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IL VENDING ALLE PRESE CON LA TRANSIZIONE GREEN E I RINCARI

Il rinnovo dei vertici dell’Associazione mandamentale di Bassano (Pavin presidente e Ferraro vice) è l’occasione per fare un punto sulle sfide del settore

giovedì 17 febbraio 2022
Da sinistra il presidente Francesco Pavin e il vicepresidente Vito Ferraro Da sinistra il presidente Francesco Pavin e il vicepresidente Vito Ferraro

È stata recentemente rinnovata la rappresentanza Mandamentale del settore “Vending” in seno a Confcommercio Bassano del Grappa che, da oltre vent’anni, costituisce un importante punto di confronto per il settore della Distribuzione Automatica del territorio e oltre.

Francesco Pavin della ditta BSN Group (più conosciuta come Bassano Distributori srl) è stato riconfermato alla presidenza della categoria per il prossimo quadriennio, coadiuvato dal nuovo vicepresidente Vito Ferraro della Brenta Distributori. Tante le tematiche e le priorità sul tavolo del nuovo direttivo, ad iniziare con il momento di “transizione ecologica” attualmente in atto e spinto da una direttiva europea che impone a tutti gli operatori della Distribuzione Automatica di abbandonare le classiche palette in plastica a favore di materiali più ecocompatibili. Non di meno una più attenta sensibilità dei consumatori che li porta a preferire i bicchieri in carta piuttosto che quelli in plastica. 

“Un passaggio importante e certamente doveroso nell’era del green - esordisce il presidente Pavin - ma che comporta un aggiornamento tecnologico dei nostri distributori - non tutti in grado di gestire i nuovi materiali - ed una spesa molto più pesante per ogni consumazione, visto che un bicchiere in carta e una paletta nello stesso materiale, costano mediamente quattro volte in più rispetto alla tradizionale plastica”. 

Come non bastasse, il settore è oggi fortemente penalizzato da un continuo rincaro dei costi di carburante, bene irrinunciabile per chi, come in questo caso, offre un servizio “a domicilio”, e dal continuo rincaro delle materie prime, che non ha risparmiato l’ambito del caffè, del the e dello zucchero, come di tutta una serie di prodotti che ne derivano. 

“La situazione è difficile da sostenere - continua il vicepresidente Vito Ferraro- anche perché il nostro settore nel 2020 ha perso il 31% di fatturato a causa del Covid e del conseguente smart working per moltissimi impiegati. La perdita di consumazioni e l’esponenziale aumento dei costi fissi e delle materie prime mette ora a rischio molti posti di lavoro nella nostra categoria”. 

Il settore del Vending (acronimo inglese che indica la distribuzione automatica), forte di un parco macchine di oltre 800 mila distributori automatici sparsi in tutta Italia e con un fatturato occupato dal comparto del “caldo” (caffè, the, cioccolato, ecc.) per circa il 70%, rappresenta da sempre un servizio insostituibile per migliaia di aziende, scuole, uffici pubblici, stazioni, ecc.

“Nello scenario appena descritto -  conclude Pavin - è per noi impossibile contenere la spinta inflazionistica, un rialzo del prezzo al consumatore è inevitabile e quanto mai necessario per continuare a garantire qualità, rispetto dell’ambiente, sicurezza igienica e puntualità nel servizio”.  Il settore del Vending è oltremodo preoccupato per i venti di guerra che si prospettano nell’est-europa: questi problemi non stabilizzeranno i prezzi, che già sofferenti, potrebbero schizzare ancora in alto. Insomma c’è da prepararsi a continui ritocchi del prezzo della classica consumazione nel distributore automatico.

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