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LE PROPOSTE DI CONFCOMMERCIO PER GLI STATI GENERALI

Le proposte della Confederazione per rilanciare il Paese partendo dalle "riforme necessarie", alla spinta all'innovazione e allo sviluppo

venerdì 12 giugno 2020
LE PROPOSTE DI CONFCOMMERCIO PER GLI STATI GENERAL LE PROPOSTE DI CONFCOMMERCIO PER GLI STATI GENERAL
Una grande spinta alle infrastrutture, materiali e immateriali, dall'alta velocità nel Sud Italia alla rete 5G. E poi digitalizzazione e innovazione, università e scuola, riforma fiscale per arrivare a tagliare le tasse, investimenti green, auto elettriche, una giustizia più veloce, sport accessibile a tutti. Non la sanità, che farà capitolo a sé. Ecco l'ossatura del "masterplan" del governo per gli stati generali dell'economia che si terranno da sabato 13 giugno a domenica 21 giugno a Roma.

"Mi auguro che gli Stati Generali siano l'avvio di un percorso di lavoro che consenta un confronto costante e strutturato sulle scelte, sulle regole, sulle politiche che occorrono per il futuro del nostro Paese". Lo ha detto Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, a margine dell'evento “Riparti Lombardia”, a Milano. "La ripartenza per le imprese è molto difficile e complessa" e "proprio per questo ci deve essere un'accelerazione e un potenziamento degli interventi previsti dal decreto Rilancio", ha aggiunto, i cui "provvedimenti sono ancora purtroppo più annunciati che realizzati". "Solo così si può garantire la tenuta sociale e la ripresa della nostra economia. Bisogna guardare avanti - ha concluso - e giocare la partita tutti insieme. È una partita difficilissima, ma quando è così il gol della crescita lo si deve fare tutti insieme".

Le proposte di Confcommercio

“Del resto – sottolinea la confederazione - abbiamo straordinari giacimenti cui applicare questo tipo di approccio: la coesione territoriale, la risorsa cultura, la riorganizzazione delle nostre città ed il nuovo ruolo del commercio di prossimità, le aggregazioni di rete e di filiera del tessuto dell’impresa diffusa, lo sviluppo dei servizi professionali, la qualità del made in Italy e dell’italian way of life”.

“Si apre qui l’agenda delle riforme necessarie. Dalla revisione delle scelte in materia di restringimento dell’agibilità dei contratti a termine e del lavoro occasionale alle scelte nuove da operare per la riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro. Fino alla soluzione della questione di lungo corso della riconfigurazione della spesa sociale a vantaggio di più robuste politiche attive".

Dalla riduzione del “cuneo burocratico” - per via di una semplificazione che sia occasione non di de-regolazione, ma di nuova regolazione orientata all’innovazione ed alla crescita - all’effettività di una “spending review” finalizzata a sospingere buoni investimenti pubblici e privati: in conoscenza, ricerca e salute; in digitalizzazione ed infrastrutture funzionali anche a processi di rigenerazione urbana coerente con le direttrici della “nuova normalità”.

Dal riordino del sistema fiscale in un’ottica di progressiva riduzione della pressione complessiva e di accorta azione selettiva di contrasto e recupero dell’evasione e dell’elusione ad un green new deal che assuma compiutamente una dimensione europea e che punti sull’impulso delle incentivazioni piuttosto che sull’intervento delle imposte ambientali in una chiave di sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale. Fino alle scelte in materia di “web tax”.

Dalle politiche e dalle misure per “riconnettere l’Italia” del dopo COVID-19 - cercando di sospingere lo sviluppo attraverso la leva dell’accessibilità territorialeed investendo, tra l’altro, sul decollo del modello delle Zone economiche speciali (ZES) - alla promozione della destinazione Italia e delle sue straordinarie declinazioni di una nuova socialità sostenibile, fondata sulla resilienza dei loro valori di lungo corso (identità e qualità, innovazione  e servizio).

“Resta comunque ferma – conclude Confcommercio - l’esigenza di mettere in campo una risposta adeguata allo straordinario impatto dell’emergenza sul sistema italiano del turismo. Adeguata e coerente con il ruolo economico e sociale che il turismopotrà e dovrà svolgere nell’Italia che verrà”.

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