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RIFORMA DEL FISCO: “SERVE UN CONFRONTO PROGRAMMATO E STRUTTURATO CON LE PARTI SOCIALI”

Confcommercio a Palazzo Chigi: “bene l’obiettivo di una riforma complessiva del sistema fiscale, scelte importanti sia in materia di Irpef che di Ires. Iva: no all’incremento complessivo della tassazione indiretta su beni e servizi”

mercoledì 15 marzo 2023
RIFORMA DEL FISCO: “SERVE UN CONFRONTO PROGRAMMATO RIFORMA DEL FISCO: “SERVE UN CONFRONTO PROGRAMMATO
Fonte: Confcommercio Nazionale

“Bene un impianto di legge delega che si propone di perseguire una riforma complessiva del sistema fiscale con gli obiettivi di stimolare la crescita attraverso la riduzione del carico impositivo, di contrastare evasione ed elusione, di semplificare gli adempimenti e di rafforzare la certezza del diritto. La complessità del cantiere che si apre sollecita l’adozione di un metodo di confronto programmato e strutturato con le parti sociali”. Così Giovanni Da Pozzo, vicepresidente di Confcommercio Imprese per l’Italia, in occasione dell’incontro sulla riforma del fisco svoltosi a Palazzo Chigi.        

“Emerge - ha proseguito Da Pozzo - la prospettiva di una riforma complessiva dell’Irpef, all’insegna della conferma del principio di progressività e con obiettivi di equità orizzontale, agendo sui versanti della riduzione delle aliquote e degli scaglioni di reddito, di una no tax area senza disparità tra lavoro dipendente e pensionati ed anche perseguendo una estensione della flat tax”.

Quanto ai redditi d’impresa, per Confcommercio sono “importanti le scelte, sia in materia di Irpef che di Ires, che intendono favorire il reinvestimento degli utili in azienda, premiando gli investimenti in innovazione e la costruzione di nuova occupazione. Va però chiarito il percorso di progressivo superamento dell’Irap, accompagnato dal ricorso ad una sovraimposta Ires al fine di garantire il finanziamento del servizio sanitario”.  Per quel che riguarda l’Iva, invece, “gli interventi di razionalizzazione non dovranno comunque tradursi, a nostro avviso, in un incremento complessivo della tassazione indiretta su beni e servizi”.

In materia di fiscalità green, con particolare riferimento all’accisa sui prodotti energetici e sull’energia elettrica, Da Pozzo ha ribadito l’esigenza di “un approccio che tenga insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale. Sarà necessaria particolare attenzione agli sviluppi delle scelte europee in materia ed occorrerà preservare misure indispensabili per la competitività delle imprese italiane dei trasporti. Ed andrebbe previsto un principio di allineamento della accisa sui carburanti ai valori medi europei”.

“Bene - ha concluso il vicepresidente di Confcommercio - la semplificazione degli adempimenti e la promozione di compliance come assi per favorire l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, anche attraverso strumenti volontari di concordato preventivo. Ed importanti, in questo contesto, la qualificazione dello Statuto dei diritti del contribuente come legge generale tributaria e il riordino della normativa nella prospettiva di un unico Codice tributario”.  

 

I contenuti della legge delega

La legge delega per la riforma fiscale è praticamente pronta e già in settimana, probabilmente giovedì, dovrebbe essere varata in settimana dal Consiglio dei ministri.  È divisa in quattro parti, per un totale di 21 articoli, e mette mano a tutto il sistema: dai tributi agli accertamenti, dalla riscossione alle sanzioni. Prevede principalmente una riforma dell'Irpef con tre scaglioni e aliquote più basse, e poi flat tax per tutti e Iva azzerata su pane, pasta e latte.

Il viceministro dell'economia Maurizio Leo, che ci ha lavorato negli ultimi mesi, parla di "risultato ambizioso, che si ispira a quella che fu la riforma degli anni Settanta", in cui si tracciò "il fisco del futuro". Consentirà di "avviare un graduale processo di riduzione del carico fiscale e rendere più appetibile e attrattivo l'investimento nel territorio nazionale", sottolinea da parte sua il titolare dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.

Entrando nel dettaglio del provvedimento, la riforma dell'Irpef riduce gli scaglioni da quattro a tre, con aliquote ridotte per centrare l'obiettivo di ridurre la pressione fiscale. La flat tax, obiettivo "di legislatura", è prevista anche per i lavoratori dipendenti e c’è la revisione delle “tax expenditures” forfettizzandole per scaglioni di reddito, per ricavare risorse da destinare al finanziamento delle novità della delega: le agevolazioni oggi sono oltre 600, per una spesa di 165 miliardi.

Una misura destinata a toccare da vicino le famiglie è poi l'azzeramento dell'Iva per alcuni beni di prima necessità: "è una delle ipotesi perché la prevede la normativa Ue", spiega Leo. E la sottosegretaria Lucia Albano assicura che "tra qualche mese" sarà realtà per pane, pasta e latte.

Per le imprese invece è in arrivo la nuova Ires a due aliquote, per far pagare di meno chi più assume ed investe. Parte anche il graduale superamento dell'Irap e si potrà dire addio all'imposta di bollo, a quelle ipotecaria e catastale, ai tributi speciali catastali e alle tasse ipotecarie, che saranno sostituite da un tributo unico. Quanto ai redditi da fabbricati arriva la cedolare secca anche per gli immobili non abitativi.

Per quanto riguarda i procedimenti, si punta a spingere sempre di più sul meccanismo della dichiarazione (incentivando le precompilate) e per dare "un po' di quiete al contribuente" arriva la moratoria 'festiva', con la sospensione delle comunicazioni del fisco ad agosto e dicembre. Si cambia pagina, infine, anche sugli accertamenti: le misure repressive con cui si è condotta fino ad oggi la lotta all'evasione non hanno intaccato il tax gap, che dal 2000 continua ad oscillare tra 75 e 100 miliardi, e quindi ora si punta tutto sulla tregua fiscale attraverso una tax compliance volontaria.

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