E’ possibile per le attività della ristorazione servire sia il pranzo sia la cena ai lavoratori dei cantieri edili o di altra natura, ai lavoratori in trasferta che alloggiano in strutture prive di ristorante, purché alla base vi sia un contratto con l’azienda datrice di lavoro. La conferma arriva da una comunicazione del Prefetto Pietro Signoriello, inviata alla Confcommercio di Vicenza in risposta a un quesito della stessa che mirava a dare un’interpretazione univoca circa il corretto ambito di applicazione delle disposizioni contenute nel DPCM del 3 dicembre 2020.
Il provvedimento in questione, nello specifico all’art. 2, prevede la sospensione delle “attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, a condizione che vengano rispettati i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio”.
Nella lettera ricevuta da Confcommercio Vicenza, il Prefetto conviene che l’attività di ristorazione a favore dei lavoratori coinvolti in cantieri edili o di altra natura, nonché di lavoratori in trasferta alloggiati in strutture ricettive prive del servizio ristorante interno, “potrebbe, pertanto, reputarsi in linea con il dettato normativo sopra richiamato soltanto nella misura in cui il rapporto negoziale intrattenuto con la clientela possa ricondursi al modulo contrattuale del catering continuativo o possa comunque assimilarsi ad un servizio mensa esclusivamente dedicato ai dipendenti della società beneficiaria”.
Il Prefetto Signoriello conclude la lettera ribadendo la necessità che“nello svolgimento dell’attività di mensa siano rispettate tutte le vigenti prescrizioni in tema di somministrazione di alimenti e bevande previste dai protocollo e dalle linee guida vigenti”.
Un’analoga possibilità, cioè quella di svolgere a determinate condizioni il “servizio mensa” per i lavoratori della zona, era già stata consentita dal governatore Luca Zaia con un’ordinanza specifica (n.46 del 4 maggio 2020) nel tempo, però, decaduta.
“Abbiamo apprezzato la risposta del Prefetto che, facendosi carico dell’urgenza, ha prontamente esaminato la legittimità del servizio erogato dai pubblici esercizi in conformità alle disposizioni governative – afferma Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza-. Per i ristoranti, pizzerie, trattorie del territorio, che stanno ottemperando alle disposizioni di legge, subendo difficoltà economiche crescenti di giorno in giorno, questo è un “piccolo aiuto” per continuare a svolgere parte del loro lavoro e dare un servizio alla clientela. Un servizio di ristorazione, in questo caso, essenziale per altri lavoratori, quelli impegnati nei cantieri e in attività analoghe. In questo periodo alquanto difficile, in cui la “resistenza” delle imprese è messa ogni giorno alla prova - continua Rebecca -, è fondamentale cercare di agevolare l’operatività delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi affinché possano ritornare a lavorare, sempre in sicurezza e nel pieno rispetto delle regole di salvaguardia della salute. E’ quello che l’Associazione sta facendo con tenacia su tutti i possibili fronti – conclude il presidente - e costatare che le Istituzioni locali condividono, quando è possibile, l’urgenza dei nostri obiettivi ci dà fiducia”.
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.