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LE RISPOSTE ALL’ALLARME SICUREZZA: PIÙ OPERAZIONI AD ALTO IMPATTO E CONTROLLI

È quanto assicurato dal Prefetto, dopo che Confcommercio Vicenza ha chiesto e partecipato al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica sul tema

giovedì 15 maggio 2025
Un'immagine del servizio andato in onda su Tva Vicenza e dedicato al Comitato per l'Ordine e la sicurezza Pubblica Un'immagine del servizio andato in onda su Tva Vicenza e dedicato al Comitato per l'Ordine e la sicurezza Pubblica

Confcommercio Vicenza mette in evidenza, ancora una volta, il problema sicurezza in città, anche a fronte degli ultimi episodi avvenuti in questi giorni, e arrivano, pronte, le risposte degli Organi preposti. Mercoledì pomeriggio, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, tenutosi in Prefettura e richiesto nei giorni scorsi proprio dall’Associazione, è stato l’occasione per fare il punto sulla situazione, ma anche per comunicare a cittadini e operatori economici alcune decisioni che incideranno sui livelli di sicurezza garantiti a Vicenza. “C’è una preoccupazione di fondo che è stata ulteriormente amplificata dagli ultimi fatti di cronaca – spiega il presidente di Confcommercio Vicenza Nicola Piccolo -. Proprio per questo la scorsa settimana avevamo scritto al Prefetto chiedendo di parlarne nella riunione di coordinamento Interforze. Oggi usciamo con risposte concrete, a cominciare dall'avvio di operazioni ad alto impatto, e non solo, delle forze dell'ordine che puntano a debellare tante situazioni che i commercianti vivono sulla loro pelle”. Al Comitato, indetto dal Prefetto Filippo Romano, hanno infatti partecipato, oltre a Confcommercio Vicenza, il Questore di Vicenza Francesco Zerilli, il Comandante provinciale dei Carabinieri Giuseppe Moscati, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Giuseppe Bovenzi, il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai.

Concluso l’incontro, ai microfoni di Tva Vicenza, il Prefetto ha voluto precisare quanto emerso durante il Comitato: “Abbiamo deciso di attivare delle azioni particolarmente incisive. Avremo nel fine settimana anche un controllo dell’area con l’elicottero dei Carabinieri, in modo che sia chiaro a tutti che non si possono utilizzare le strade pubbliche per scopi che non siano quelli legittimi”. Operazioni ad alto impatto, quindi, che si aggiungono a controlli costanti e serrati e che confermano l’intenzione di usare il pugno di ferro per combattere il fenomeno della criminalità e del degrado in città. Previsto anche l’utilizzo di altri strumenti, a cominciare dal Daspo Urbano, ovvero una misura “ad personam” che vieta di frequentare determinate zone a persone che hanno commesso reati o comportamenti che compromettano la sicurezza e il decoro pubblico. Non è esclusa anche l’indizione di “zone rosse”, ma si valuterà caso per caso. Il sindaco Possamai ha chiesto che vengano valutati tutti gli strumenti di sicurezza: “tutte le forze di polizia e gli enti di governo hanno condiviso la scelta di un'azione mirata sul centro storico, il Quadrilatero e i quartieri più a rischio”, le parole del Sindaco riportate da Il Giornale di Vicenza.

Sicurezza e legalità al centro dell’attenzione di Confcommercio nazionale

Il Comitato tenutosi mercoledì arriva in un momento nel quale anche il sistema Confcommercio, a livello nazionale, ha posto l’accento sulla questione sicurezza.

Si è tenuta infatti a Roma, organizzata proprio da Confcommercio Imprese per l’Italia, la Giornata nazionale “Legalità, ci piace!”, che ha avuto come tema centrale in questo 2025 “Più sicurezza per imprese, territori e città”. Nel corso dell’incontro è stata presentata una ricerca realizzata dalla Confederazione con l’istituto Format Reasearch, che contiene anche un focus territoriale sul Nordest.

La sicurezza percepita dalle imprese del Terziario del Nord Est

Questa la sintesi dei risultati:

• Livelli di sicurezza. Il 31,1% delle imprese del terziario di mercato del Nord Est percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2024, percentuale di poco superiore al dato nazionale (30%).

• Andamento crimini. I furti, atti di vandalismo e spaccate, aggressioni e violenze sono i fenomeni criminali percepiti in maggior aumento dalle imprese del terziario di mercato del Nord Est. La percentuale dei furti (31,5%) è superiore al valore nazionale (28,0%).

