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ENERGIA, GUERRE, COVID: LE RICHIESTE DEL TURISMO A GOVERNO E PARLAMENTO

In un “avviso comune” le parti sociali del settore turismo chiedono interventi urgenti per salvaguardare le imprese e i posti di lavoro

martedì 13 settembre 2022
ENERGIA, GUERRE, COVID: LE RICHIESTE DEL TURISMO A ENERGIA, GUERRE, COVID: LE RICHIESTE DEL TURISMO A

Le organizzazioni maggiormente rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro e del settore turismo (tra le quali Federalberghi e Fipe), hanno sottoscritto nei giorni scorsi un “avviso comuneper chiedere al Governo e al Parlamento di intervenire con urgenza al fine di non disperdere gli effetti della ripresa che ha caratterizzato la stagione estiva.

Tre le situazioni di difficoltà che richiedono forti azioni di contrasto, l’avviso cita: “il protrarsi delle conseguenze negative dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 sul settore turismo, sia per quanto riguarda la domanda di servizi turistici, sia con riferimento alle condizioni economico-finanziarie delle imprese”; le conseguenze negative sui flussi turistici attuali e futuri della situazione politica internazionale, “sia con riferimento agli eventi bellici in Ucraina, sia per quanto riguarda le tensioni in estremo oriente”; e poi “i rincari della componente energetica registrati a partire dall’ultimo trimestre del 2021, che ad oggi hanno portato il costo delle utenze a un livello insostenibile per le imprese turistiche”, situazione peraltro destinata “a peggiorare ulteriormente”. Basti pensare, a questo proposito, che come riportato in una recente informativa di Federalberghi nazionale, “la bolletta energetica degli alberghi italiani ha raggiunto il livello record di 3,8 miliardi di euro, con un costo medio di circa 120.000 euro per ciascuna struttura (94.000 per l’energia elettrica e 26.000 per il gas), che aumenta con progressione geometrica… In media – continua la nota -, il conto del mese di luglio 2022 è risultato più che triplicato rispetto a luglio 2021”.

Tutto ciò porta, secondo l’avviso tra le parte sociali, al “rischio di una riduzione marcata dell’attività delle imprese ad apertura annuale e di una chiusura anticipata e/o di una ritardata o mancata riapertura delle imprese stagionali, con possibili rilevanti conseguenze sui livelli occupazionali già gravemente impattati dagli effetti della crisi pandemica”.

Le istanze che il settore avanza a Governo e Parlamento possono essere sintetizzate nella necessità di un innalzamento sostanzioso dei crediti d'imposta e nella concessione di contributi alle imprese per affrontare le varie emergenze; misure che sottendono, a loro volta, quanto meno rispetto all’ultima delle emergenze emerse, anche la necessità di una riforma del mercato dell’energia elettrica.

In particolare l’avviso sottoscritto dalle parti sociali chiede “il finanziamento di ammortizzatori sociali in deroga in favore di lavoratori diretti ed indiretti del settore turismo” per tutte quelle imprese “costrette a ridurre o a sospendere temporaneamente l’attività” per la situazione in atto. Sempre in tema di lavoro si chiede anche “la concessione di uno sgravio contributivo” per le imprese che, nonostante la sfavorevole congiuntura economica, mantengono in attività i lavoratori non interessati dal ricorso agli ammortizzatori sociali.
Infine l’avviso comune chiede “il potenziamento” delle agevolazioni per l’attività delle imprese turistiche connesse alle emergenze che le stesse imprese stanno vivendo per i riflessi del Covid, delle guerre e dei rincari energetici.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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