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LA SFIDA URBANISTICA PER FARE DI COMMERCIO E TURISMO DELLE RISORSE STRATEGICHE

Confcommercio Vicenza lancia un nuovo progetto, rivolto alle Amministrazioni Comunali, su come affrontare lo sviluppo di città e paesi attraverso la pianificazione urbanistica

martedì 23 aprile 2024
Un'immagine della conferenza stampa di presentazione del progetto: da destra Lucato, Piccolo, Mazzoleni e Boschiero Un'immagine della conferenza stampa di presentazione del progetto: da destra Lucato, Piccolo, Mazzoleni e Boschiero

Nasce un nuovo progetto, promosso dal Comitato Scientifico sull’Urbanistica di Confcommercio Vicenza con il patrocinio della Provincia di Vicenza, che intende contribuire alla definizione e allo sviluppo di strategie e politiche migliorative dei centri urbani e al sostegno delle attività di vicinato. Un percorso che pone l’attenzione su come gli Enti locali possono utilizzare, con questo obiettivo, gli strumenti della pianificazione urbanistica.

Il progetto è stato presentato martedì 23 aprile nel corso di una conferenza stampa aperta dal presidente di Confcommercio Vicenza Nicola Piccolo (presente anche il direttore Ernesto Boschiero). “Il benessere urbano, ovvero la qualità di vita nei grandi come nei piccoli centri, dipende non solo dallo sviluppo urbanistico, ma anche, ed in misura sempre maggiore, dalla qualità dei servizi a disposizione dei cittadini – ha sottolineato in apertura il presidente Piccolo -. In questo, negozi, pubblici esercizi e altre attività della distribuzione e del turismo giocano un ruolo di primo piano: luoghi del commercio, certo, ma allo stesso tempo luoghi della socialità, generatori di un insostituibile capitale di relazioni e di vitalità”. Il presidente Piccolo ha poi sottolineato come da diversi anni la forte relazione tra urbanistica e sviluppo del commercio di prossimità sia al centro dell’attività di Confcommercio Vicenza, “un impegno che oggi si rinnova, puntando l’attenzione delle Amministrazioni locali sul ruolo che la rete di negozi, pubblici esercizi e attività ricettivo-turistiche hanno come elemento strutturale dell’economia urbana e della comunità”.

Lo strumento scelto dall’Associazione per agire in modo ancor più profondo su questo obiettivo prioritario è quello di rafforzare il dialogo già esistente con le pubbliche amministrazioni locali, attraverso una serie di occasioni di approfondimento rivolte ad amministratori e tecnici dei Comuni e tenute dai principali esperti che fanno parte del Comitato Scientifico sull’Urbanistica di Confcommercio Vicenza: la prof. Chiara Mazzoleni, docente di Urbanistica all’Università IUAV di Venezia e l’urbanista Fernando Lucato. Sono loro che hanno infatti tenuto il primo appuntamento di questo nuovo progetto: un webinar dal titolo “Pianificazione Urbanistica nella provincia di Vicenza”, che ha coinvolto un’ampia platea di sindaci, assessori e funzionari degli uffici comunali interessati (una cinquantina le amministrazioni iscritte con una novantina di partecipanti). Si è trattato del primo importante step, unico nel suo genere nel panorama nazionale, come ha sottolineatio il presidente Piccolo, che avrà poi, tra settembre e ottobre, altri tre momenti specifici di approfondimento.

L’intento di Confcommercio Vicenza - in linea con gli obiettivi del progetto “Cities” di Confcommercio nazionale - è di creare, assieme alla Amministrazioni locali, una comunità di pratica, investendo sullo studio delle molteplici questioni urbane, sulla sperimentazione di soluzioni alternative e sulla condivisione delle esperienze acquisite per promuovere la cura e la salvaguardia del bene comune a sostegno delle economie di prossimità.

