatori della città, Vicenza conferma un turismo “mordi e fuggi”. Gli arrivi, soprattutto di visitatori stranieri, non mancano, ma il soggiorno in città è generalmente di una notte e ripartire per altre mete come Venezia, il Garda e Verona o la montagna. Se si tratta di gruppi organizzati la permanenza in città si allunga di qualche notte, generalmente perché Vicenza si offre come base ideale - anche più economica - per pernottare e dirigersi verso le più gettonate località del Veneto. In tal caso, spesso sono i singoli albergatori attraverso promozioni particolari e una specifica attività di incoming che riescono ad attrarre questo target di turisti. Grazie a questo, di recente sono arrivati in città diversi gruppi provenienti da Israele e dalla Cina.
“In sostanza – commenta Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza – gli operatori che abbiamo interpellato confermano una realtà evidente da sempre: senza eventi di richiamo, come lo sono state ad esempio negli scorsi anni le mostre in Basilica targate “Goldin”, Vicenza rimane meta turistica interessante, ma alla quale si dedica giusto il tempo per ammirare le principali opere palladiane. Ed è purtroppo questa la realtà con cui albergatori, ristoratori e tutto l’indotto compreso il comparto del commercio devono fare i conti – continua Boschiero -. Il “sogno”, invece, è vedere finalmente superata la logica delle esigenze e delle strategie frammentate, attraverso la realizzazione di precisi programmi di sviluppo che diano un ruolo primario e strutturale al turismo. Ma è ciò che chiedono i nostri operatori ed è quello che anche noi come Associazione stiamo portando avanti, offrendo la massima disponibilità di collaborazione all’Amministrazione comunale. E’ evidente, infatti, che “Palladio” non basta per parlare di turismo in città e che professionalità e intraprendenza dei singoli albergatori e operatori del comparto non sono sufficienti per garantire una certa remunerabilità alle attività imprenditoriali e nemmeno a stimolare gli investimenti nel settore.
Servono programmi che accompagnino la crescita del comparto e diano valore a uno dei pochi segmenti della nostra economia in grado, in questa fase, di creare occupazione e sviluppo”.


Una conclusione quella del Direttore di Confcommercio Vicenza, che vale anche per le località di montagna vicentine. La musica, infatti, rimane la stessa: molto movimento in termini di arrivi, soprattutto nelle giornate di bel tempo, ma turismo sempre più “mordi e fuggi”, con soggiorni negli alberghi mediamente di 3-4 giorni. Spiccano quest’anno i gruppi organizzati nelle località di montagna che vantano particolari strutture adatte allo sport: è il caso di Tonezza per il tennis, di Asiago per l’hockey, così come Recoaro che, nel Palasport San Giorgio accoglie i ritiri delle nazionali maggiori, giovanili e femminili di hockey, oltre agli eventi di formazione riservati ad allenatori e arbitri.
Secondo gli operatori sentiti da Confcommercio Vicenza, l’andamento delle presenze nelle località di montagna vicentine quest’estate resta più o meno invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre sembra inarrestabile la tendenza degli ospiti a ricercare una vacanza sempre più “esperienziale”. Al turista, soprattutto di target più giovane, non basta più godere delle bellezze paesaggistiche e del ristoro climatico della montagna, ma esige “vivere” il territorio, conoscerne le caratteristiche, essere protagonista di escursioni, apprezzare l’enogastronomica del luogo.
Cibo, tipicità e luoghi sono quindi i punti di forza che più attraggono il “moderno” turista di montagna; rifugi e malghe le tappe più apprezzate, in particolare dagli stranieri. In questo caso, per vivere a pieno l’esperienza, francesi, austriaci, tedeschi, polacchi e anche americani - queste le provenienze principali dei turisti esteri presenti sulle nostre montagne - spesso scelgono di avvalersi di una guida del posto, che a colpo sicuro fa apprezzare ciò che meglio offre la località di soggiorno.
Quest’anno Asiago e le zone del Pasubio hanno positivamente avvertito il richiamo turistico legato al centenario della Grande Guerra. Il percorso unico e ineguagliabile per bellezza e storia delle Gallerie del Pasubio, visti gli arrivi dall’estero, sembra godere di una buona popolarità anche oltre i confini italiani. L’Altopiano quest’estate ha invece richiamato, più di altri anni, coloro che vogliono conoscere le proprie origini, in quanto figli o nipoti di migranti che nel dopo guerra hanno lasciato la montagna per cercare maggior fortuna all’estero.
Diversa la situazione per Recoaro che paga il conto dell’apertura in ritardo della stagione delle terme, con un calo delle presenze per i soggiorni di una o più settimane. Invece, in crescita a buoni ritmi il turismo “escursionistico”.

"In generale – spiega il direttore di Confcommercio Vicenza, Boschiero - anche per gli albergatori e gli operatori del comparto turistico delle nostre montagne il refrain è lo stesso: la necessità di una maggiore promozione e commercializzazione dell’offerta turistica complessiva del territorio. La qualità dell’accoglienza turistica locale può dirsi, infatti, più che buona, dato che molti turisti tornano di anno in anno, e che il territorio ha ancora molto da offrire. Ma per far di più servono maggiori strumenti e risorse, sia per organizzare eventi di richiamo, sia per una promozione turistica più efficace e coordinata. L’offerta di altre località di montagna più gettonate delle nostre, guardando bene non è tanto migliore nella qualità, ma nelle modalità con le quali viene fatta conoscere in Italia e all’estero


                                   






ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

NEWS IMPRESE