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I PROFESSIONISTI PROVANO A RIPARTIRE MA CHIEDONO ATTENZIONE

Convegno di Confcommercio Professioni: dopo 10 anni di crescita continua, la crescita del settore dei liberi professionisti non ordinistici si è fermata. La presidente Fioroni: "Equo compenso e welfare su misura". Sangalli: "Confcommercio è anche la casa delle professioni"

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giovedì 04 novembre 2021
I PROFESSIONISTI PROVANO A RIPARTIRE MA CHIEDONO ATTENZIONE I PROFESSIONISTI PROVANO A RIPARTIRE MA CHIEDONO ATTENZIONE
Fonte: Confcommercio Nazionale

Una fotografia in chiaroscuro. Questa potrebbe essere la sintesi più adatta per descrivere i risultati dell’indagine realizzata dell’Ufficio Studi di Confcommercio (documento pdf) realizzata per Confcommercio Professioni nell’ambito del convegno “#Professioni Restart, la ripartenza fra opportunità e criticità” dedicato al settore dei liberi professionisti non iscritti ad ordini, professionisti del settore ambiente e sicurezza, amministratori di condominio, wedding planner, professionisti dell’ICT, designer, consulenti aziendali, formatori, professionisti del wellness, optometristi e guide turistiche. Dal 2008 al 2019, questo “esercito” è cresciuto dell’89% arrivando a quota 429.000 unità ed è un dato molto significativo anche a fronte del fatto che nello stesso arco di tempo l'occupazione complessiva del sistema Italia è cresciuta del 1,2%. %. Un tasso di incremento straordinariamente elevato, confermato anche dal +10% del 2019 rispetto al 2018, a cui però il Covid ha messo sicuramente un freno considerando che, tra liberi professionisti ordinistici e non ordinistici che nel 2019 in totale rappresentavano oltre 1 milione e 400 mila lavoratori, se ne sono persi per strada almeno quarantamila.

Un altro aspetto che l’indagine dell’Ufficio Studi prende in considerazione è l’andamento inversamente proporzionale tra la crescita del numero dei professionisti e il loro reddito: quello complessivamente generato da queste professioni cresce di oltre il 40% nel periodo 2009-2019 mentre quello pro capite diminuisce di oltre il 25% fermandosi a poco più di 15.900 euro.


Le proposte di Confcommercio Professioni
Per questi professionisti Confcommercio Professioni, oltre a chiedere in via prioritaria, l’equo compenso per le prestazioni professionali e, per uscire dall’emergenza della pandemia, la rateizzazione straordinaria del complessivo debito fiscale accumulato, ha elaborato una serie di proposte per il settore su fisco, politiche attive per la riqualificazione professionale, accesso al credito e previdenza complementare.

 

Sangalli: "Confcommercio è la casa delle professioni"
Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, ha aperto i lavori del convegno di Confcommercio professioni "#Professioni Restart, la ripartenza fra opportunità e criticità”. "Sono 1 milione e 500mila in Italia le persone che scelgono la via del lavoro autonomo professionale.  Ma non si tratta solo del lavoro dei professionisti. Il lavoro professionale abilita anche il lavoro altrui, con un impatto fortissimo nel rafforzamento e nel miglioramento del sistema economico e imprenditoriale. I professionisti sono “input intermedi” di conoscenza nella catena del valore del nostro Paese, input determinanti per la qualità e la competitività dell’economia italiana".

"Il momento storico che stiamo vivendo - ha detto Sangalli - ci chiede di accompagnare il “rimbalzo di crescita” dell’economia (più 6% nel 2021) con vera innovazione, aumento della produttività e delle competenze per rendere questa crescita duratura ed equilibrata. Ecco, quindi, il ruolo strategico aggiuntivo e attuale a cui sono chiamati i professionisti, che in questi due anni hanno sofferto ma sono comunque cresciuti in termini assoluti e per reddito totale generato".

