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NUOVI RISTORI E CARO-BOLLETTE, APPROVATO IL DECRETO

Il provvedimento approvato dal Cdm stanzia 390 milioni a favore dei comparti più colpiti dalla “stretta” anti-Covid. Confcommercio: “Dal nuovo decreto una risposta parziale”

lunedì 24 gennaio 2022
NUOVI RISTORI E CARO-BOLLETTE, APPROVATO IL DECRETO NUOVI RISTORI E CARO-BOLLETTE, APPROVATO IL DECRETO
Fonte: Confcommercio Nazionale

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto ristori contenente le risorse a favore dei comparti più colpiti dalle ultime strette anti-Covid e le misure per limitare i rincari delle bollette di elettricità e gas. Il provvedimento, adottato senza scostamenti di bilancio, vale in tutto 1,6 miliardi.

Per quanto riguarda i ristori, il decreto interviene a sostegno dei settori che sono stati chiusi a seguito della pandemia o che ne sono stati fortemente danneggiati. Il Governo stesso elenca:

  • parchi tematici, acquari, parchi geologici e giardini zoologici;
  • attività di organizzazione di feste e cerimonie, wedding, hotellerie, ristorazione, catering, bar-caffè e gestione di piscine;
  • commercio dei prodotti tessili, della moda, del calzaturiero e della pelletteria, articoli di abbigliamento, calzature e articoli in pelle;
  • turismo, alloggi turistici, agenzie e tour operator, parchi divertimenti e parchi tematici, stabilimenti termali;
  • discoteche, sale giochi e biliardi, sale Bingo, musei e gestioni di stazioni per autobus, funicolari e seggiovie;
  • spettacolo, cinema e audiovisivo;
  • sport.

Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha reso noto che sono stati stanziati in totale 390 milioni di euro per il commercio al dettaglio e le attività chiuse o danneggiate e che è stato aumentato a 30 milioni il fondo per discoteche e sale da ballo. Per il turismo, in particolare, è stato aumentato di 100 milioni il Fondo unico nazionale in aggiunta ai 120 milioni già stanziati con la legge di Bilancio. Di questi, 40 milioni andranno alla decontribuzione per i lavoratori stagionali e degli stabilimenti termali. Previsto inoltre, ha annunciato il ministro Massimo Garavaglia, un finanziamento di oltre 128 milioni come credito d'imposta per gli affitti di immobili a favore degli operatori turistici. Si tratta di interventi che valgono dal primo gennaio scorso al 31 marzo prossimo e sempre a questa ultima data viene prorogata la possibilità di ricorrere ai bonus terme. Gli imprenditori (alberghi, B&B, agenzie di viaggio e tour operator, ristorazione, parchi tematici, terme, attività ricreative, impianti di risalita e bus turistici) costretti a mettere in cassa integrazione ordinaria i propri lavoratori sono esonerati dal pagamento della contribuzione fino al 31 marzo prossimo. Ai parchi tematici, infine, sono stati riservati 20 milioni.

Per quanto concerne invece il caro-bollette sono stati annullati gli oneri di sistema a tutte le imprese per il primo trimestre, per un importo pari a 1,2 miliardi. Alle imprese energivore che hanno subito un incremento dei costi del +30% rispetto al 2019 va poi un contributo pari al 20% delle spese elettriche sotto forma di credito d'imposta (misura da 540 milioni). Inoltre, dal primo febbraio al 31 dicembre prossimi gli impianti fotovoltaici incentivati con vecchi sistemi dovranno riversare una parte del loro eventuale extra profitto al Gse (Gestore dei servizi energetici, ndr) tramite compensazione.

