Il Governo ha accolto la richiesta di proroga dei termini di versamento delle imposte avanzata da Confcommercio Imprese per l’Italia. Lo scorso 12 giugno, infatti, con una lettera inviata al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, al Viceministro, Maurizio Leo, e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, la Confederazione aveva chiesto di spostare il termine di versamento delle imposte in scadenza il prossimo 30 giugno, al fine di decongestionare il calendario fiscale in una fase dell’anno particolarmente delicata, soprattutto per le imprese che applicano gli ISA e per gli intermediari che le assistono.
Infatti, nel corso del 2024 sono state introdotte numerose novità in materia fiscale, molte delle quali hanno determinato importanti interventi sia nella modulistica fiscale sia nei programmi software. Uno di questi interventi riguarda la gestione del nuovo “Concordato Preventivo Biennale, istituto, da ultimo, oggetto delle modifiche apportate dal decreto legislativo 12 giugno 2025, n. 81 (si veda, Nei giorni scorsi è arrivata la risposta, con il Consiglio dei Ministri che ha approvato un decreto fiscale (in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale), che prevede la predetta proroga. Nello specifico, per il 2025, per i soggetti ISA e per i soggetti che si avvalgono del regime forfetario, vengono differiti i termini di versamento del primo acconto 2025 e del saldo 2024 al 21 luglio 2025 (in luogo del 30 giugno 2025), senza applicazione alcuna maggiorazione, e al 20 agosto 2025), applicando la maggiorazione dell’0,4%.
Potranno beneficiare della proroga anche i contribuenti che presentano cause di esclusione dagli ISA, compresi quelli che si avvalgono del regime di cui all’articolo 27, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, nonché i soggetti che applicano il regime forfetario di cui all’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e coloro che partecipano a società, associazioni e imprese, ai sensi degli articoli 5, 115 e 116 del TUIR, soggette agli ISA.
Il decreto, infine, estende il rinvio anche ad altri adempimenti fiscali, come l’IMU e la presentazione tardiva delle dichiarazioni dei redditi relative al periodo d’imposta 2024.
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