IA E IMPRESE: UTILIZZO RADDOPPIATO NEL 2025
Nel 2025 l’intelligenza artificiale compie un deciso salto di qualità nel sistema imprenditoriale italiano. Il 16,4% delle aziende con almeno 10 addetti utilizza almeno una tecnologia di IA, quasi il doppio rispetto all’8,2% del 2024 e più di tre volte il livello registrato nel 2023 (5,0%). Un’accelerazione che segnala come l’IA stia diventando un fattore sempre più rilevante nelle strategie aziendali, pur rimanendo ancora lontana da una diffusione generalizzata.
I dati arrivano dall’ultimo report Istat “Imprese e Ict - Anno 2025”, pubblicato lo scorso 15 dicembre.
Secondo l’Istat la crescita dell’IA è trainata soprattutto dalle imprese di maggiori dimensioni, che passano dal 32,5% del 2024 al 53,1% nel 2025, ampliando ulteriormente il divario rispetto alle PMI. Tuttavia, anche tra le imprese più piccole l’adozione raddoppia, salendo dal 7,7% al 15,7%, a dimostrazione di un interesse sempre più diffuso.
Dal punto di vista settoriale, l’uso dell’intelligenza artificiale si concentra soprattutto nei comparti più innovativi. Oltre la metà delle imprese dell’informatica e degli altri servizi d’informazione (53%) utilizza tecnologie di IA, una quota in forte aumento rispetto al 2024 e al 2023. Seguono le attività legate alla produzione cinematografica, video e programmi televisivi, nonché alle registrazioni musicali e sonore (49,5%), e le telecomunicazioni (37,3%). In questi settori l’IA si conferma uno strumento ormai strutturale.
Non cresce solo il numero delle imprese coinvolte, ma anche la complessità dell’adozione. La quota di imprese che utilizza almeno due tecnologie di IA raddoppia, passando dal 5,2% del 2024 al 10,6% nel 2025. Un segnale di maggiore maturità, anche se limitato a una minoranza del tessuto imprenditoriale.
Tra le imprese che adottano l’IA, le tecnologie più diffuse riguardano l’estrazione di conoscenza e informazione da documenti di testo (70,8%) e l’IA generativa, applicata non solo al linguaggio scritto o parlato ma anche a immagini, video e suoni (59,1%). Seguono il riconoscimento vocale (41,3%), mentre risultano meno frequenti l’analisi dei dati tramite machine learning (20,0%), il riconoscimento delle immagini e l’automatizzazione dei flussi di lavoro (circa 18%). Ancora più marginale resta l’uso dell’IA per il movimento fisico delle macchine (5,9%), che richiede infrastrutture dedicate.
Nonostante la forte crescita, il quadro complessivo evidenzia però ampi margini di sviluppo. L’83,6% delle imprese non utilizza ancora alcuna tecnologia di IA, segnalando un livello di penetrazione complessivamente contenuto. Tra le imprese che adottano l’IA, l’uso esclusivo di soluzioni generative rimane residuale (1,7%), mentre prevale l’utilizzo di tecnologie non generative (6,7%) o l’adozione congiunta di entrambe (8,0%), che identifica il segmento più avanzato dal punto di vista tecnologico.
Gli ambiti aziendali in cui l’IA viene maggiormente impiegata sono marketing e vendite (33,1%), organizzazione dei processi amministrativi (25,7%) e ricerca e sviluppo o innovazione (20,0%). Proprio queste aree registrano gli incrementi più consistenti rispetto al 2024, con aumenti superiori al 60% nel numero di imprese coinvolte. Le grandi imprese e alcuni settori specifici, come telecomunicazioni ed energia, si distinguono invece per l’uso dell’IA nella sicurezza ICT.
L’analisi mostra anche una crescente diffusione di utilizzi ancora poco strutturati. Aumenta infatti la quota di imprese che, pur dichiarando di utilizzare l’IA, non la associa ad alcun ambito aziendale specifico: dal 15,5% del 2024 al 33,4% nel 2025. Si tratta soprattutto di imprese di piccola dimensione, segno di un’adozione spesso sperimentale e non ancora integrata nei processi organizzativi.
Infine, tra le imprese che non utilizzano l’IA, cresce l’interesse potenziale: l’11,5% ne ha preso in considerazione l’adozione, più del doppio rispetto al 2023. Restano però forti gli ostacoli, a partire dalla mancanza di competenze, dall’incertezza normativa, dalla scarsa disponibilità di dati adeguati e dalle preoccupazioni legate a privacy e costi.
Il quadro che emerge per il 2025 è quello di una trasformazione in corso: l’intelligenza artificiale avanza rapidamente, ma il suo impatto resta disomogeneo. Accanto a settori e imprese già avanzati, persiste una larga parte del sistema produttivo che osserva l’IA con interesse ma anche con cautela, lasciando intravedere un potenziale di crescita ancora ampio nei prossimi anni.
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