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CONFCOMMERCIO E MANAGERITALIA RINNOVANO IL CCNL DIRIGENTI TERZIARIO

Il contratto, in scadenza a fine 2025, riguarda oltre 10 mila imprese e 32 mila dirigenti. Novità su welfare, invecchiamento attivo, genitorialità e parità di genere

giovedì 06 novembre 2025
CONFCOMMERCIO E MANAGERITALIA RINNOVANO IL CCNL DIRIGENTI TERZIARIO CONFCOMMERCIO E MANAGERITALIA RINNOVANO IL CCNL DIRIGENTI TERZIARIO
Fonte: Confcommercio Nazionale

Confcommercio e Manageritalia hanno sottoscritto il rinnovo del “Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dirigenti di aziende del terziario, distribuzione e servizi”, con decorrenza dal primo gennaio 2026 e validità fino al 31 dicembre 2028. Il contratto riguarda oltre 10mila imprese e 32mila dirigenti. La firma, anticipata rispetto alla scadenza naturale del contratto (31 dicembre 2025), rappresenta una scelta di responsabilità e di visione strategica, volta a garantire stabilità, continuità e qualità nelle relazioni sindacali. Un segnale forte in un contesto economico ancora incerto, che tutela il potere d’acquisto dei manager e consente alle imprese una pianificazione efficace dei costi del lavoro. Ma le vere novità sono l’ulteriore investimento in welfare e l’innovazione sul tema dell’invecchiamento attivo al lavoro e misure per genitorialità e parità di genere.

I punti chiave dell’accordo

  • Incremento retributivo: aumento lordo mensile a regime di 800 euro, suddiviso in tre tranche che scatteranno il primo gennaio di ogni anno (320 € dal 2026, 260 € dal 2027, 220 € dal 2028).
  • Welfare contrattuale rafforzato: credito welfare annuale di 1.500 €, potenziamento del fondo Mario Negri, conferma dei valori di universalità delle coperture assicurative dell’Antonio Pastore.
  • Nuove tutele sociali e demografiche: innovazione sul tema dell’“Invecchiamento Attivo”, che supporta l’intergenerazionalità permettendo ai dirigenti vicini alla pensione fare da mentor ai colleghi più giovani, sostegno alla genitorialità e mantenimento della copertura sanitaria per dirigenti con gravi patologie.
  • Formazione e politiche attive: promozione dell’auto-formazione e universalità dei piani di transizione e ricollocazione professionale.
  • Equità e trasparenza: misure per la parità di genere, la trasparenza retributiva e il contrasto al dumping contrattuale.

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