 

Le principali misure di sostegno

  • proroga della cassa integrazione fino marzo per le imprese strategiche (almeno 1.000 dipendenti, il limite massimo di spesa è fissato a 42,7 milioni di euro per l'anno corrente;
  • sconto sulla Cig per chi opera nel settore turistico e per gli esercizi della ristorazione e i bar (per hotel, agenzie di viaggio, ristoranti, bar, parchi, terme, musei, discoteche) con una disponibilità di risorse per poco più di 80 milioni nel 2022 è previsto l'esonero dal pagamento della contribuzione addizionale pari al 9% della retribuzione per la Cig fino a 52 settimane, che passa al 4% per chi utilizza il Fondo di integrazione salariale;
  • sospensione dei mutui per i proprietari delle abitazioni nelle zone terremotate del Centro Italia per tutto il 2022 (risorse per 1,5 milioni);
  • istituzione di due fondi per un totale di 50 milioni al ministero delle Politiche agricole per combattere la peste suina africana e per risarcire gli operatori della filiera;
  • sospensione delle tasse per le discoteche e locali con musica chiusi a causa delle restrizioni fino alla fine di gennaio;
  • aiuti a fondo perduto per i commercianti che hanno subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019;
  • intervento sui bonus edilizi energetici, per esempio il superbonus, con un capitolo ad hoc sul contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche (il credito d'imposta può essere ceduto una sola volta);
  • arriva il fondo per gli indennizzi ai vaccini non obbligatori, come quelli per il Covid (50 milioni per il 2022 e 100 milioni nel 2023);
  • mascherine Ffp2 gratis che saranno fornite dalle farmacie in tempi veloci alle scuole per alunni e personale;
  • in arrivo altri contributi per i trasporti, come quelli per il trasporto pubblico locale con 80 milioni per garantire sostanzialmente la continuità dei servizi.

Confcommercio: “Dal nuovo decreto una risposta parziale”
Il nuovo decreto per il sostegno alle imprese dà “risposte parziali rispetto alla profondità ed alla pervasività dell’impatto della nuova fase della pandemia su tanta parte del terziario di mercato, a partire dalla filiera del turismo”. Questo il commento sul provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri da parte di Confcommercio, per la quale la dotazione di circa un miliardo a sostegno delle imprese più colpite dalla recrudescenza della pandemia “rende oggettivamente debole la capacità di misure pur interessanti di contrastare gli effetti economici e sociali della pandemia che si incrociano con l’impennata dei prezzi dell’energia. Tra l’altro, l’accesso ai ristori per il commercio al dettaglio è previsto solo per imprese con fatturato 2019 non superiore ai 2 milioni di euro. Giusta, invece, l’estensione del credito d’imposta sulle rimanenze finali di magazzino al settore del commercio moda.  In uno scenario economico estremamente difficile ed incerto, colpiscono poi, in particolare, il mancato accoglimento della richiesta di un nuovo ciclo di ‘cassa Covid’ e il ricorso al meccanismo oneroso del Fondo di integrazione salariale, per alcuni settori del terziario di mercato e fino alla conclusione del periodo emergenziale, sia pure scontato del contributo di finanziamento previsto in caso di utilizzo”.

Per Confcommercio, in ogni caso, “con circa 350 milioni per il turismo,  con circa 390 milioni per il commercio al dettaglio e per le attività chiuse o particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica e con circa 100 milioni per le attività della cultura non si va lontano. Così come non si va lontano con i 230 milioni, di cui soltanto 100 aggiuntivi, destinati al solo trasporto terrestre. Vanno rapidamente e decisamente rafforzate risorse e misure, anche sul versante delle moratorie fiscali e creditizie”.

Per quanto riguarda invece le misure di contrasto al caro-energia, “bene la riduzione degli oneri di sistema per il primo trimestre 2022 in favore delle pmi. Ma resta confermata l’urgenza di un piano d’azione strutturale comprensivo, tra l’altro, della riforma dell’impianto della bolletta elettrica, delle scelte per la riduzione della dipendenza dalle forniture estere e delle misure per compensare gli impatti negativi dell’aumento dei prezzi dei carburanti sulla filiera del trasporto e della logistica”.    

La Confederazione conclude esprimendo preoccupazione per “le anticipazioni circolate in merito alla copertura finanziaria degli interventi volti a contrastare il caro-energia anche attraverso l’eliminazione di talune agevolazioni in materia di accise sui prodotti energetici per alcuni comparti dei trasporti particolarmente esposti alla concorrenza internazionale. Se confermate, rappresenterebbero un pericoloso precedente che potrebbe mettere a rischio la competitività di un settore strategico”.

