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A GIUGNO PROSEGUE L'ANDAMENTO "LENTO" DEI CONSUMI

L'ICC Confcommercio registra +0,1% mensile e dello 0,6% su base annua, in frenata rispetto all'andamento di fine 2016 e inizio 2017

giovedì 13 luglio 2017
Fonte: Confcommercio Nazionale

L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato a giugno 2017 un aumento dello 0,1% rispetto a maggio e dello 0,6% su base annua. In termini di media mobile a tre mesi, si conferma la tendenza al rallentamento rispetto a quanto registrato tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017. Questa evoluzione si inserisce in un contesto in cui, pur essendo presenti elementi che rafforzano la ripresa e le prospettive di crescita, vi sono ancora molti fattori d'incertezza che condizionano l'atteggiamento delle famiglie nei confronti del consumo. Infatti, i modesti segnali di miglioramento provenienti dal clima di fiducia dei consumatori, tornato a salire a giugno dopo due cali consecutivi, pur incorporando valutazioni positive riguardo la situazione economica del paese, le aspettative future e la situazione personale, evidenziano preoccupazioni circa un possibile peggioramento della disoccupazione.

Anche sul versante delle imprese si è registrata, nel mese di giugno, una moderata crescita della fiducia sia pure con intensità diverse a livello settoriale: gli imprenditori del commercio al dettaglio segnalano un peggioramento delle aspettative, mentre il sentiment degli operatori del settore manifatturiero riflette una dinamica positiva della produzione industriale che, dopo le incertezze dei primi mesi del 2017, sembra avviata verso un percorso meno accidentato.

Tra gli elementi che condizionano i comportamenti delle famiglie in materia di consumo vi sono le difficoltà ad intravedere un precorso di crescita dei livelli occupazionali in grado di ridurre in misura significativa il numero di disoccupati, che continua ad attestarsi su valori prossimi ai 3 milioni. I dati di maggio sull'andamento del mercato del lavoro sono rappresentativi di queste difficoltà. Il numero di occupati è diminuito, in termini congiunturali, di 51mila unità, mentre i disoccupati, sono aumentati di 44mila unità. L'unico elemento positivo è il permanere di una tendenza alla riduzione delle ore di CIG autorizzate (-37% rispetto a maggio del 2016).

 

 



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