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PER IL TURISMO ESTIVO SEGNALI DI RISVEGLIO MA LA NORMALITÀ RESTA LONTANA

Osservatorio Confturismo: venti milioni di italiani hanno fatto vacanze scegliendo principalmente le località balneari. Timida ripresa per i viaggi all'estero. Continuano a mancare i turisti stranieri soprattutto quelli extraeuropei

lunedì 13 settembre 2021
PER IL TURISMO ESTIVO SEGNALI DI RISVEGLIO MA LA NORMALITÀ RESTA LONTANA PER IL TURISMO ESTIVO SEGNALI DI RISVEGLIO MA LA NORMALITÀ RESTA LONTANA
Fonte: Confcommercio Nazionale

L'estate 2021 degli italiani sta per andare in archivio all'insegna della voglia di ricominciare e di mettersi alle spalle un anno e mezzo di pandemia. I numeri dicono che i livelli per Covid sono ancora molto lontani, ma la ripresa del turismo è ricominciata. Secondo i dati dell'ultimo Osservatorio Confturismo, 20,5 milioni di italiani hanno fatto una vacanza tra giugno e settembre e il 71% ha fatto almeno una vacanza di 5 notti o più. La scelta del periodo rimane concentrata tra metà luglio e agosto e le località balneari conservano saldamente il primo posto come meta preferite.


 

Ripresa per i viaggi all'estero, continuano a mancare i turisti extraeuropei


Timidi segnali positivi per i viaggi all’estero: le destinazioni d’oltralpe sono state scelte dal 14% degli intervistati concentrati pressoché esclusivamente su Grecia, Spagna e Francia. Il successo italiano di quest’estate è invece, senza dubbio, la Puglia.



In questo quadro continuano a mancare i grandi flussi di origine estera. Al netto di fenomeni di prossimità, come quelli che hanno, ad esempio, riportato buona parte dei turisti di lingua tedesca sulle spiagge di Veneto e Friuli, e di un contenuto segnale positivo dato dagli Europei, di intercontinentali se ne vedono ancora pochissimi.

A confermare i datiu di Confturismo anche le recenti stime provvisorie dell'Istat, secondo cui, in termini di presenze, gli stranieri in Italia sono diminuiti del 54,6% rispetto al 2019, determinando una spesa turistica di 23,7 miliardi di euro, in perdita di circa 35 miliardi sull'anno precedente. Netta anche la riduzione dei flussi turistici italiani verso l'estero, con il 54,1% di presenze in meno e una spesa di 13,7 miliardi (-65,7% rispetto all'anno precedente).

Nella ricerca l’Istituto di statistica sottolinea che le limitazioni alla circolazione dei movimenti turistici, anche come scelta individuale dettata dal timore del contagio, hanno quindi contribuito a trasformare parte dei flussi turistici che in precedenza andava verso l’estero in flussi domestici, per i quali il calo dei pernottamenti è stato comunque del 32,2%. La forte contrazione dei flussi turistici è ancora più marcata nel caso delle strutture ricettive, dove il calo è arrivato al 70% per i flussi turistici internazionali in entrata e in uscita.

Tratto da www.confcommercio.it

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