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IL MILLEPROROGHE SPIAZZA COMUNI E AMBULANTI: CONCESSIONI DEI MERCATI VALIDE FINO AL 2018

Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza: "Una decisione che spiazza tutti e che ribalta gli accordi raggiunti"

venerdì 30 dicembre 2016
Il mercato di piazza S. Lorenzo a Vicenza Il mercato di piazza S. Lorenzo a Vicenza

Con il via libera al decreto cosiddetto “Milleproroghe” è arrivato un fulmine a ciel sereno per i Comuni e gli ambulanti: il decreto, infatti, rinvia le scadenze previste dalla Intesa in Conferenza Unificata (del 5 luglio 2012) che prevedeva il  rilascio entro maggio o luglio 2017 (a seconda delle scadenze) delle concessioni per i posteggi dei mercati. “Non abbiano ancora avuto modo di analizzare a fondo le conseguenze della norma  che mantiene valide le concessioni in essere fino al 31 dicembre 2018, dopo che le prime anticipazioni addirittura parlavano di un rinvio al 2020  – spiega Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza –. E’ una decisione che spiazza tutti, perché rimettere tutto in discussione, quando la “macchina del rinnovo” è in piena corsa è incomprensibile”. Non a caso, la stessa  Fiva Confcommercio nazionale ha immediatamente stigmatizzato la decisione del Governo, considerata  “uno sgarbo non solo istituzionale per la Federazione, che ha fatto del confronto leale e dello spirito di collaborazione, in difesa delle aziende del settore, il principio ispiratore di 5 anni di politica sindacale”.
Va detto che nel Vicentino sono già circa una sessantina i Comuni che hanno emesso gli avvisi di pubblicazione dei nuovi bandi di concessione e che ora non sanno, letteralmente, cosa accadrà. “Speriamo che nel giro di qualche giorno si capisca qualcosa di più – afferma il direttore Boschiero -. Per ora c’è solo questo decreto, che analizzeremo, ma che poi dovrà anche essere convertito in legge per avere efficacia pratica. Non possiamo far altro che aspettare chiarimenti. Di sicuro l’intesa che era stata raggiunta per i rinnovi delle concessioni del 2017 rappresenta il miglior punto di equilibrio fra le esigenze delle imprese e la necessità dell’applicazione della Direttiva Servizi. Ci risulta quindi assolutamente oscuro, oggi – conclude Ernesto Boschiero - questo rinvio in extremis da parte del Governo. Le uniche conseguenze certe  sono, nell’immediato, la confusione e l’incertezza più totali”.



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