Con l’Ordinanza n. 9258 dell’8 aprile 2025, la Corte di Cassazione ha chiarito che il patto di non concorrenza deve prevedere un corrispettivo che sia determinato o almeno determinabile.
La variabilità del corrispettivo, che dipende dalla durata del rapporto di lavoro, non ne inficia la determinabilità, purché siano previsti parametri oggettivi per calcolarlo.
La confusione tra il concetto di determinabilità e quello di congruità economica del corrispettivo non solo impedisce una corretta valutazione giuridica, ma determina una sovrapposizione tra due aspetti della validità del patto: la necessità che il corrispettivo sia determinato o determinabile e la valutazione della sua adeguatezza in relazione al sacrificio richiesto al lavoratore.
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