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PLATEATICI IN CENTRO STORICO A VICENZA, PROCEDURA PIÙ SNELLA

Un accordo tra Comune e Soprintendenza definisce dimensioni, collocazione, materiali e finiture per tavolini, sedie e ombrelloni

giovedì 17 maggio 2018
Un plateatico in Piazza dei Signori (foto dal sito del Comune di Vicenza) Un plateatico in Piazza dei Signori (foto dal sito del Comune di Vicenza)

Per bar, ristoranti, caffè e pizzerie del centro storico sarà più veloce e agevole il rilascio dell'autorizzazione ad occupare il suolo pubblico con tavolini, sedie e ombrelloni .

Comune di Vicenza e Soprintendenza alle belle arti e al paesaggio di Verona hanno infatti siglato giovedì 17 maggio un accordo quadro annuale, frutto di un paio d'anni di ripetuti incontri e contatti tra i rispettivi uffici, che stabilisce a monte le linee guida per dehors e attrezzature, rendendo così più facile e snello il lavoro della Commissione tecnica comunale, che, peraltro, non sarà più costretta a richiedere il parere alla Soprintendenza per ogni singola domanda.

L'accordo infatti definisce non solo le dimensioni e le collocazioni più opportune, ma anche i criteri cui tavolini, sedie, poltroncine, panche, pedane e ombrelloni devono conformarsi in termini di materiali, forme e finiture.

I vantaggi sono evidenti per tutte le parti coinvolte, a partire dalla messa a disposizione di un documento pubblico, chiaro e sintetico: titolari di bar, ristoranti e pizzerie nel vedranno accelerati i tempi per ottenere l'autorizzazione; la Soprintendenza non sarà gravata di incarti da esaminare per ogni singola richiesta di plateatico;  il Comune avrà a disposizione uno strumento che gli permetterà di applicare in modo uniforme i criteri di concessione.

Nel dettaglio, le linee guida, alla voce ubicazione e dimensione dei dehors, stabiliscono tra le altre cose che la lunghezza non dovrà superare il fronte strada di pertinenza, incrementabile al massimo del 20% e comunque per non più di tre metri. Gli elementi di arredo urbano inoltre devono inserirsi armoniosamente nel contesto e non devono occultare la vista dei beni culturali, devono essere totalmente reversibili e rimossi in periodi di inattività prolungata, e avere tempi di posa il più possibile ridotti.

Quanto alle attrezzature, queste dovranno essere coerenti con la percezione cromatica del contesto, le pedane opportunamente delimitate e dotate di rampe, interne al perimetro, per garantire l'accessibilità alle persone disabili. Elevata qualità formale, costruttiva e di materiale è poi richiesta per tavolini e sedute, e gli ombrelloni dovranno essere in tinta unita, privi di scritte e loghi pubblicitari, con un solo punto di appoggio e con ingombro a base quadrata.

Infine l'illuminazione interna del plateatico è concessa solo qualora quella pubblica non sia sufficiente, e comunque con questa non dovrà contrastare né con quella specifica dei beni culturali presenti nelle vicinanze.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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