Sangalli ha poi sottolineato che "le professioni stanno cambiando, si stanno evolvendo. Tutte le professioni. E con loro cambia il Paese. Come sono cresciuti i rappresentati, così è poi maturata la rappresentanza: Confcommercio Professioni ha coinvolto sempre più associazioni nazionali e territoriali per migliorare il radicamento e offrire nuovi servizi. Eppure, individualmente, i professionisti sono a rischio e il COVID ha enfatizzato questa fragilizzazione: se il reddito totale generato aumenta, il reddito medio pro capite negli anni è diminuito del 25%". "Per questo - ha aggiunto Sangalli - uno dei temi più cari a Confcommercio Professioni rimane oggi, oltre a quello della rateizzazione del carico fiscale, anche quello dell’equo compenso per le prestazioni professionali. E al tema dell’equo compenso aggiungerei anche quello della “pari dignità”. Pari dignità di status con le imprese. Pari dignità nel rapporto con la Pubblica Amministrazione. Pari dignità nella previdenza complementare, nel welfare e nella qualità della vita. Perché certamente i Professionisti risentono della loro grandissima varietà e differenziazione interna ma le professioni hanno tutte il medesimo bisogno di buona regolazione, pari condizioni di mercato, riconoscimento delle competenze, tutela. Ritrovarsi e riconoscersi in un coordinamento dentro una grande confederazione d’impresa come Confcommercio non è quindi solo un tema di immagine. È un tema sindacale forte che afferma la profonda imprenditorialità della figura professionale. Un’imprenditorialità dall’identità fortemente terziaria, perché nei servizi di mercato opera il 98% dei professionisti. "Per questo Confcommercio - ha concluso Sangalli - si sente la casa delle Professioni, che hanno acquisito - in questo caso sì - pari dignità sindacale a partire anche dalla citazione dal nome della Confederazione: Confederazione Generale del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e delle professioni"

Fioroni: "Servono politiche su misura per i professionisti"
Anna Rita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni, ha fatto gli onori di casa aprendo il convegno dedicato alle professioni non ordinistiche "#Professioni Restart, la ripartenza fra opportunità e criticità”. Introducendo il suo intervento, Fioroni ha sottolineato che "per ripartire dopo la pandemia occorrono innanzitutto politiche su misura per i professionisti che con le loro competenze sono protagonisti dell’attuazione del Pnrr (documento pdf)". "In particolare - ha detto Fioroni - va introdotto l’equo compenso per le prestazioni professionali anche per le professioni non ordinistiche e soprattutto nei confronti della Pubblica amministrazione, vanno previste più consistenti agevolazioni per la transizione 4.0".  "Nel breve termine - ha aggiunto - occorre un intervento per la rateizzazione straordinaria del complessivo debito fiscale risultante alla data del 31 dicembre 2021.  La pandemia ha inoltre dimostrato che sono necessari ammortizzatori sociali in via strutturale per i lavoratori autonomi professionali con riferimento soprattutto agli iscritti alla gestione separata Inps, e va valutata l’opportunità di rendere  meno onerosa l’ISCRO introdotta in via sperimentale". Secondo la presidente di Confcommercio Professioni, "le politiche attive per la formazione e riqualificazione professionale devono essere rivolte anche al lavoro autonomo professionale. Alla luce del post emergenza è poi fondamentale facilitare l’accesso e la garanzia al credito mentre per il welfare vanno promosse le coperture previdenziali e sanitarie integrative rispetto a quelle offerte dal sistema pubblico e misure per la conciliazione vita-lavoro.

Orlando: "Un tavolo con le professioni per un confronto continuo"
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, è intervenuto durante i lavori del convegno di Confcommercio Professioni dedicato alla ripartenza e alle prospettive delle professioni non ordinistiche. Orlando ha evidenziato come le istanze del mondo delle professioni debbano essere prese in considerazione e l'ordinamento deve riuscire a stare al passo con i cambiamenti di questo mondo che ha bisogno "di avere un sistema di garanzie e tutele ma anche di essere riconosciuto come soggetto interlocutore". Il ministro ha sottolineato la necessità di "un confronto continuo e non estemporaneo". "Ci sono aspettative di crescita in una fase come questa - ha detto Orlando - e il Pnrr sarà molto utile anche per le professioni non ordinistiche. Va rafforzato il capitale umano investendo in formazione e aggiornamento professionale. Abbiamo dato priorità a interventi che integrano tutela e formazione, come gli ammortizzatori sociali". "Rimane aperta - ha aggiunto - la questione dell’Iscro e il governo intende monitorare la situazione e verificarne eventuali possibilità di miglioramento. La stessa ambizione riguarda la formazione: abbiamo deciso di potenziare i centri per l’impiego e di investire in maniera notevole sulle politiche attive del lavoro". "Resta il tema della riforma fiscale - ha poi aggiunto - e la delega risponde all’obiettivo di scrivere un patto di lealtà tra stato e professioni".

Uno degli argomenti principali sui quali il mondo delle professioni non ordinistiche si batte è quello dell'equo compenso: "Su equo compenso - ha detto Orlando - stiamo lavorando e puntiamo ad estendere l’equo compenso ai contratti della P.a ed estenderlo anche ai contratti nell’ambio del Pnrr". Altrettanto importante, secondo il ministro, rafforzare il welfare integrativo. Orlando ha chiuso il suo intervento annunciando l'intenzione di convocare al più presto un tavolo con il mondo delle professioni per discutere sui temi più importanti.

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