Proprio durante la conferenza stampa che ha preceduto l’incontro, la prof. Chiara Mazzoleni ha voluto evidenziare come paradossalmente la pandemia abbia riportato al centro dell’attenzione il tema della “città dei 15 minuti”, fatta di interazioni molto strette tra attività economiche, popolazione, servizi. Questo, in contrasto ad una dispersione insediativa che si è manifestata invece negli anni e che “ha comportato grossi problemi dal punto di vista per esempio della mobilità, incidendo negativamente anche sulle condizioni di vita della popolazione:  pensiamo alle zone servite dai grandi centri commerciali che avevano proprio la necessità di portare a spostamenti continui della popolazione”. Uno scenario peggiorato, poi, dall’avvento dell’e-commerce, con i grandi spazi richiesti dalle piattaforme logistiche. Per rispondere a questa situazione, secondo la prof. Mazzoleni diventa ancora più importante che la pubblica amministrazione lavori sugli strumenti di regolazione (piani e regole urbanistiche) con  l’obiettivo di “mantenere la presenza delle attività di vicinato all'interno dei centri  storici, dei quartieri e dei centri minori, che stanno sempre più perdendo queste attività e queste funzioni”. Gli strumenti di regolazione, ha detto, “oggi hanno bisogno di essere rilanciati: c'è bisogno di riaffermare la cultura di questi strumenti perché è quella che è stata sempre più messa in discussione a causa di una logica oggi dominante del“non disturbare chi fa”, del non disturbare la crescita economica. “Tutti ambiscono ad avere meno sistemi di regolazione – ha detto la prof Mazzoleni -. È vero, potrebbero essere meno, ma basta che ci siano e siano intelligenti”. Per lo sviluppo del territorio, invece, gli strumenti di regolazione sono essenziali, perché permettono di costruire visioni, di disciplinare e orientare la gran parte delle trasformazioni, “che devono gettare il loro sguardo quanto meno a dieci anni e se a venti ancora meglio, come in molti Paesi del centro-nord Europa”, ha concluso.

L’urbanista Fernando Lucato si è invece soffermato sull’influenza che hanno avuto prima il decreto Bersani e poi la direttiva Bolkestein sulla pianificazione urbanistica – commerciale. “A un certo punto – ha detto - si è pensato che tutto sommato il settore commerciale fosse liberamente insediabile, una sorta di liberi tutti”. Invece le norme dicono soltanto che non si possono introdurre delle limitazioni alla libera concorrenza, ma dice anche che l’insediamento deve essere giustificato da motivi imperativi di interesse generale tra i quali l'ambiente urbano. E l'ambiente urbano è regolato dalla pianificazione urbanistica”. Ma se queste erano le intenzioni iniziali, alla fine, secondo Lucato, è passata sostanzialmente l'idea secondo la quale il settore commerciale, essendo liberalizzato, non va pianificato. “Ecco – ha ribadito l’urbanista -, noi riteniamo che questo non sia affatto vero, perché lo strumento urbanistico attualmente a disposizione delle pubbliche amministrazioni gode di amplissima discrezionalità”. Insomma, quando i Comuni dicono che non possono impedire o regolamentare un determinato insediamento commerciale perché liberalizzato, devono considerare invece che lo strumento urbanistico, per costante giurisprudenza, è assolutamente discrezionale: ciò vuol dire che le scelte di governo del territorio competono in toto all’amministrazione comunale” e a nulla valgono i così detti diritti acquisiti, che “in urbanistica non esistono” ha sottolineato Lucato, ricordando i pochi casi in cui al massimo si ha diritto ad un indennizzo.

Tutti aspetti, questi, su cui si vuole porre l’attenzione proprio con il percorso inaugurato da Confcommercio Vicenza, nato anche per rassicurare le Amministrazioni Locali, ha ribadito Lucato, sul fatto che si può intervenire nella pianificazione urbanistica-commerciale e dall’altro per capire cosa sarebbe opportuno fare, in una prospettiva del commercio, per migliorare l’ambiente urbano.

Temi che, dopo l’incontro dei giorni scorsi, saranno appronfonditi in altri tre appuntamenti previsti in autunno, sempre rivolti agli amministratori e ai funzionari dei Comuni. Ecco si seguito gli argomenti che saranno trattati;

 1. GOVERNO DEL TERRITORIO E POLITICHE PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA COMMERCIALE

Il commercio negli strumenti di pianificazione urbanistica regionali: una ricognizione approfondita del quadro normativo in un’ottica di rigenerazione urbana, alla luce anche delle liberalizzazioni introdotte dalla Direttiva Bolkestein.

2. LA COSTRUZIONE DI UN QUADRO COERENTE DA SVILUPPARE IN SEDE DI STRUMENTAZIONE URBANISTICA

Dalle decisioni alle azioni: come strutturare una efficace pianificazione per fare del commercio un fattore di miglioramento dell’ambiente urbano. Le linee guida da assumere, alla luce di una strategia complessiva di sviluppo del territorio.

3. L’URBANISTICA E IL POTERE DISCREZIONALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

La “libertà di manovra” che gli strumenti pianificatori lasciano alle amministrazioni locali in tema di commercio e territorio. I fondamenti normativi e regolatori per assumere decisioni mirate alla prosperità delle imprese, al benessere dei cittadini nella tutela degli interessi generali.

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