 

Federmoda: “finalmente un segnale di attenzione per i negozi di moda”
“Finalmente importanti segnali di attenzione al settore moda”. Così Federmoda-Confcommercio, che evidenzia soprattutto la rilevanza di due misure del decreto:

  • gli indennizzi alle società del commercio al dettaglio con fatturato fino a 2 milioni di euro nel 2019, che abbiano subìto una flessione del fatturato del 30% nel 2021 rispetto ai livelli pre Covid;
  • l'estensione del credito d'imposta per le rimanenze di magazzino anche ai dettaglianti in esercizi specializzati nei prodotti tessili, della moda, del calzaturiero e della pelletteria.

“Un ringraziamento va al Governo e a tutti gli interlocutori che si sono adoperati per dare attenzione anche alla distribuzione commerciale della moda che, nonostante qualche segnale di ripartenza nel 2021, è ancora lontana dal periodo pre-Covid ed è tornata a soffrire in questo inizio 2022 a seguito di una sorta di ‘quarantena commerciale’”, dice il presidente Renato Borghi.

 

Fiavet: “grande delusione per tutta la filiera”
"Un settore provato come quello del turismo si aspettava molto di più. La cassa integrazione scontata fino a marzo è insufficiente, sia per la brevità del periodo che per la misura in se stessa. Se pensate che tra fine 2021 e inizio 2022 hanno chiuso circa 2.500 agenzie di viaggio su 13mila, senza aiuti non so cosa potrà accadere". È il commento di Ivana Jelinic, presidente di Fiavet-Confcommercio, che continua: "lo stesso dicasi dell'incremento del Fondo Unico Nazionale Turismo che non reputiamo sufficiente. Bisognerebbe inoltre capire i bandi che usciranno e i tempi di erogazione, perché siamo allo stremo. Ci auguriamo che da aprile tutto ritorni normale, ma credo si tratti di una visione quantomeno ottimistica, e limitare i provvedimenti a tre mesi non ci consente di pianificare nulla per la sopravvivenza. L'incertezza è il peggiore dei mali per ogni impresa e ne abbiamo fatto le spese amaramente con questa pandemia".

 

Fipe: “rispetto al 2019 56 miliardi di consumi in meno nei pubblici esercizi”
Nel 2020 i consumi nella ristorazione sono calati del 37,4%,
ovvero 32 miliardi di euro in meno rispetto al 2019. E se si aggiunge un altro 28% perduto nel 2021, sempre rispetto all'anno pre pandemia, di miliardi se ne debbono aggiungere altri 24, per un totale di 56 miliardi di euro in meno spesi da famiglie e turisti, italiani e stranieri, all'interno dei pubblici esercizi. Il che si traduce in 45mila imprese scomparse in meno di due anni e 300mila lavoratori che hanno perduto l’impiego. Sono numeri che parlano da soli e che Fipe-Confcommercio ha elencato in una lettera inviata ai Ministeri del Lavoro e del Turismo in cui si chiede che le imprese del settore siano comprese nel prossimo decreto di sostegno alle realtà in crisi e in cui si sottolinea che "in queste settimane si sta componendo la 'tempesta perfetta' per le imprese del settore, già indebolite da due anni di pandemia e incertezza".

"Siamo tutti consapevoli dell'importanza della figura del prossimo Presidente della Repubblica, tanto più in questo momento storico, ma i problemi di migliaia di imprese e di lavoratori non aspettano le elezioni al Quirinale".  Così il presidente Lino Stoppani, che aggiunge: "come chiediamo ormai da giorni, bisogna intervenire subito, sostenendo queste imprese con la proroga della cassa integrazione Covid e delle moratorie bancarie oltre che con sostegni economici proporzionati agli ingenti danni subiti. Non stiamo chiedendo aiuti a pioggia, se il problema sono le risorse si selezioni l'accesso alla cassa integrazione, alle moratorie e agli altri incentivi sulla base della reale perdita di fatturato, ma è preoccupante registrare oggi la mancanza di attenzione rispetto a questi temi".

 

Federalberghi ai sindacati: “senza cassa Covid situazione insostenibile”
“Le grandi città, che nel 2019 rappresentavano un quinto delle presenze turistiche registrate in Italia, hanno subito un crollo del 71% nel 2021: è pressoché impossibile sopravvivere con questi dati”. Lo sottolinea il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che ha chiesto un incontro urgente ai segretari generali delle di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per esaminare le prospettive del settore e verificare l’attuazione delle richieste avanzate dalle parti sociali a Governo e Parlamento.