• Esposizione alla criminalità. Il 31,5% degli imprenditori del Nord Est teme il rischio di essere esposto a fenomeni criminali quali furti, rapine, atti vandalici, aggressioni, etc. Il dato è in linea con quello nazionale pari al 31,3%. I furti sono il crimine che preoccupa maggiormente gli imprenditori del terziario a Nord Est sul piano della sicurezza della propria impresa/della propria persona/dei collaboratori (38,3%). Il dato è superiore al valore Italia (33,2%).

• Baby gang e mala movida. Il 26,2% degli imprenditori dichiara di aver riscontrato episodi criminali legati alla presenza delle "baby gang" nella zona di operatività dell’impresa (la percentuale è superiore al dato nazionale pari al 21,3%) e di questi ben oltre la metà (il 60%) è preoccupato per la propria attività. Il 35,2% degli imprenditori teme il fenomeno della “mala movida” (dato più elevato rispetto a quello nazionale pari al 30,2%), soprattutto per atti di vandalismo e danneggiamenti alle strutture (46,8%) e per il degrado urbano (42,5%).

• Taccheggio. Il 72,6% delle imprese interpellate ritiene invariato il fenomeno del “taccheggio” nei negozi, il 7,9% peggiorato, mentre il 19,5% migliorato.

• Misure di protezione. L’81,9% delle imprese ha investito in misure di sicurezza, in particolare in sistemi di videosorveglianza (61,6%) e di allarmi antifurto-antirapina (58%).

La sicurezza percepita dai cittadini italiani

Alcuni giorni fa, poi, un’altra ricerca, questa volta commissionata da UNIV-Confcommercio (Unione Nazionale Imprese di Vigilanza e servizi di sicurezza) al Censis, ha messo in evidenza la percezione di sicurezza dei cittadini italiani quando sono fuori casa.

Il bisogno di sicurezza fuori casa. Il 94,2% degli italiani afferma che, quando si trova fuori casa, vorrebbe sentirsi tranquillo di muoversi verso i luoghi del lavoro, dello studio, del tempo libero e di godere dei momenti di convivialità, divertimento, cultura che, se adeguatamente gestiti, generano essi stessi tranquillità e controllo sociale. Il 78,4% degli intervistati ritiene che la relazionalità vissuta nelle strade e nei locali sia fondamentale per combattere la solitudine.

L’allarme sociale e l’insicurezza percepita crescono. Gli italiani si sentono meno sicuri e hanno più paura, al punto che il 75,8% afferma che negli ultimi 5 anni girare per strada è diventato più pericoloso (81,8% tra le donne), il 67,4% dichiara che negli ultimi anni si sente meno sicuro quando esce (74,2% tra le donne) e il 57,2% ha paura quando torna a casa di sera o di notte (67,3% tra le donne). In particolare, nel Nord Est, il 35,9% dei cittadini intervistati (il dato italiano più alto assieme al Nord Ovest) ha dichiarato che nella propria zona di residenza ha percepito un aumento della criminalità, contro il 49,9% per i quali è rimasta uguale e il 14,2% per i quali è diminuita.

Scene di ordinaria insicurezza. L’insieme delle risposte fornite dai cittadini durante la ricerca evidenzia come sia piuttosto alta la quota di popolazione che è stata vittima diretta di reati o, comunque, di eventi che avrebbero potuto sfociare in qualcosa di più pericoloso:

- il 23,8% degli italiani adulti è stato seguito almeno una volta da uno sconosciuto;

- il 20,7% ha subito almeno uno scippo o borseggio;

- il 18,7% ha subito molestie sessuali;

- il 10,9% ha fatto a botte o è stato coinvolto in una rissa;

- il 10,3% è stato aggredito da uno sconosciuto/a.

Più numerosi, e pari al 46,2% del totale (quota che supera il 60% tra i giovani), quelli che dichiarano di essere stati testimoni di risse, mentre il 29% degli italiani ha assistito almeno una volta ad uno scippo o a un borseggio.

