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VARATO IL PIANO NAZIONALE D'AZIONE PER IL RADON

Delinea le azioni e gli assi per prevenire, limitare o rimuovere i rischi dovuti all’esposizione al radon, anche nei luoghi di lavoro

giovedì 29 febbraio 2024
VARATO IL PIANO NAZIONALE D'AZIONE PER IL RADON VARATO IL PIANO NAZIONALE D'AZIONE PER IL RADON

L’11 gennaio 2024, con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è stato varato il Piano Nazionale d'Azione per il Radon 2023-2032, un importante passo verso la protezione della salute pubblica. Il piano introduce una serie di strategie e criteri mirati a prevenire e ridurre i rischi associati all'esposizione al radon nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nei luoghi di lavoro.

Una delle componenti chiave del Piano è la sua capacità di identificare le aree dove è probabile che la concentrazione di radon superi i livelli di sicurezza, consentendo interventi mirati e preventivi. Inoltre, si delineano regole tecniche e criteri per garantire che gli edifici, sia di nuova costruzione che in fase di ristrutturazione, siano protetti dall'infiltrazione di radon.

Di particolare rilievo è la parte terza del Piano che delinea le azioni e gli assi per prevenire, limitare o rimuovere i rischi dovuti all’esposizione al radon. Tra essi sono ricompresi:

  • Esecuzione di indagini sulle concentrazioni di radon in ambienti chiusi o concentrazioni di gas radon nel suolo al fine di stimare la distribuzione delle concentrazioni di radon in ambienti chiusi, per la gestione dei dati di misurazione e per la determinazione di altri parametri pertinenti (quali suolo e tipi di roccia, permeabilità e contenuto di radio della roccia o del suolo).
  • Classificazione delle aree prioritarie e determinazione di altri parametri che possano essere utilizzati come indicatori specifici di situazioni caratterizzate da un'esposizione al radon potenzialmente elevata.
  • Identificazione delle tipologie di luoghi di lavoro ed edifici pubblici, ad esempio scuole, luoghi di lavoro sotterranei e luoghi di lavoro o edifici pubblici ubicati in determinate zone in cui sono necessarie misurazioni della concentrazione di radon sulla base di una valutazione del rischio, tenendo conto, ad esempio, delle ore di occupazione.
  • Identificazione delle tipologie di attività lavorative per le quali i lavoratori effettuano prestazioni in uno o più luoghi di  lavoro, gestiti anche da terzi, la cui esposizione cumulativa al radon può comportare un rischio che non può essere trascurato dal punto di vista della radioprotezione;
  • Determinazione di livelli di riferimento per le abitazioni e i luoghi di lavoro. Se del caso, determinazione di diversi livelli di riferimento per i diversi usi degli edifici (abitazioni, edifici pubblici, luoghi di lavoro) e per gli edifici esistenti e nuovi.
  • Strategie volte a facilitare interventi di risanamento dopo la costruzione.
  • Strategia, compresi i metodi e gli strumenti, per prevenire l'ingresso del radon nei nuovi edifici, inclusa l'identificazione di materiali da costruzione con esalazione di radon significativa.
  • Strategia per la comunicazione finalizzata a sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica e a informare i responsabili delle decisioni a livello locale, i datori di lavoro e i dipendenti in merito ai rischi del radon, anche associati al consumo di tabacco.
  • Orientamenti riguardanti i metodi e gli strumenti per le misurazioni e gli interventi correttivi.

Il Piano nazionale d'azione per il radon sarà aggiornato con cadenza almeno decennale.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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