“Non stupisce - prosegue il presidente dell’Associazione degli albergatori aderente a Confcommercio - che molte imprese siano chiuse da marzo 2020 e che molte altre purtroppo torneranno a chiudere nei prossimi giorni, a causa di una domanda stagnante e del clima d’incertezza generalizzato. A fronte di ciò a oggi non hanno trovato riscontro i pressanti inviti rivolti al Governo e al Parlamento per l’adozione di misure emergenziali in favore del settore che abbiamo a più riprese congiuntamente richiesto e, in particolare, la proroga degli ammortizzatori sociali Covid-19”.

 

Fto: “subito ristori per il turismo organizzato, ma non a pioggia”
"Non tocca a noi entrare nel dibattito tecnico e politico sulla necessità o meno di uno scostamento di bilancio. Tuttavia chiediamo al governo sostegni congrui e immediati: la pandemia continua a mordere, il turismo organizzato è fermo ormai da due anni e non possiamo accontentarci di qualche briciola raccattata tra le pieghe del bilancio pubblico". Lo ha sottolineato Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, in vista del Consiglio dei ministri di giovedì che dovrebbe varare nuovi ristori all'economia. "Servono subito un ampio rifinanziamento della Cig Covid almeno fino al 30 giugno 2022, naturalmente con validità retroattiva dal primo gennaio, e contributi diretti per almeno 500 milioni di euro. La rapidità è fondamentale, non c'è tempo da perdere, ogni giorno che passa è un giorno colpevolmente sprecato. Il nostro è il comparto più colpito dalla pandemia e ci sono decine di migliaia di posti di lavoro a rischio. Ecco perché – ha proseguito Gattinoni - chiediamo anche l'estensione del credito d'imposta sulle locazioni commerciali con la possibile cessione fino a fine giugno". "Ci aspettiamo dunque uno stanziamento rilevante e tempestivo. E ci permettiamo di dare un suggerimento al governo: quello di evitare contributi a pioggia che perseguono spesso la logica del consenso politico di corto respiro e finiscono per perdersi in mille rivoli, ridimensionando l'efficacia dello sforzo finanziario", ha concluso il presidente di Fto.

"Nella situazione drammatica che il nostro  comparto sta attraversando, i corridoi turistici hanno dato buoni  riscontri in termini di sicurezza e tutela della salute dei  viaggiatori. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, dovrebbe prorogare quelli già aperti e soprattutto allargarli subito ad  altre destinazioni, come sollecitato anche dal suo collega Massimo  Garavaglia", ha aggiunto Gattinoni.

 

Confguide a Garavaglia: "ci avete dimenticato"
"La crisi del turismo non risparmia guide e accompagnatori turistici, la cui attività è stata di fatto azzerata dal riacutizzarsi della pandemia. Nonostante questo, però, la categoria - che pure è stata fondamentale per garantire la fattibilità dei pochi viaggi effettuati da turisti stranieri nel nostro Paese - è stata apparentemente dimenticata dalle istituzioni e la categoria esclusa dai beneficiari dei sostegni che il Governo si appresta a varare". Lo scrivono in una lettera congiunta indirizzata al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, Paola Migliosi e Micol Caramello, rispettivamente presidenti nazionali di Confguide-Confcommercio e Federagit Confesercenti, le due sigle maggiormente rappresentative del comparto.

"Il perpetuarsi dell'emergenza sanitaria e il susseguirsi dei provvedimenti normativi causano lunghi periodi di blocco totale del lavoro - si legge nella lettera - provocando la cancellazione di servizi confermati, anche all'ultimo momento, e danneggiando gravemente la nostra attività di guide e accompagnatori turistici. Nonostante questa situazione coinvolga tutto il comparto del turismo, abbiamo notato che il nostro settore non è stato considerato nell'elenco delle attività da indennizzare a carico del Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse, come previsto dal Decreto interministeriale 9 settembre 2021, così come non è stato considerato in relazione agli incentivi diretti al sostegno degli investimenti per il settore del turismo nell'ambito del Pnrr''. Per questo, guide ed accompagnatori chiedono ''un incontro urgente con il ministro per definire un progetto di aiuti e sostegni alla nostra categoria".

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