Tre, secondo la ricerca, sembrano essere le variabili che influiscono maggiormente sulla possibilità di essere vittima di reati/episodi spiacevoli:

- il genere, per cui poco meno di un terzo delle donne (29,5% del totale, contro il 17,8% dei maschi) almeno una volta è stata seguita da uno sconosciuto, un quarto (25,6% contro l’11,2% dei maschi) ha subito molestie sessuali e il 23,1% è stata scippata/ borseggiata (per gli uomini la quota è del 18,2%). Per gli uomini è più ricorrente fare a botte o essere coinvolto in una rissa (16,2% contro il 5,9% delle donne) ed essere aggredito da uno sconosciuto (13,1%, tra le donne 7,7%);

- l’età, per cui i giovani dichiarano in maggior misura di essere stati seguiti (38,2%), di aver subito molestie sessuali (35,0%), di aver fatto a botte o di essere stato coinvolto/a in una rissa (18,7%) e di essere stato aggredito/a da uno sconosciuto (15,9%);

- l’ampiezza del comune di residenza, per cui è nelle grandi città con più di 250.000 abitanti che a oltre 5 italiani su 10 è capitato di assistere a una rissa (54,9% a fronte del 38,6% nei comuni fino a 10 mila abitanti), 4 su 10 sono stati testimoni di uno scippo o di un borseggio (40,2% a fronte del 22,0% dei comuni fino a 10 mila abitanti), mentre il 26,3% è stato seguito da uno sconosciuto, il 26,1% è stato scippato/borseggiato e il 23,6% ha subito molestie sessuali.

Chi minaccia il buon vivere. I delinquenti comuni sono la categoria di malviventi da cui la gente si sente più minacciata, indicati dal 68,5% degli italiani come un pericolo nella propria zona di residenza (quota che sale al 78,3% nei comuni che hanno tra i 100.000 e i 250.000 abitanti e al 76,3% nelle risposte della popolazione adulta).

Altra presenza percepita in tutto il Paese come altamente incombente è quella dei pirati della strada: secondo il 56,6% dei rispondenti, sono potenzialmente lesivi della loro incolumità personale.

Al terzo posto, il 56% degli italiani si sente direttamente minacciato da spacciatori di sostanze stupefacenti, con percentuali che arrivano al 65,2% nelle città che hanno tra i 100 e i 250.000 abitanti.

Un altro gruppo suscettibile di minare la routine quotidiana è rappresentato dai nomadi o rom, che, come riporta la ricerca, "al netto dello stigma sociale che da sempre li accompagna, spesso salgono agli onori della cronaca per i furti praticati su mezzi pubblici o nei luoghi di aggregazione", così da essere considerati un pericolo dal 50,8% degli italiani, con percentuali che salgono al 58,6% nel Nord Est e arrivano al 65,8% nelle aree metropolitane con più di 250.000 abitanti.

Poco sotto la soglia del 50,0%, si collocano gli italiani che segnalano la minaccia che proviene dalle baby gang, un fenomeno criminale che ultimamente è presente soprattutto nelle grandi città (ma che spaventa anche il 37,8% di chi risiede in comuni che hanno meno di 10.000 abitanti).

Appena sotto le baby gang, gli italiani sono spaventati dai tossicodipendenti che vivono nelle loro zone (47,6%, 51,8% degli adulti, 57,6% dei residenti in città di dimensioni medio grandi).

Elevata, e pari al 46,7%, è anche la quota di popolazione che si sente minacciata dalla concentrazione di cittadini stranieri nella propria area, valore che raggiunge il 59% tra chi vive in città che hanno tra i 100.000 e i 250.000 residenti.

Seguono gli appartenenti alle organizzazioni criminali, percepite come un pericolo dal 41,4% degli italiani.

Completano l’elenco dei soggetti che impersonano una minaccia al buon vivere, le persone senza fissa dimora (28%) e le prostitute (17,7%).

Aumento forze dell'ordine, Sangalli: "Rafforzata la sicurezza di territori e imprese"

Nel frattempo il Governo interviene per rafforzare la sicurezza sui territori. "Sono felice di annunciare che il governo ha disposto l'invio di oltre 13.500 unità tra carabinieri, poliziotti e finanzieri per potenziare la sicurezza nei territori, ai quali si aggiungono circa 3mila vigili del fuoco. Aiuteremo chi ci aiuta, proteggeremo chi ci protegge e difenderemo chi ci difende, perché è quello che fa uno Stato giusto e normale". Queste le parole della premier Giorgia Meloni durante il question time alla Camera del 14 maggio scorso. Una notizia accolta con soddisfazione dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: “Bene la scelta di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco nei territori. Una risposta concreta a un’esigenza sentita da cittadini e imprese. La sicurezza è un presupposto fondamentale per la libertà economica, la coesione sociale e la vivibilità delle nostre città. Questo intervento, inoltre, va nella direzione di assicurare maggiore prevenzione e tutela delle attività economiche”.

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