Con un voto per alzata di mano, il Senato ha dato il via libera definitivo al Decreto fiscale, rendendolo legge. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, interviene con misure urgenti in materia tributaria e amministrativa. Al centro, il nuovo Concordato preventivo biennale e il ravvedimento speciale destinato a favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili pregresse.
Concordato biennale 2025-2026: nuova leva per la compliance fiscale
Il decreto rafforza l’impianto del Concordato preventivo biennale per le annualità 2025‑2026, puntando a coinvolgere una platea più ampia di lavoratori autonomi e professionisti. Per coloro che aderiranno per la prima volta, sarà possibile regolarizzare gli anni d’imposta dal 2019 al 2023 con imposte sostitutive agevolate, legate ai punteggi ISA. Previsto inoltre uno sconto del 30% per gli anni influenzati dalla pandemia. Chi ha già aderito al Concordato nel biennio 2024‑2025, invece, potrà sanare unicamente il 2023. Le annualità precedenti, già oggetto di emersione, restano escluse dalla nuova sanatoria.
Il ravvedimento speciale: saldo e stralcio con vantaggi
La misura cardine del provvedimento è l’introduzione di un ravvedimento speciale, accessibile solo a chi aderisce al nuovo Concordato. Accettando la proposta formulata dall’Agenzia delle Entrate, il contribuente potrà definire le pendenze fiscali relative al periodo 2019‑2023, beneficiando di un meccanismo premiale su più fronti: imposte ridotte, maggiore tutela nei confronti dei controlli e la possibilità di rateizzare i pagamenti. Un provvedimento attuativo dell’Agenzia definirà nei prossimi mesi i criteri applicativi, i termini e le modalità operative.
Più tutele nei controlli: verifiche solo se motivate
Il decreto introduce un principio di trasparenza nei rapporti tra fisco e contribuenti. Ogni accesso da parte dell’Amministrazione finanziaria o della Guardia di finanza, anche se non preannunciato, dovrà essere accompagnato da motivazioni precise e dettagliate, riportate negli atti autorizzativi e nei verbali di verifica. L’obiettivo è duplice: da un lato, evitare abusi ispettivi e, dall’altro, garantire maggior tutela soprattutto ai piccoli studi professionali e alle microimprese. La norma si allinea a quanto richiesto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che a febbraio ha condannato l’Italia per prassi ispettive considerate sproporzionate.
Trasferte estere: spese deducibili anche senza tracciabilità
Novità anche in tema di rimborsi per trasferte all’estero. Le spese di viaggio, vitto e alloggio saranno deducibili anche se sostenute con mezzi non tracciabili, a patto che risultino documentate. Discorso diverso per le spese di rappresentanza, che restano deducibili solo se effettuate con strumenti di pagamento tracciabili, in Italia e all’estero.
Slittamento dei versamenti per ISA e forfettari
Il decreto fissa al 20 agosto 2025 (con maggiorazione dello 0,4%) il termine per versare saldo 2024 e primo acconto 2025 per i contribuenti soggetti a ISA e i forfettari. Una proroga che mira ad alleggerire gli adempimenti nei mesi estivi, senza compromettere la certezza delle entrate per l’erario.
Imu e incentivi: le altre disposizioni
Infine, viene estesa al 15 settembre 2025 la scadenza per i Comuni che non hanno ancora deliberato le aliquote Imu. Sul fronte incentivi, si stabilisce l’incompatibilità tra il regime agevolato per i lavoratori impatriati e gli incentivi per ricercatori e nuovi residenti: il contribuente dovrà scegliere uno solo dei benefici.
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