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CARO CARBURANTI: FIGISC- CONFCOMMERCIO “QUALE SPECULAZIONE?”

Il presidente Bearzi: Gli aumenti riflettono semplicemente la decisione del Governo di cancellare lo sconto di 25 centesimi più Iva”

lunedì 09 gennaio 2023
CARO CARBURANTI: FIGISC- CONFCOMMERCIO CARO CARBURANTI: FIGISC- CONFCOMMERCIO

Sul fronte dell’aumento generalizzato dei prezzi che, in questo inizio d’anno, è al   centro del dibattito nazionale, gli occhi sono puntati soprattutto i rincari dei prezzi dei carburanti alle pompe di rifornimento. Sul tema il Governo si è espresso parlando di “speculazione” e ha invitato la Guardia di Finanza ad attuare gli opportuni controlli per verificare la natura dei rincari.

Sul tema è intervenuta la FIGISC-Confcommercio per spiegare cosa sta realmente accadendo nel settore degli impianti stradali di carburanti. In una nota, la Federazione nazionale dei gestori di impianti di carburanti, che rappresenta i 22mila benzinai italiani, ha evidenziato le variazioni del prezzo alle pompe in modalità self e servito,  dal 30 dicembre 2022 (il 1° gennaio 2023 è stato il primo giorno di prezzi con il ripristino totale delle accise) e il 5 gennaio 2023. Tutto questo per dimostrare, dati alla mano, che non esiste alcuna speculazione in atto da parte dei gestori. A tal proposito, giova ricordare che in Italia il prezzo alla pompa di benzina, diesel e GPL è dato dalla somma di tre componenti: il costo netto del carburante + la accisa fissa + l’IVA al 22% calcolata su netto e accisa.

La FIGISC evidenzia che dal 30 dicembre 2022 al 5 gennaio 2023 (vedi tabella sottostante) analizzando i dati dei prezzi praticati dell’Osservatorio ministeriale, risulta che:

  • le accise sono aumentate di 0,150 €/litro, per cui con l’ IVA la somma è di 0,183 €/litro;
  • le quotazioni dei raffinati sono aumentate di 0,015 €/litro per la benzina e diminuite di 0,006 €/litro per il gasolio, in media col mix di consumo dei prodotti sono, pertanto, ferme;
  • i prezzi alla pompa sono aumentati di 0,184 €/litro per la benzina in self e di 0,175 €/litro per la benzina in servito, ossia in media col mix dei due servizi di 0,182 €/litro;
  • i prezzi alla pompa sono aumentati di 0,180 €/litro per il gasolio in self e di 0,172 €/litro per il gasolio in servito, ossia in media col mix dei due servizi di 0,178 €/litro;
  • l’aumento dei prezzi alla pompa corrisponde quasi specularmente all’aumento dell’accisa e dell’iva sull’accisa, senza spunti di natura speculativa alla distribuzione.


VARIAZIONI DI PREZZO, ACCISE, FISCALITÀ, QUOTAZIONI RAFFINATI E RICAVO INDUSTRIALE – 05.01.2023 VS/ 30.12.2022

 

Quanto al panorama comunitario, analizzando i dati della Commissione Europea, Figisc sottolinea  che il prezzo industriale (Platt’s raffinati + ricavo industriale, o prezzo alla pompa senza imposte), tanto in sede di ultima rilevazione prezzi comunitaria dell’anno scorso, quanto in sede di prima rilevazione di quest’anno (quest’ultima, quindi ad accise aumentate)risulta inferiore alle medie comunitarie. Infatti, i datirilevati(vedi tabella successiva) confermano:

- per la  benzina, - 0,042 €/litro il 26.12.22 rispetto alla media di 27 Paesi e – 0,027 sulla media dei Paesi a valuta euro; -0,021 €/litro il 02.01.2023 rispetto alla media di 27 Paesi e – 0,020 sulla media dei Paesi a valuta euro;

- per il gasolio, - 0,078 €/litro il 26.12.22 rispetto alla media di 27 Paesi e – 0,045 sulla media dei Paesi a valuta euro; -0,059 €/litro il 02.01.2023 rispetto alla media di 27 Paesi e – 0,048 sulla media dei Paesi a valuta euro.

Alla domanda “è in atto una speculazione sui prezzi dei carburanti a danno del consumatore, Bruno Bearzi, presidente nazionale della Figisc- Confcommercio ha dichiarato a “Repubblica”: “Non stiamo succhiando il sangue dal portafogli degli italiani. Il gestore guadagna 3,5 centesimi sul self service e 5 centesimi sul servito. Questi sono i margini che ha sul prezzo di listino imposto dalla compagnia. Margini così ridotti- aggiunge – non configurano una speculazione”. Bearzi quindi conferma che “gli aumenti riflettono semplicemente la decisione del Governo di cancellare lo sconto di 25 centesimi più IVA (quindi 30,5 centesimi)”.

Ad ogni modo il “caro carburanti” sarà uno dei temi del prossimo Consiglio dei ministri, ma pare improbabile che il Governo Meloni ripeschi subito il taglio delle accise sui carburanti che l’ex premier Mario Draghi mise in campo nel 2022 per calmierare i prezzi nei primi mesi seguenti all’inizio del conflitto in Ucraina.       

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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